L’obiettivo: “insegnare agli studenti a muoversi in contesti aziendali complessi e multiculturali”

“Va sempre meglio per quanto riguarda le iscrizioni. Anche quest’anno abbiamo raggiunto subito l’utenza sostenibile e ci attestiamo su numeri elevati, ma ancora gestibili”, dice il prof. Alessandro Sapio, docente di Politica Economica e Coordinatore della Triennale in Management delle Imprese Internazionali. Il Corso, altra stella dell’area giuridico-economica, ha inaugurato l’anno accademico 2025/2026 con un’accoglienza calorosa per i nuovi iscritti: oltre 400 matricole hanno già confermato la loro iscrizione, esaurendo i posti disponibili già dal 4 settembre.

Il docente sottolinea l’approccio adottato: “Il nostro obiettivo non è solo trasmettere conoscenze teoriche, ma insegnare agli studenti a muoversi in contesti aziendali complessi e multiculturali. Per questo l’avvio dell’anno è stato arricchito da momenti di confronto diretto con professionisti e aziende partner”. Sul fronte didattico, dunque, le matricole parteciperanno ad incontri con manager e consulenti internazionali, che permetteranno di collegare subito la teoria alla pratica. “Notiamo che i ragazzi apprezzano molto entrare in contatto con esempi concreti e storie professionali – commenta Sapio – Così si rendono conto di quali percorsi possano intraprendere una volta laureati”.

Tra le novità di quest’anno, si segnala poi un passo importante per il terzo anno: “Per la prima volta partono i corsi in lingua inglese. Gli studenti che avevano scelto il curriculum in inglese tre anni fa finalmente possono seguire gli insegnamenti previsti dal piano di studi, accedendo a contenuti e opportunità in lingua”.

L’internazionalità del Corso si rafforza anche grazie all’arrivo di cinque studenti dell’Università di Danzica, coinvolti nel programma di doppio titolo, mentre altri studenti del Corso sono già impegnati in Francia. “Si tratta di scambi che arricchiscono enormemente l’esperienza didattica e preparano a operare in contesti globali”, aggiunge Sapio. Un messaggio chiaro arriva anche sul fronte delle prospettive professionali: “Studiare Management delle Imprese Internazionali oggi significa muoversi in un contesto complesso e dinamico, segnato da politiche internazionali e dazi – l’ultimo esempio in ordine di tempo arriva dagli Stati Uniti.

Operare sui mercati globali richiede competenze sempre più specialistiche. È una sfida, certo, ma anche un’opportunità per acquisire strumenti concreti e spendibili nella carriera professionale”. Proprio la risposta delle matricole di quest’anno, conclude Sapio, “dimostra una crescente consapevolezza: i ragazzi comprendono l’importanza di costruire solide basi per operare a livello internazionale. Saper studiare, acquisire capacità di gestione e strategia, significa essere pronti ad affrontare mercati complessi e in continua evoluzione”.

Le neo matricole

Sento di aver fatto la scelta giusta per il mio futuro – afferma con convinzione Maurizio – È un indirizzo molto attuale, perfetto per chi come me vuole lavorare come consulente aziendale in un ambiente internazionale. Ci tengo ad avere un percorso universitario di qualità e sono già convinto che la Parthenope sia la scelta giusta”. Tra i punti di forza sottolinea l’esperienza in aula, i docenti e il confronto con i colleghi. Ma non solo.

“La sede di Palazzo Pacanowski è un gioiellino, credo che siamo gli studenti più invidiati del napoletano. Aule studio, mensa e tanti spazi utili sia per fare una pausa che per studiare. Da quando sono iniziate le lezioni ci passo tutto il giorno”. C’è chi già si prepara alla prova intercorso e assaggia con entusiasmo i primi giorni di vita accademica. Marisa, ad esempio, racconta: “Matematica Applicata, a detta della docente, avrà una prova intercorso.

Credo che sia un’occasione molto importante per poter già saggiare le competenze e per ridurre il carico in sede di appello. Sto imparando molto della vita universitaria in questi primi giorni. È frenetica, intensa e piena di possibilità, non statica come al liceo. Mi piace!”. La collega Adriana condivide la stessa impressione: “Ogni giorno impariamo skills nuove. Non solo dal punto di vista delle nozioni, perché quelle poi si impareranno con il tempo e soprattutto quando finiranno i corsi, ma proprio pratiche: come esporre un concetto, come preparare un esercizio, come porsi con i docenti.

Diciamo che ci sentiamo catapultati nel mondo degli adulti ed è un bene: non ti senti più un ragazzino ma una persona che viene presa sul serio, anche in vista delle prospettive lavorative. Qui si parla molto di lavoro”. C’è anche chi cerca di bilanciare studio e nuove esperienze, come Christian: “Lo ammetto: cerco di seguire le lezioni e studiare passo passo, ma non è semplice.

Dopo il liceo l’università appare come un mondo aperto di possibilità: vuoi fare nuove esperienze, conoscere persone, passare tempo con loro e scoprire anche te stesso. So che tutto questo fa parte del percorso, ma so anche che l’impegno più importante va rivolto al superamento degli esami e alla costruzione di un curriculum solido. Ce la metterò tutta, ma intanto mi godo queste nuove esperienze”. Infine, qualcuno punta tutto sulla determinazione. “Supererò i tre esami del primo semestre nella prima sessione invernale.

Me lo sono ripromessa – dice Gigliola – So per certo che potranno capitare inconvenienti e dover riprovare esami, rallentamenti eccetera, ma il mio obiettivo è non arretrarmi esami, andare di pari passo con le spiegazioni e riuscire a laurearmi in fretta”.
Gi. Fo.
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 33

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