A Medicine and Surgery resta il test di ammissione

“Il Corso è interamente in inglese ed è rivolto per il 30% dei posti a studenti comunitari e per il 70% a studenti extracomunitari non residenti – nella quasi totalità provenienti da Paesi africani e mediorientali. Il professionista che formiamo può ambire a lavorare in posizioni importanti ovunque nella comunità europea”. Il prof. Pasquale Abete presenta il Corso che coordina: Medicine and Surgery. Per il quale resta il test di ingresso denominato International Medical Admissions Test (IMAT), confezionato a Cambridge e che si svolgerà il prossimo 17 settembre in contemporanea tra diverse sedi internazionali.

La prova include 60 quiz a risposta multipla con 5 alternative di cui solo una corretta da risolvere in 100 minuti. Quanto al numero di posti banditi, il coordinamento è in attesa di una risposta dal Ministero per una richiesta di aumento: “Vorremmo passare dai 15 ai 25 posti per i comunitari, e dai 25 a 45 posti per i non comunitari, per un totale di 70 posti”. Due gli elementi contingenti da affrontare, seppure in modo differente.

Il primo: “la maggior parte dei nostri studenti non comunitari proviene da Medio Oriente e Africa. Di recente abbiamo organizzato una riunione per fronteggiare la crisi che sta coinvolgendo l’Iran perché, avendo una media di 100 iscritti di nazionalità iraniana, la cosa ci riguarda da vicino. Questi ragazzi hanno difficoltà burocratiche anche in tempi di pace, figuriamoci adesso. Tra l’altro loro vedono nella Federico II un Ateneo di grande livello, come dimostra il fatto che all’apertura delle graduatorie i posti non comunitari si volatilizzano in un attimo”.

L’altra questione, tutta interna, riguarda l’esiguità degli spazi. “Dovesse essere accettata la richiesta di aumento dei posti, dovremmo cambiare qualcosa, perché al primo anno ci sarebbero più studenti. Ad oggi, la nostra sede è nell’edificio 6 del Policlinico, dove abbiamo sei aule”.

Dal punto di vista didattico la novità principale riguarda l’introduzione di 3 crediti al terzo anno di Lingua italiana per gli studenti stranieri al fine di far ottenere loro un livello B2. E il motivo è presto detto: “serve per i tirocini professionalizzanti. Inoltre, è anche un modo per favorire l’integrazione”. Vale sempre la pena sottolineare il cambio di paradigma inaugurato qualche anno fa con una riforma sostanziale dell’ordinamento che ha portato al primo anno l’insegnamento integrato Basis of Clinical Medicine (comprende Neurologia, Chirurgia, Medicina interna) “per dare agli studenti la possibilità di entrare subito in contatto con la clinica – prima avveniva solo al terzo anno. Credo che, se approcciato bene, può essere di grande aiuto per i ragazzi”.

Anatomia resta uno scoglio importante nell’inizio del percorso. Ma il docente rassicura: “i professori sono tutti molto disponibili e le attività di tutoraggio funzionano molto bene”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 51

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