Laureata in Filologia Moderna, è autrice del romanzo ‘La Grande Sete’, pubblicato dalla Garzanti. Erica Cassano: una giovane scrittrice di successo che si è formata nelle aule di Studi Umanistici

Una passione innata, ancorata alle proprie radici e nutrita da un percorso formativo vissuto con profondità. È la vicenda di Erica Cassano, 27 anni, laureata in Filologia Moderna alla Federico II e oggi autrice de ‘La Grande Sete’, romanzo d’esordio pubblicato il 4 marzo per Garzanti. Un debutto sorprendente, che ha conquistato pubblico ed editori.

“Tutto comincia nel 2017, quando mi iscrivo a Lettere Moderne alla Federico II”, racconta Erica. Una scelta naturale dopo la maturità classica così come naturale è anche la scelta di Napoli, città-mondo, piena di echi, possibilità e legami personali. “Sono originaria di Maratea, ma cresciuta a Praia a Mare, in provincia di Cosenza. Ho scelto questo Ateneo anche per un motivo affettivo: mia madre è napoletana e i miei nonni hanno studiato Lettere proprio alla Federico II. Era un filo che si riannodava, un’eredità simbolica. E poi, quella federiciana è un’istituzione solida, perfetta per ciò che volevo fare”.

“Ogni esame era un viaggio”

Gli anni universitari restano un ricordo vivido e felice: “Dal punto di vista organizzativo mi sono trovata sempre bene, ma la vera ricchezza sono stati i docenti: una vera eccellenza. Ogni esame era un viaggio. Quando mi confrontavo con studenti di altri Atenei, mi accorgevo di quanto i nostri programmi fossero più profondi, più ricchi di spunti”. Dopo la Triennale, il passo successivo con la Magistrale in Filologia Moderna; arricchita da un’esperienza altrettanto decisiva per la sua crescita: l’Erasmus alla Sorbona.

“Parigi mi ha aperto lo sguardo. Nuove prospettive, nuovi strumenti, anche per la scrittura. Un’occasione preziosa”. Scrittura che anche al Dipartimento di Studi Umanistici trova terreno fertile: “Ci sono diversi corsi di scrittura creativa, occasioni vere per nutrire il proprio talento. Io non li ho colti subito, non mi sentivo ancora pronta. Ma oggi so quanto sia importante poter vivere anche nell’università uno spazio per coltivare la propria voce”. Una voce che, nel caso di Erica, ha fondamenta lontane: “Avevo tredici anni quando lessi un racconto scritto da mia nonna Anna. Mi colpì profondamente. Quella storia mi è rimasta dentro, come un seme. Ogni volta che cercavo di scrivere qualcosa, tornava a galla. Era come se mi chiedesse di essere raccontata”.

Così, dopo la Laurea Magistrale nel 2022, Erica si iscrive alla Scuola Holden di Torino, per un Master in Scrittura e Storytelling: “Alla fine del percorso, ci è stata data l’occasione di presentare la nostra idea di romanzo ad editor e agenti letterari. Cinque minuti sul palco, un tempo brevissimo per raccontare un universo. Il mio progetto ha colpito subito. Ho parlato con tanti professionisti, ma Garzanti è stata la prima a dire: ‘Questa è la nostra storia’”. Nasce così La Grande Sete, romanzo storico e di formazione al femminile, che segue Anna, una giovane donna alle prese con la costruzione della propria identità in un mondo in trasformazione. Famiglia, desiderio di riscatto, sete di libertà e conoscenza si intrecciano in una narrazione intensa, luminosa.

“Quando ho firmato il contratto, avevo già scritto metà del romanzo. Un anno prima dell’uscita. È stato tutto rapido, ma anche giusto. Era una storia con una sua identità forte, chiara, strutturata”. Il lancio ha superato ogni aspettativa: “In un anno complicato per l’editoria, il romanzo ha camminato da solo, controcorrente. Non mi aspettavo nulla di tutto questo. Fino a quando non mi è stato detto esplicitamente che poteva avere successo, non ci avevo creduto davvero”.

“Ho sempre scritto in modo istintivo, ma l’università mi ha insegnato il metodo”

Il libro porta l’impronta chiara della sua formazione: “Ho sempre scritto in modo istintivo, ma l’università mi ha insegnato il metodo. La capacità di cercare e selezionare fonti, distinguere ciò che conta. Senza questo lavoro di affinamento, il libro non sarebbe stato lo stesso. E nei contenuti si sente: ci sono molte citazioni dantesche, richiami che chi ha condiviso quegli studi con me ha riconosciuto subito”.

Oggi Erica, che si è stabilita a Torino, è impegnata in un tour di presentazioni in varie città italiane ed è già al lavoro sul suo prossimo progetto narrativo. A chi sogna di scrivere, e magari si trova ora tra le aule del Dipartimento, lascia un messaggio limpido: “Non abbiate timore di seguire ciò che vi appassiona. Anch’io, all’inizio, pensavo di star sottraendo tempo a qualcosa di più utile, più concreto. Ma non era tempo perso: era tempo necessario. Quella storia che a te sembra fragile, incerta, per qualcun altro sarà una rivelazione. Scrivere non costa niente, solo un po’ del tuo tempo. E quel tempo è un dono che vale sempre la pena concedersi”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 79

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