“A Lettere Moderne non si è solo numeri, nonostante i numeri”

Un percorso che unisce concretezza e passione, un piano organizzativo collaudato e l’attenzione costante al singolo: è questa la formula che rende Lettere Moderne il Corso di Laurea Triennale più frequentato del Dipartimento. “Nell’anno accademico appena trascorso le iscrizioni per il triennio hanno toccato quota 2.500”, riferisce la prof.ssa Oriana Scarpati, docente di Filologia Romanza, Coordinatrice del Corso.

Un numero che parla da solo, e che racconta di una credibilità costruita nel tempo: “Il nostro lavoro indefesso per assicurare un percorso accademico di valore continua a dare i suoi frutti. Siamo orgogliosi della fiducia che ogni anno i nostri studenti ci riservano”. Una fiducia che si riflette anche nei frequenti passaggi da altri Corsi: “Molti studenti arrivano da Fisica, Biologia, Ingegneria. Dopo il liceo, non sempre si fa una scelta consapevole, ma l’importante è rendersene conto in tempo e fidarsi delle proprie inclinazioni. Poi il resto viene da sé”.

Il triennio offre una formazione metodologicamente solida, con un arco cronologico che va dal Medioevo alla contemporaneità e un contatto diretto con testi e documenti in originale. Si parte il primo anno con discipline di base come Letteratura Italiana 1, Storia della Lingua, Ecdotica e Geografia nel primo semestre; Storia Medievale e un esame di lingua nel secondo. Proprio sul fronte linguistico, è stata introdotta una novità: “Abbiamo reintrodotto Inglese, Francese e Spagnolo, nel secondo semestre del primo anno. In questo modo, si offre l’opportunità di scoprire anche altre lingue romanze, spesso trascurate ma fondamentali per una formazione completa”.

Negli anni successivi, il percorso si approfondisce con insegnamenti come Latino, Filologia Romanza, Linguistica Generale, e un ampio ventaglio di esami a scelta. “Chi desidera può proseguire con la Magistrale in Filologia Moderna o esplorare altri percorsi affini”, spiega la Coordinatrice. Nonostante le cifre elevate, la qualità dell’esperienza resta al centro. “A Lettere Moderne non si è solo numeri, nonostante i numeri”, afferma la prof.ssa Scarpati con un gioco di parole che riassume bene l’approccio del Corso.

L’organizzazione didattica, infatti, punta a garantire ordine e partecipazione con la suddivisione di quattro canali al primo anno, tre al secondo, due al terzo. Anche sul fronte degli spazi si registra un risultato importante: “Siamo riusciti a evitare sedi scomode come il Cinema Astra, e contiamo di proseguire su questa linea anche il prossimo anno”.

Sempre più rilevante la prospettiva internazionale: “Da gennaio abbiamo attivato uno sportello Erasmus interamente dedicato a Lettere Moderne: un riferimento concreto per chi desidera partire e ha bisogno di orientamento”. Per chi invece si prepara alla tesi, c’è il supporto dei tutor della BRAU (Biblioteca di Ricerca Area Umanistica), che accompagnano i laureandi nella ricerca e nella stesura dell’elaborato: “Un aiuto prezioso per il lavoro della tesi, soprattutto all’inizio, quando è facile sentirsi spaesati”.

I tutores – studenti della Magistrale o dottorandi – rappresentano infatti una figura simbolo del Corso: “Sono spesso percepiti come fratelli maggiori: ascoltano, raccolgono confidenze e consigliano. E dai loro riscontri emergono segnali utilissimi per migliorare ed intercettare eventuali criticità”.
A confermare l’efficacia del modello ci sono anche le statistiche: “Il 94% dei laureandi si dichiara soddisfatto, ad un anno dalla laurea oltre l’80% si iscriverebbe di nuovo a questo Corso. Sono dati che ci incoraggiano a investire sempre più nella qualità dell’esperienza formativa”.

Alle future matricole, la prof.ssa Scarpati consiglia: “Studiare ciò che si ama è la chiave per vivere l’università con felicità e passione. È da lì che nascono i risultati concreti, quelli che cambiano la vita”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 74

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