Conoscere e gestire l’intera filiera vitivinicola. Dalla coltivazione della vite alla produzione, passando per la comunicazione e la commercializzazione del vino. Dalla storia di un grappolo, che rappresenta un intero territorio, ai profumi e al gusto custoditi in una bottiglia, spesso ambasciatrice di marchi e tradizioni nel mondo. Il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia è un itinerario basato su solide basi scientifiche che non dimentica l’arte e la passione.
Si tratta di una Triennale a numero chiuso che bandisce ogni anno 40 posti, assegnati in base ad una graduatoria stilata in base al voto di diploma; non c’è alcun test di ingresso, quindi (domande entro il 10 settembre). La sua naturale prosecuzione è la Magistrale in Scienze enologiche. Entrambi i Corsi hanno la propria sede nell’innovativo Polo Enologico di Eccellenza di Avellino. Lo scorso 6 giugno, alla presenza del Rettore, prof. Matteo Lorito, del Direttore del Dipartimento di Agraria, prof. Danilo Ercolini, dei docenti e del personale non docente dei due percorsi, c’è stata la cerimonia di inaugurazione dell’intero complesso immobiliare nella ex Regia Scuola Enologica.
Ben 600 mq restaurati che oggi vantano anche un centro di microvinificazione e la sala auditorium, laboratori di ricerca di Enologia, Genetica, Microbiologia, Analisi Strumentale, Analisi Sensoriale e un laboratorio Aromi. “Abbiamo tutto quello che serve per essere un centro di eccellenza per la formazione in Viticoltura ed Enologia – dice orgogliosa la prof.ssa Angelita Gambuti, la Coordinatrice del Corso – molte delle attività pratiche dei nostri insegnamenti si svolgono già lì, ma dal prossimo anno avremo anche la cantina sperimentale (produzione di vino fermo e vino spumante)”.
Si parla nello specifico di microvinificazione: “assegneremo delle attività agli studenti, l’idea è di farli collaborare alla produzione del vino del Corso di Laurea che facciamo ogni anno. Ma la vera novità è che, per la prima volta, lo faremo presso la nostra sede, sotto la supervisione di un tecnico di cantina naturalmente”. Ma l’aspetto pratico non si esaurisce a questo: “il Polo è situato sulla collina all’ingresso di Avellino, dove ci sono vigneti sperimentali sui quali svolgiamo altre esercitazioni”.
Dal punto di vista strutturale, la Triennale prevede un primo anno basato su materie come Chimica, Matematica, Fisica e un Laboratorio di Analisi chimica del vino. Secondo e terzo anno sono caratterizzanti con insegnamenti relativi alla viticoltura e all’enologia. “L’aspetto più rilevante – riferisce la docente – è l’attività di tirocinio prevista, che si svolge presso le aziende convenzionate (circa 50) sul territorio italiano o addirittura all’estero. Per un totale di 10 crediti all’inizio del terzo anno – l’attività deve coincidere con la vendemmia”.
Ottimo anche il rapporto docente-studente, in virtù di numeri contenuti: “il grado di soddisfazione dei ragazzi è elevato. Parliamo di una realtà concentrata tutta ad Avellino, fatto che consente di stringere legami e rapporti”. Quanto agli sbocchi lavorativi, Gambuti spiega: “il livello di occupazione è abbastanza alto, in alcuni anni abbiamo raggiunto anche il 70% di occupati a un anno dalla laurea. Gli stipendi sono quelli del settore agrario. L’impiego tradizionale è nelle aziende vitivinicole, ma c’è una fetta che trova lavoro anche nei laboratori di analisi, negli enti di certificazione e nel marketing”.
De segnalare che Viticoltura e Enologia abilita alla professione di enologo grazie alla normativa del 1991. Alle matricole, un suggerimento: “non bisogna sottovalutare l’aspetto scientifico, servono professionisti preparati a tutto tondo. Dunque, prendete subito sul serio lo studio”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 44