Hospitality Management. “Sembra di essere in un campus americano”

Il Corso di Laurea Triennale in Hospitality Management si distingue per un approccio formativo fortemente innovativo: un terzo del percorso si svolge direttamente in azienda, con numerose esperienze pratiche e professionali, mentre dal secondo anno la lingua di insegnamento principale diventa l’inglese. Aperto a 60 studenti, più 5 posti riservati agli studenti extracomunitari residenti all’estero, selezionati attraverso un sistema equamente bilanciato (50 per cento voto di maturità e 50 per cento colloquio motivazionale). Le selezioni si svolgono, mentre andiamo in stampa, il 10, 14 e 15 luglio.

La motivazione personale rappresenta un elemento chiave per l’ammissione: “Chi ha una forte spinta motivazionale può affrontare con successo la selezione”, rassicura la prof.ssa Valentina Della Corte, docente di Economia e gestione delle imprese, Coordinatrice del Corso.

Durante il primo anno, gli studenti acquisiscono le basi in Economia, Management e Diritto. Il Corso si avvale di una didattica rovesciata, project work, formazione interdisciplinare e tecniche di autoapprendimento e, negli anni successivi, oltre agli insegnamenti caratterizzanti, i ragazzi partecipano a laboratori tecnico-pratici. Un esempio: il laboratorio sulla Mice Industry (Meetings, incentives, conferences and exhibitions tourism), un tipo di turismo “in cui si riuniscono grandi gruppi, solitamente pianificati con largo anticipo, che ha avuto una prima sperimentazione lo scorso anno”.

Gli studenti, infatti, svolgono esperienze di stage presso partner locali, nazionali e internazionali, grazie a una “rete che garantisce contenuti formativi in linea con le esigenze del mercato e competitivi anche rispetto ai principali Atenei stranieri”, spiega la prof.ssa Della Corte.
Il Corso è “posizionato sul panorama internazionale. Sembra di essere in un campus americano, perché i nostri studenti vengono da vari paesi e da diverse tipologie di formazione scolastica, dai licei ai tecnici, creando una contaminazione meravigliosa”, racconta la Coordinatrice.

L’internazionalizzazione è fondamentale, infatti il prossimo anno circa la metà degli studenti parteciperà al programma Erasmus. Tra le iniziative più recenti, spicca il percorso in Food & Beverage Management con la Scuola Dolce&Salato, supportato dalla Regione Campania: “Più di una ventina di studenti del terzo anno saranno coinvolti in un corso di sei mesi a Boston, focalizzato sulla ristorazione italiana di alto profilo”. A inizio luglio, in preparazione “si sono tenute attività sulle nuove tendenze del settore come la cultura gastronomica, l’ethical food e la sostenibilità”.

L’orientamento in entrata è strutturato e articolato: oltre all’Open Day, si svolgono regolarmente attività nelle scuole superiori, con lezioni in sede, laboratori e simulazioni pensate per gli studenti. Numerosi anche i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) “come il progetto avviato con l’Istituto Augusto Righi, con Sinapsi e Micron e il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione che ha coinvolto un gruppo di studenti con disabilità nello sviluppo di un’app per l’accessibilità universitaria”.

Al termine del triennio, gli studenti possono inserirsi subito nel mondo del lavoro in settori come turismo, destination management, food & beverage, oppure proseguire gli studi con la Magistrale o il Master in Hospitality and Destination Management, in collaborazione con l’University of South Florida. “Si studia tanto, ma subito c’è un riscontro pratico. Il Corso apre a opportunità incredibili”, conclude la prof.ssa Della Corte.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 72

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