Il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (Dicea) è uno dei pilastri storici dell’Ateneo, con una lunga tradizione nella formazione di professionisti altamente qualificati nel campo della progettazione, gestione e tutela del territorio e delle infrastrutture. Ma oggi è anche un Dipartimento in profondo rinnovamento, che guarda al futuro e all’internazionalizzazione. “Lo scorso anno abbiamo rivisto completamente i nostri ordinamenti e regolamenti didattici. L’offerta formativa è stata aggiornata per rispondere meglio alle esigenze del mondo del lavoro, della ricerca e della sostenibilità”, afferma il prof. Francesco Pirozzi, Direttore del Dipartimento.
Infatti oltre a Ingegneria civile, Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Ingegneria gestionale delle costruzioni, sarà attivo il rinnovato Corso Triennale in Ingegneria edile, ora Ingegneria edile per la sostenibilità. “Non si tratta solo di un aggiornamento del piano di studi: abbiamo ridisegnato l’intero ordinamento per rispondere in modo efficace alle sfide ambientali ed energetiche del nostro tempo. Un taglio nuovo, una visione rivolta al futuro”, afferma il Direttore. Novità dell’anno scorso Civil and Environmental Engineering, una delle poche Triennali in lingua inglese, che ha già registrato segnali promettenti: “Nonostante un ritardo nell’accreditamento, abbiamo avuto 45 iscritti e per il prossimo anno oltre 750 manifestazioni di interesse.
Questo dimostra un potenziale enorme”, spiega il prof. Pirozzi. Alle cinque Triennali per gli aspiranti studenti si affianca anche la possibilità della Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile-Architettura, a numero programmato, cui si accede tramite test d’ammissione.
Per quest’anno i posti salgono da 86 a 93, destinati ai cittadini comunitari e non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia di cui 3 riservati a cittadini extracomunitari residenti all’estero e 1 riservato a cittadini cinesi aderenti al programma ‘Marco Polo’. La prova, della durata massima di 100 minuti, consiste nella soluzione di 50 quesiti con cinque opzioni di risposta, di cui 10 di Comprensione del testo, 10 Quesiti di conoscenze acquisite negli studi e storia, 10 di Ragionamento logico, 10 di Disegno e rappresentazione e 10 di Fisica e Matematica. Sono attributi 1 punto per ogni risposta esatta, – 0,25 per ogni risposta sbagliata e 0 per ogni risposta non data. La prima data del test è il 24 luglio, qualora non si saturino i posti disponibili, la seconda sarà il 9 settembre.
Per chi vuole proseguire dopo la Triennale, il Dipartimento offre 4 Corsi di Laurea Magistrale: Ingegneria edile per la sostenibilità, Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Ingegneria civile per l’idraulica e i trasporti e Transportation Engineering and Mobility. Il DICEA è ormai un punto di riferimento anche per studenti internazionali: “Abbiamo ricevuto numerose richieste dall’estero, e ci siamo aperti a un nuovo mercato in quella parte del mondo che sta vivendo ora uno sviluppo urbanistico ed edilizio”, spiega il prof. Pirozzi.
Ormai la Magistrale in Transportation Engineering and Mobility si è consolidata con una media di 40-60 iscritti all’anno, ma “stiamo lavorando per estendere i curricula in inglese anche ad altri Corsi, come abbiamo fatto per Ingegneria per l’ambiente e il territorio, sul modello dei percorsi di doppio titolo già avviati”, sottolinea il Direttore.
Le figure professionali formate dal Dipartimento continuano a essere altamente richieste nel mercato del lavoro. “I nostri laureati trovano occupazione in tempi rapidissimi. Non riusciamo a soddisfare tutte le richieste che ci arrivano da aziende, enti pubblici e organizzazioni. La domanda supera l’offerta, e questo vale sia in Italia che all’estero”, evidenzia il prof. Pirozzi. Gli ambiti spaziano dalla gestione del ciclo dell’acqua al risanamento ambientale, dalla sicurezza idrogeologica alla pianificazione urbana, fino al governo del territorio e delle infrastrutture: “Sono tutti temi all’ordine del giorno, e il Paese ha un disperato bisogno di professionisti con questo profilo”.
La spinta alla formazione in Ingegneria Civile, Edile e Ambientale è oggi rafforzata anche dal quadro europeo: “Il Pnrr ha puntato molto sulle infrastrutture, ma la vera sfida sarà il follow-up, ovvero la gestione delle opere in corso di completamento – spiega il Direttore – Anche i fondi di coesione europei 2021-2027 insistono su cinque priorità strategiche, tra cui la gestione sostenibile delle risorse idriche, protezione dei litorali, mobilità, sostenibilità. Sono tutte aree dove i nostri laureati avranno un ruolo centrale”.
“Abbiamo una tradizione che viene da lontano, ma continuiamo a crescere”, conclude il prof. Pirozzi.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 29