Il gioco del rispetto: sport, donne ed inclusione

Donne protagoniste di storie di talento, coraggio e resilienza sul palco dell’Aula Magna dell’Università Parthenope. Il 12 novembre andrà in scena ‘Il Gioco del Rispetto: sport, donne e inclusione’, workshop che pone al centro i valori dello sport al femminile come strumento di crescita, coesione e superamento degli stereotipi.

“Questa giornata nasce all’interno dell’International Sport Film Festival – racconta la prof.ssa Pasqualina Buono, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive e Prorettore allo Sport e agli Stili di vita attivi – ed è la seconda edizione che si svolge presso il nostro Ateneo. Il Festival, organizzato dai dottori Nicola D’Auria e Ciro Sorrentino, propone ogni anno momenti di riflessione sul mondo dello sport, prendendo spunto non solo dalle competizioni ad alto livello ma anche dai valori che esse incarnano”.

Non solo agonismo e vittoria, dunque, ma anche lo sport come strumento di emancipazione e crescita personale. “Lo scorso anno, per esempio, ci siamo concentrati su come lo sport possa sostenere persone con gravi disabilità, ospitando atleti paralimpici che hanno condiviso la loro esperienza di rinascita attraverso l’attività fisica”, ricorda Buono. Quest’anno un tema altrettanto significativo, declinato al femminile: “Il Gioco del Rispetto vuole raccontare che cos’è davvero lo sport e quale ruolo possa avere nel promuovere coesione e nel contrastare gli stereotipi che la società continua a imporci”.

Protagoniste della mattinata saranno atlete d’eccellenza e studentesse dual career dell’Ateneo: Fabiana Scotto di Uccio, pluricampionessa italiana di sollevamento pesi; Viola Scotto di Carlo, medaglia d’oro nei 50 farfalla ai Campionati Italiani; Alessandra Falco, atleta della nazionale under 20 di atletica leggera.

“Ma ci saranno anche rappresentanti istituzionali – sottolinea Buono – oltre al Prorettore Francesco Calza, che insieme a me aprirà i saluti istituzionali, saranno presenti il consigliere nazionale e la vicepresidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera della Campania, Carlo Cantales e Amalia Di Martino, la coordinatore regionale di Sport e Salute dott.ssa Francesca Merenda, il Presidente del CONI Campania Sergio Roncelli”.

La mattinata sarà arricchita dalla proiezione del cortometraggio-documentario Unbound di Andrea Longhin, selezionato all’International Sport Film Festival, che racconta la storia di Hind, giovane campionessa di powerlifting e prima atleta italiana autorizzata a competere in gare nazionali indossando l’hijab.

“È una storia straordinaria – commenta Buono – perché parla di una donna che eccelle in uno sport tradizionalmente considerato poco femminile. Già essere campionessa significa aver superato stereotipi, ma poter gareggiare indossando l’hijab rappresenta una grande vittoria anche sul piano culturale”.

In chiusura, saranno premiati gli studenti Parthenope dual career con attestati di merito, riconoscimenti che celebrano l’impegno nel conciliare studio e sport, insieme alla loro tutor, la prof.ssa Andreina Alfieri: “Per loro è un impegno enorme mantenere il patto con gli studi universitari e ottenere risultati anche nello sport. Questo riconoscimento vuole sottolineare quanto siano straordinari e determinati: rappresentano un modello per tutti gli studenti”.

La Prorettrice sottolinea poi il valore simbolico dell’iniziativa: “Ciò che rende speciale questo evento è che saremo tutte donne a raccontare queste esperienze, dalle campionesse alla protagonista del cortometraggio. È il potere delle donne, che spesso hanno una marcia in più e riescono a realizzare cose straordinarie, anche quando i colleghi uomini sono presi da altre priorità”.

E sulle barriere ancora presenti nello sport, una riflessione finale: “Penso, ad esempio, alla nostra Paola Egonu, campionessa della nazionale italiana di pallavolo. Nonostante abbia trascinato la squadra femminile, il fatto che abbia un colore della pelle diverso e una compagna ha in alcuni contesti creato difficoltà di accettazione. È la dimostrazione che, nonostante i progressi tecnologici e sociali, certi preconcetti restano radicati. Lo sport, però, può essere uno strumento potente per abbatterli, creando spazi inclusivi e rispettosi”.
Giovanna Forino

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Ateneapoli – n.17 – 2025 – Pagina 29

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