“L’obiettivo dell’Ateneo è mantenere alto il livello raggiunto nella VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca). Si tratta di un risultato che colloca la Parthenope tra i primi atenei del Sud Italia per diversi parametri e diventa punto di partenza per una strategia di sviluppo e innovazione continua”, spiega il prof. Giorgio Budillon, docente di Oceanografia e Prorettore alla Ricerca e ai Rapporti Istituzionali. Negli ultimi anni, l’Ateneo ha rafforzato la propria presenza nella ricerca nazionale e internazionale.
Dati alla mano: “solo nel bando PRIN 2022 sono stati approvati 46 progetti, a cui si aggiungono 42 progetti del bando PRIN PNRR”, precisa Budillon. Le risorse del PNRR hanno rappresentato un impulso determinante per la ricerca italiana e per l’Ateneo che ha partecipato, inoltre, a più di 40 bandi a cascata derivanti dai progetti PNRR. “Stiamo chiudendo questa fase intensa, ma guardiamo già al futuro: dopo questa ‘sbornia’ di finanziamenti, sarà fondamentale mantenere alto il livello di eccellenza della ricerca”, aggiunge Budillon.
Il Piano Triennale aggiornato dedica un capitolo specifico alla ricerca, con risorse da spendere entro il 2026 per bandi interni destinati soprattutto a progetti di interesse europeo. “Vogliamo offrire ai nostri ricercatori un volano per partecipare alla progettualità europea”. In questo contesto, la Parthenope è l’unica università italiana nell’alleanza europea SEA-EU: “Il progetto riguarda principalmente la didattica – lauree, dottorati e master su tematiche marine – ma ci consente anche di coordinare la ricerca, aprendo importanti opportunità per bandi europei sulle scienze del mare e sull’economia marittima”.
L’internazionalizzazione resta una priorità strategica. A febbraio, l’Ateneo ospiterà un ricercatore Fulbright proveniente da San Diego: “Il suo contributo sarà fondamentale non solo per la didattica, con lezioni e seminari, ma anche per creare sinergie con gli Stati Uniti e rafforzare la dimensione internazionale della nostra ricerca”.
Sul fronte infrastrutturale, inoltre, l’Ateneo sta allestendo nuovi spazi per la ricerca scientifica e tecnologica. “Le discipline scientifiche necessitano di ambienti adeguati per ospitare strumenti acquistati con fondi PNRR. Al Centro Direzionale stiamo recuperando volumi precedentemente inutilizzati o sottratti alla criminalità, che saranno consegnati entro dicembre e offriranno nuovo respiro ai Dipartimenti e alle attività di laboratorio”.
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Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 33