Taglio seminariale delle lezioni ed escursioni sul campo per gli allievi ordinari

Un primo corso di taglio pragmatico, per imparare ad adoperare le attrezzature di base dell’ermeneutica; un secondo, di più ampio respiro, sui ‘perché’ della creatività umana. Testi, tradizioni e culture del libro propone due viaggi ai propri allievi ordinari. Rispettivamente ‘Avviamento all’analisi del testo letterario’ e ‘Leggenda dell’artista nella letteratura italiana’ (con tanto di soggiorno a Firenze previsto a dicembre), guidati entrambi dalla prof.ssa Diletta Gamberini, Ricercatrice in tenure track alla Scuola Superiore Meridionale e studiosa che si dedica soprattutto agli intrecci fra arti e lettere nell’Italia del Rinascimento.

“Il primo corso è pensato per gli allievi del primo anno o che comunque non hanno affrontato mai corsi di carattere metodologico – ha spiegato la docente ad Ateneapoli – e infatti lo scopo è preparare studentesse e studenti usciti da poco dal liceo e offrire loro una sintetica e pragmatica panoramica di strategie e procedimenti utili ad analizzare i testi letterari”.

A partire da una domanda fondamentale: “cos’è un testo letterario?” e, di conseguenza, “in cosa si distingue da un testo di comunicazione ordinaria?”. Gamberini poi ha aggiunto: “vedremo esempi di come grandi studiosi del calibro di Rosanna Bettarini e Luigi Blasucci hanno analizzato i vari livelli di comunicazione del testo letterario – formale, linguistico, metrico – e come la storia dell’autore e dei grandi eventi viene sublimata. Ragioneremo in concreto su quali buone norme si possono individuare nell’analisi letteraria e su come ci si relaziona a testi provenienti dall’intera tradizione italiana dal ’300 al ’900”. E, a proposito di metodo, Gamberini chiarisce anche il proprio: “l’ottica sarà quella a me cara dell’etica della lettura, proprio come la chiamava Ezio Raimondi.

E cioè: non fare violenza al testo e non imporgli la propria voce. Al contrario, bisogna mettersi in ascolto. Per me è una questione assolutamente centrale”. Quanto a ‘Leggenda’, si tratta di un percorso che intercetta la principale area di specializzazione della docente, ovvero il rapporto tra letterature e arti figurative. “Un tema che ha sempre destato l’interesse tanto degli storici della letteratura che dell’arte: come la letteratura, nel corso dei millenni, ha provato a spiegare la creatività umana. Ci sono individui che riescono a realizzare dei simulacri di realtà e determinano l’illusione della vita, come se quella creata fosse un’altra realtà”.

Sulla base di questo assunto affascinante, durante il corso ci sarà una “rassegna di episodi curiosi raccontati da grandi testi della letteratura italiana. Partiremo con Dante e con ciò che dice sulla competizione tra artisti nel Purgatorio parlando di Giotto e Cimabue e parleremo poi dei racconti di artista in Boccaccio”. Un fil rouge per vedere come la letteratura “ha cercato di individuare nella psicopatologia dell’artista la chiave per spiegare la sua capacità di essere creatore”.

Una pezza d’appoggio interessante per sondare i meccanismi della fiction, che “prende degli elementi di realtà e li rende affini ad aneddoti riferiti ad artisti del mondo antico”. Quindi l’interrogativo per antonomasia in letterature: quanta storia vi è nelle sue fitte trame? “La storia ci entra attraverso forme di travestimento e stereotipi che conservano un granello di realtà e giungono alle soglie della modernità. Ancora oggi siamo influenzati dall’immagine dell’artista come genio e sregolatezza.

E questo, quasi senza soluzione di continuità, interessa tanto le leggende sui pittori sorte nel mondo antico, quanto le rock star e i protagonisti della trap vicini a noi”. L’ultima battuta della docente è sul coinvolgimento degli allievi: “le lezioni, come tutte quelle della Scuola, sono di natura seminariale, il coinvolgimento è formativo, soprattutto in classi così piccole. C’è davvero la possibilità di creare un vero e proprio dialogo.

In più, data la forte impronta interdisciplinare, sono previsti appuntamenti sul campo. Il programma del corso prevede la partecipazione a un’escursione di un giorno a Firenze il 13 dicembre (città di riferimento per lo sviluppo tematico del corso), comprensiva di visita ai musei degli Uffizi e di Casa Vasari. Insomma, andremo al cospetto delle opere d’arte al fine di capire cosa colpisse nell’immediato lo spettatore dell’epoca”.

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Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 13

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