Aula Magna di via Acton gremita, il brusio fitto delle conversazioni che si spegne non appena il docente fa il suo ingresso. Zaini poggiati sotto i banchi, quaderni già ricchi di appunti. È così che, dal primo settembre, i primi papabili studenti di Medicina della Parthenope affrontano il semestre filtro. Fisica, Biologia e Chimica con Propedeutica Biochimica scandiscono ore serrate di lezioni ed esercitazioni, tutti i giorni dalle 8 alle 14.
Ogni concetto diventa subito un banco di prova, ogni verifica un assaggio di ciò che li aspetta. In palio, 18 crediti totali, 6 per materia. Le prove saranno uguali a livello nazionale, con due appelli: il primo il 20 novembre, il secondo il 10 dicembre. Poi una graduatoria nazionale deciderà chi potrà continuare; i posti disponibili sono poco più di 24mila, in aumento rispetto al passato. Un semestre che, tra entusiasmo e tensione, non lascia margini di approssimazione e che segna il primo vero spartiacque nel loro percorso.
Seguire tutti i giorni assiduamente da un lato, per i freschi diplomati è continuativo, dall’altro no. “Sono gli stessi orari scolastici solo che ovviamente qui la situazione è completamente diversa – racconta Paolo, maturità scientifica – Ti ritrovi in una classe enorme con 100 persone che vogliono la tua stessa cosa e con cui entri anche un po’ in competizione, perché la situazione in cui siamo è abbastanza precaria, un limbo in cui non si sa chi varcherà ufficialmente le porte di Medicina”.
“Ho investito tempo, soldi e risorse”
“Ovviamente la posta in gioco è alta – prosegue Alessandro, anch’egli fresco diplomato – Si tratta poi di materie che non si lasciano improvvisare, ogni spiegazione aggiunge un tassello fondamentale. Non mi spaventa la difficoltà, ma la consapevolezza che da qui dipende tutto il resto. Anche se il mio piano B già è stato scelto – Biotecnologie – non posso permettermi di sbagliare”.
Lo sa bene anche il collega Nicola: “mi sto preparando dal quarto anno di liceo. Ho investito tempo, soldi e risorse. Essere medico è il mio sogno da tutta la vita e ce la metterò tutta per entrare e portare a termine il mio percorso”, spiega, stanco ma determinato al termine dell’ennesima giornata di lezione. “Ciò che ti spinge ad andare avanti è proprio quella: la passione, la volontà di fare il lavoro dei tuoi sogni ed esercitarlo con professionalità e mentalità corrette. Non si tratta solo di imparare concetti a memoria, si tratta di saperli applicare”, fa da eco la collega Ilenia. In ogni caso, la studentessa ha un piano ben preciso: “non voglio illudermi.
So che se mi metto di impegno, cosa che sto facendo, riuscirò a superare le tre prove ma devo anche considerare concretamente che potrei ricadere su un altro percorso. Come Corso affine al momento dell’iscrizione ho scelto Scienze Biologiche.
La Biologia è in assoluto la mia materia preferita sin dal liceo, quella in cui mi muovo meglio e lo noto anche ai corsi”. La materia che invece la spaventa di più? “Sicuramente, la Fisica. Gli esercizi ti costringono a cambiare prospettiva, a entrare nella logica dei problemi. Credo che sarà la materia che farà selezione più di tutte, proprio perché richiede metodo e continuità. Personalmente la vivo come una palestra: se riesco a superare questa, il resto sarà meno spaventoso”. La mole di studio è imponente ma il ritmo deve essere serrato: “Penso che il semestre filtro serva a capire chi riesce a reggere questa pressione costante. Io voglio provarci fino in fondo”.
Perché accanto ai timori c’è anche tanta voglia di dimostrarsi all’altezza. Giusy lo dice senza esitazioni: “Le valutazioni saranno severe, lo sappiamo tutti, ma è giusto così. Non vedo il filtro come un ostacolo, ma come la prima vera occasione per verificare se questa è davvero la mia strada. Ho sempre desiderato diventare medico, adesso devo dimostrare a me stessa che posso farcela”. Il senso di responsabilità si avverte forte anche nelle parole di Giuseppe, che legge questa novità come una forma di trasparenza verso gli studenti: “È chiaro che non tutti arriveranno in fondo. Ma non ha senso illudersi per anni e accorgersi troppo tardi di non avere gli strumenti adeguati. Io preferisco affrontare questo semestre adesso piuttosto che rimandare.
Tuttavia, non posso che essere in disaccordo con questa nuova selezione, la situazione è tesa continuamente. Non vedo l’ora che arrivi la graduatoria nazionale”. C’è chi la definisce, come Daniela, “un percorso ad ostacoli che serve solo ad anticipare un burnout. Sì, le lezioni sono stimolanti, i docenti preparati e le giornate super impegnative. Ma tutto ciò non ci assicura che entreremo e questo, sotto il profilo psicologico, è demoralizzante”.
Nella situazione, però, bisogna vedere anche un piccolo spiraglio di luce: “Stiamo imparando tanto – conclude Daniela – non lo considero tempo sprecato in ogni caso. Anche se il mio piano B è Farmacia, comunque non voglio pensare ad uno scenario diverso rispetto a quello di entrare in Medicina. Speriamo bene”.
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n. 13-14 – 2025 – Pagina 37