Un primo anno che lascia il segno. Tra attività laboratoriali, esperienze concrete e una didattica capace di alimentare conoscenze e vocazione, il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria chiude il suo primo anno di attivazione con un bilancio più che positivo. A confermarlo sono le voci degli studenti e delle studentesse che lo stanno vivendo in prima persona.
Giulia Rosaria D’Agostino, componente della Commissione Paritetica, racconta un percorso che ha segnato una svolta personale: “Stiamo vivendo un’esperienza davvero stimolante, sotto ogni aspetto.
I docenti sono preparatissimi, disponibili, e l’ambiente accogliente ci fa sentire parte di una comunità”. Prosegue: “Arrivavo da un liceo in cui faticavo a immaginare il mio futuro, e subito dopo ho provato un altro Corso di ambito educativo, in un Ateneo differente. Ma lì mi sono sentita spaesata, poco coinvolta, quasi invisibile. La didattica era distante, troppo teorica, e mancava un reale contatto con la realtà scolastica. Qui, alla Vanvitelli, è stato completamente diverso: fin da subito ho percepito attenzione, ascolto, un ambiente che ti accoglie e ti stimola. Ho capito che questa è davvero la mia strada”.
Adesso il cammino della studentessa è segnato: “Mi piacerebbe tanto insegnare nella scuola dell’infanzia perché credo che l’educazione nei primissimi anni sia decisiva per la crescita della persona. Ma il bello è che la preparazione che stiamo ricevendo ci forma anche per la primaria: è un impianto curato nei dettagli”. E azzarda un consiglio: “Iscrivetevi qui, provate il test, mettetevi in gioco, ma fatelo con coscienza. Se sentite davvero che questo è il vostro posto, al Dilbec troverete uno spazio sicuro. I bambini meritano il meglio, e noi ci stiamo preparando per esserlo”.
Accanto a lei, anche il collega Francesco Pio Nocera condivide l’entusiasmo per un’impostazione che dà spazio fin da subito all’esperienza diretta: “L’approccio laboratoriale qui è reale, non uno slogan. Abbiamo la possibilità concreta di progettare, osservare, intervenire, riflettere. E questo fa tutta la differenza”. Tra le attività che lo hanno colpito maggiormente, un progetto collettivo sulla competenza emotiva: “Abbiamo ideato un percorso didattico per una classe della scuola primaria. Dopo un test iniziale, abbiamo svolto due lezioni in aula e successivamente ripetuto la valutazione. I risultati sono stati tangibili: i bambini hanno mostrato un miglioramento evidente.
È stato emozionante constatare che il nostro lavoro ha avuto un impatto evidente”. Lo studente conclude: “Mi auguro che questo Corso continui a crescere perché ha tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento regionale, non solo per la qualità dell’offerta formativa, ma per la passione e la serietà con cui viene portato avanti da tutte le componenti coinvolte”.
Scarica gratuitamente la nuova Guida Universitaria 2025 di Ateneapoli
Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 105