Design e Comunicazione è un Corso di Laurea Triennale nel quale gli studenti imparano e sperimentano come si progettano artefatti e come avviene la comunicazione di tali prodotti. “Nel prossimo anno accademico c’è un’importante novità: l’abolizione del numero programmato.
Non ci sarà più il limite alle immatricolazioni”, informa la prof.ssa Dolores Morelli, Coordinatrice del Corso di Laurea. La scelta è maturata per diversi motivi: “Ci sono altri Corsi di Laurea in Design e Comunicazione presso altri Atenei e non aveva molto senso che solo noi fossimo a numero programmato. Poi, che prova per selezionare i candidati è poco idonea a valutare chi ha davvero le caratteristiche migliori per frequentare il percorso. Abbiamo, inoltre, il coordinamento di un Piano Orientamento e Tutorato del Ministero con 18 Atenei relativo all’offerta formativa sul Design e vogliamo lavorare per indirizzare gli studenti verso i percorsi ad essi più consoni, accompagnandoli ad una laurea almeno triennale”.
Una caratteristica di Design e Comunicazione è l’interazione tra l’attività formativa teorica e la pratica, sotto forma di tirocinio. “Già nell’ambito del secondo anno – informa la prof.ssa Morelli – c’è l’iniziativa ‘Cattedre d’Impresa’ nell’ambito della quale gli studenti partecipano a numerosi incontri con le aziende. Nel terzo anno, poi, è prevista l’attività vera e propria di tirocinio, nell’ambito della quale gli iscritti trascorrono un certo periodo di tempo nelle aziende e sperimentano la quotidianità che si vive nelle diverse realtà lavorative”. Aggiunge: “Per noi di Design e Comunicazione il confronto con i portatori di interesse, con chi potrà un domani offrire opportunità lavorative ai nostri laureati, è essenziale.
C’è un dialogo continuo sia in relazione alla creazione di intese per i tirocini, sia in merito alla stessa articolazione della didattica”.
Ecco alcuni degli insegnamenti del primo anno: un Laboratorio sulla sostenibilità, Storia del Design, corsi relativi alla Rappresentazione digitale e analogica. “Nel secondo anno – va avanti la docente – si lavora già sull’elaborazione dell’artefatto. Nel terzo sono previsti, tra gli altri, i laboratori di Interior Design e di Spazi di Allestimento”.
Ma cosa fanno i laureati triennali? “Circa il 70% – risponde la docente – prosegue con una Magistrale. Tanti con Design per l’Innovazione qui alla Vanvitelli. Altri scelgono di vivere un’esperienza in altri Atenei. Altri decidono poi di immatricolarsi ad un Corso di Laurea Magistrale in Architettura, ma devono sostenere alcuni esami integrativi relativi a determinati crediti in discipline che riguardano la progettazione e l’urbanistica”.
Tra coloro i quali decidono di fermarsi, almeno provvisoriamente, alla Laurea Triennale e provano a metterla a frutto nel mondo del lavoro, c’è chi trova spazio presso aziende e industrie, e c’è anche chi contribuisce a far rivivere la tradizione artigianale orafa, nella ceramica o nel legno. “Stanno cominciando a lavorare – conferma la prof.ssa Morelli – anche con gli artigiani. Progettano artefatti che poi vengono prodotti non a livello industriale, ma artigianale”.
Quanti immatricolati si attende la docente ora che è stato eliminato il numero programmato? “Lo scorso anno il limite era 180 e avemmo circa 240 richieste. Ipotizzo che nel prossimo anno accademico avremo circa 200 immatricolati”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 120