In caso di esito negativo, si potrà comunque studiare la lingua ma verrà attribuito un debito formativo. Test d’inglese: si cambia

Cambio di rotta per il test di inglese. Dal prossimo anno accademico, sarà possibile scegliere la lingua anche in caso di esito negativo della quarta sezione del Tolc-SU.

Ma andiamo con ordine. Tutti i Corsi di Laurea dell’Ateneo sono ad accesso libero, ma i futuri iscritti sono chiamati a sostenere, a distanza o in sede in date determinate, il cosiddetto Tolc-SU, uno strumento di orientamento e valutazione delle capacità iniziali, che può servire a studentesse e studenti per migliorare la preparazione e come strumento di autovalutazione.

Il Tolc è composto da quattro sezioni: nella prima spazio alla valutazione delle competenze di Comprensione del testo e conoscenza della lingua italiana (30 quesiti in 60 minuti), obbligatoria per tutti coloro che si iscrivono per la prima volta al sistema universitario italiano; nella seconda, Conoscenze e competenze acquisite negli studi (10 quesiti in 20 minuti); nella terza Ragionamento logico (10 quesiti in 20 minuti); infine la quarta, incentrata sulla Valutazione delle competenze in ingresso di lingua inglese (Livello B1, 30 quesiti in 15 minuti), obbligatoria per chi è chiamato a studiare l’inglese o lo sceglie come idioma. Da sottolineare che la sezione di Lingua inglese non prevede penalizzazioni.

E qui si viene al vero cambiamento apportato quest’anno dalla Commissione: “nel caso in cui non si raggiungesse la soglia di superamento (24 punti) della sezione 4, ci si potrà iscrivere al Corso di Laurea di proprio interesse con un Obbligo Formativo Aggiuntivo (OFA), che andrà recuperato entro il primo anno di corso”.

Per riportare ulteriori chiarimenti e capire le ragioni di questa mossa, Ateneapoli ha chiamato in causa la prof.ssa Antonella Napolitano, che della verifica di lingua inglese è la responsabile. “È un cambiamento in favore degli studenti, per agevolarne il percorso – nel pieno rispetto delle linee guida imposte dal Ministero”, spiega la docente.

Che poi aggiunge: “Quest’anno abbiamo pensato di dare più possibilità di recupero. Nella riunione che si è tenuta per discuterne ho avanzato questa proposta. Intanto, i ragazzi avranno accesso costantemente a corsi di autoapprendimento tramite la piattaforma moodle e avranno a disposizione sempre un docente referente. Nell’arco dell’anno accademico potranno recuperare l’OFA in più date, e stiamo riflettendo sulla calendarizzazione.

Di sicuro lo si potrà fare cinque o sei volte. Di fatto, quindi, questo nuovo impianto non preclude più la possibilità di scegliere inglese, perché c’è modo e tempo di recuperare l’obbligo formativo attraverso le lezioni ordinarie, i corsi di recupero già citati, ci si può appoggiare sui madrelingua. Sono dell’idea che lasciare più tempo allo studente per organizzarsi e capire cosa stia affrontando non può che essere positivo”.

C’è una preclusione, ovvia: “fintanto che gli studenti non colmano il debito formativo, non possono sostenere l’esame di Inglese 1, indipendentemente dal Corso di Studio scelto”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 143

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