“Formarsi come cittadino europeo significa non solo sviluppare una più profonda consapevolezza della propria identità culturale, ma anche prepararsi a spendere il proprio titolo di laurea in un contesto sovranazionale, ben oltre i confini italiani, aprendo così prospettive professionali ampie e stimolanti”. Con queste parole la prof.ssa Flavia Gherardi, Coordinatrice del Corso di Studi in Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee, presenta una Triennale tra le più apprezzate del Dipartimento di Studi Umanistici. Ogni anno, circa 500 matricole scelgono questo percorso, un trend positivo stabile.
“Un successo che nasce dalla solidità dell’offerta formativa e dalla possibilità, al termine del triennio, di proseguire con la Laurea Magistrale, sempre caldamente consigliata”. Il cuore del Corso? Lo studio approfondito di due lingue straniere europee, a scelta tra inglese, spagnolo, francese, tedesco e catalano. “Il nostro piano di studi garantisce una preparazione completa: le due lingue si affrontano in tutti e tre gli anni e si sviluppano sia competenze pratiche sia un’importante riflessione metalinguistica”, spiega la docente. Ma c’è di più: la possibilità di inserire anche una terza lingua o letteratura e un insegnamento a scelta tra quelli offerti dagli altri Corsi di Laurea Triennali dell’Ateneo.
“È una personalizzazione che consente agli studenti di costruire un profilo linguistico e culturale davvero ricco e articolato”. Naturalmente: “Accanto allo studio linguistico, offriamo un solido impianto letterario e culturale. Ci concentriamo molto sull’analisi del testo, sulla linguistica testuale, sulla retorica, forniamo strumenti critici che si rivelano utili anche fuori dall’ambito accademico”. A completare il percorso, discipline come Storia, Geografia, Letterature comparate e Letterature extra-europee: “Così da allargare lo sguardo oltre i confini nazionali, per leggere le culture come sistemi in dialogo e in continuo movimento”.
Anche se il tirocinio è previsto solo alla Magistrale, durante il triennio non mancano proposte extracurriculari che mettono in gioco gli studenti. “Il Laboratorio di Teatro, arrivato alla terza edizione e rinnovato per una quarta nel 2025/26, coinvolge gli studenti di tutto il Dipartimento nella realizzazione di spettacoli teatrali plurilingue: un modo creativo e cooperativo per sperimentare le lingue studiate in prima persona o da imparare”. Centrale è anche l’internazionalizzazione: “I programmi Erasmus sono uno dei nostri punti di forza. Gli scambi con Atenei europei sono numerosi e la maggior parte degli studenti partecipa con entusiasmo. Stiamo inoltre consolidando percorsi di double degree, già attivi in collaborazione con università francesi e spagnole, e in espansione verso nuove mete”.
In sintesi, chi desidera intraprendere questo cammino deve avere “una chiara passione per la comunicazione, un approccio aperto e una spiccata curiosità verso le culture per diventare un interprete della complessità contemporanea”. Non si tratta di una laurea professionalizzante in senso stretto, ma piuttosto di “una formazione che apre porte in tanti settori: traduzione, insegnamento, editoria, turismo culturale, diplomazia, gestione di eventi e del patrimonio storico-artistico, archivi, commercio e turismo”, spiega la prof.ssa Gherardi.
E conclude: “Si tratta di un Corso complesso, che unisce teoria e pratica, riflessione e applicazione, con un forte respiro umanistico. Richiede motivazione e consapevolezza, curiosità e spirito critico”. Chi è pronto a mettersi in gioco?
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 75