“Scienze e Tecniche dell’Edilizia è una Triennale che offre due vantaggi agli studenti”, afferma il prof. Gianfranco De Matteis, Coordinatore del Corso di Laurea. Il primo: “terminati i tre anni e conseguita la laurea, possono scegliere se proseguire con un Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria, sia pure con la necessità di colmare alcuni debiti formativi sostenendo qualche esame, o in Architettura Magistrale. Possono anche scegliere di passare alla Laurea a Ciclo unico in Architettura. In sostanza, hanno l’opportunità di decidere quando si sono già chiariti le idee durante il percorso triennale”.
Il secondo: “la Laurea Triennale è già un titolo spendibile nel mondo del lavoro. Superato l’esame di Stato, ci si può iscrivere alla sezione B dell’Ordine degli architetti o degli ingegneri. Le opportunità di impiego non mancano, per esempio come responsabile di cantiere, sebbene per chi abbia voglia di cimentarsi con incarichi più complessi e con la progettazione è fondamentale il prosieguo fino al conseguimento della Laurea Magistrale”.
Il Corso è ad accesso libero e da diversi anni sta registrando la crescita del numero degli immatricolati. “Quando partimmo – ricorda il docente – avemmo poche decine di iscritti. Oggi siamo nell’ordine di una ottantina di immatricolati ogni anno”.
Le lezioni, come per gli altri Corsi di Laurea che afferiscono al Dipartimento, si svolgono ad Aversa, nell’abbazia di San Lorenzo ad Septimum. “Intensità nello studio e serietà nella frequenza a lezione e nelle esercitazioni sin dal primo giorno”, sottolinea poi il prof. De Matteis, “sono indispensabili per affrontare il Corso di Laurea. Le discipline tecniche richiedono un’assiduità significativa in aula, anche per colmare eventuali lacune”. Tra gli insegnamenti del primo anno: Matematica, Storia dell’architettura, Disegno e rilievo, Progettazione architettonica, Tecnologia dell’architettura.
“È possibile – nota il docente – che per una di queste materie o per più d’una lo studente possa avere una minore inclinazione. Per questo è fondamentale che segua, che venga a lezione e che eventualmente chieda spiegazioni al docente su quello che non gli è chiaro”. Ribadisce: “Partire bene al primo anno è fondamentale perché tre anni passano in fretta e se iniziano ad accumulare ritardi ed esami all’inizio, poi il cammino sarà sempre più accidentato. Lo dico non per spaventare, ma per responsabilizzare.
Se si segue la buona regola di studiare costantemente dai primi giorni, non ci saranno problemi e difficoltà a tagliare il traguardo della laurea senza ritardo e nei tempi previsti dal percorso di studio”. Una parte importante di quest’ultimo è rappresentata dai tirocini.
“Recentemente abbiamo rivisto il Manifesto degli Studi, cercando di seguire le indicazioni del Comitato di indirizzo, un consesso al quale partecipano con i docenti i rappresentanti degli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti e varie altre realtà, dalla Regione al Genio Civile fino alla Soprintendenza.
Il Comitato di Indirizzo ha dato diversi suggerimenti e il Manifesto degli studi li ha recepiti. Tra essi c’era il rafforzamento dei tirocini e l’inserimento al primo e al secondo anno, nell’ambito delle cosiddette altre attività, interventi di rappresentanti delle professioni o delle imprese per indirizzare gli studenti rispetto alle attività dell’edilizia e delle costruzioni”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 121