Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. Un percorso “a vocazione occidentalista, che mette insieme le due sponde dell’Atlantico”

“Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe è un Corso tradizionale a vocazione occidentalista, che mette insieme le due sponde dell’Atlantico”. Il prof. Marco Ottaiano presenta così la Triennale che coordina. La riforma degli ordinamenti ha avuto un impatto relativo sul percorso. L’unica vera novità riguarda il numero di ore di lezione: ogni insegnamento passerà dall’erogazione di 48 ore a 54 ore (tre lezioni in più).

“È un cambiamento significativo, perché consente a colleghi e studenti di approfondire, verificare in itinere. Tutti passaggi che contribuiscono ad una formazione migliore”. Il Corso continua a proporre i due curricula storici: Lingue, letterature e culture europee; Studi americani. Per quanto riguarda il primo, il docente spiega: “bisogna scegliere due lingue tra francese, inglese, tedesco, olandese, portoghese, svedese, spagnolo e neogreco (la novità degli ultimi anni)”.

Nel secondo caso, invece, “si opta per una lingua del continente americano – angloamericano o ispano-americano – e una lingua europea”. Ulteriore elemento distintivo del secondo curriculum è l’inserimento di un approfondimento areale: Storia dell’America del Nord o Storia dell’America latina.

Sulla figura che il Corso forma nell’arco dei tre anni, Ottaiano specifica che “sarebbe auspicabile proseguire con una Magistrale, magari in Lingue e Letterature europee e americane qui a L’Orientale, che ne rappresenta lo sbocco diretto e può aprire le porte dell’insegnamento”.

Ciò non toglie che Europa e Americhe, dopo il triennio, potrebbe aprire le porte di diversi settori: “i laureati trovano sbocchi professionali come operatori linguistici nelle istituzioni culturali e nelle rappresentanze diplomatiche e consolari; traduttori e redattori di testi di ambito umanistico; operatori linguistici nell’industria e nel terziario culturale, dall’editoria ai mezzi radio-televisivi, alle agenzie letterarie e culturali, al mondo dell’arte e dello spettacolo; consulenti e operatori culturali nell’editoria e nel giornalismo; assistenti di direzione; produttori e programmatori di eventi interculturali organizzati e gestiti da enti e imprese pubbliche e private, nazionali e internazionali; operatori interculturali in enti pubblici; operatori nello sviluppo, nell’educazione linguistica e nella comunicazione in contesti multietnici e multiculturali”.

L’ultima battuta del docente è sullo stato di salute del Corso: “abbiamo strutture che ci permettono di auspicare un incremento delle iscrizioni. Sta di fatto che negli ultimi anni le università di ambito umanistico hanno subito un piccolo calo – il nostro in modo abbastanza contenuto, ha saputo limitare i danni.

Restano comunque dei problemi di accessibilità della città: osserviamo una certa difficoltà non solo nell’iscrizione ma anche nella frequenza dei corsi, soprattutto se parliamo dei fuorisede. Il centro storico ormai è uno spazio in cui si muovono soprattutto interessi di ambito turistico e i nostri ragazzi hanno una difficoltà enorme nel trovare alloggi a prezzi ragionevoli”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 141

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