“Siamo l’unico Corso di moda pubblico del centro sud e uno dei quattro in Italia. Gli altri sono al Politecnico di Milano e alle Università di Firenze e di Venezia. Attraiamo studenti dalla Puglia, dalla Calabria, dalla Basilicata e da altre zone d’Italia. Abbiamo oltre 200 convenzioni con aziende che operano nella moda. I nostri laureati lavorano già con la Triennale nel settore per il quale si sono formati: alcuni con Fendi, con Prada e con altri nomi del settore.
Altri hanno creato marchi propri”. Parole del prof. Roberto Liberti, Coordinatore del Corso di Laurea in Design per la Moda. “La novità del prossimo anno accademico – informa – è che abbiamo eliminato il numero programmato. Potranno immatricolarsi tutti coloro i quali lo desiderano. Nello scorso autunno il limite era di 150 nuovi iscritti. Nel prossimo anno accademico prevedo, ma ovviamente è un dato che va considerato assolutamente incerto, circa 200 immatricolazioni”.
La scelta di aprire gli accessi a tutti: “Ce lo ha chiesto l’Ateneo anche in considerazione della circostanza che siamo un riferimento pubblico, dunque non così dispendioso come molte scuole private, per chi abbia voglia di studiare Design per la Moda. Un anno fa, poi, la procedura di selezione tramite il test Tolc è stata piuttosto farraginosa e ha determinato non pochi problemi”.
Design per la Moda è un Corso di Laurea professionalizzante.
“I tirocini in azienda – sottolinea il docente – permettono agli studenti di lavorare su progetti come se fossero già nella filiera della moda. Mettono in pratica la teoria dei corsi frontali e si confrontano con un’esperienza che richiama molto da vicino quella lavorativa”. Queste attività trovano una concretizzazione, per esempio, nella sfilata di fine anno, che questa volta si svolge il 16 luglio. “Per noi la sfilata è anche un’opportunità di svolgere attività di orientamento e di far conoscere una realtà relativamente piccola come la nostra, ma che funziona molto bene. Invitiamo anche un certo numero di scuole.
Non solo istituti tecnici con l’indirizzo moda. I nostri immatricolati provengono per il 60% da lì, ma ci sono anche diplomati dei licei classico e scientifico”. Nel primo anno “si affrontano le materie umanistiche come Storia della moda, Storia del progetto e del design per la moda. Ci sono poi Laboratori come Design e Modellistica per la moda”.
Il Corso coniuga innovazione e tradizione: “Insegniamo come si disegna in modo tradizionale e come si disegna in modalità digitale. Abbiamo undici macchine per cucire e abbiamo Lectra, un programma molto utilizzato dalle aziende”. I laureati: “Trovano opportunità sia nel design propriamente detto sia in attività oggi molto richieste dalle aziende di moda, che spaziano dal ricercatore di tendenza all’esperto della comunicazione”.
Una percentuale non trascurabile dei laureati Triennali opta per la prosecuzione del percorso universitario con la Magistrale. “Il nostro Dipartimento – conclude Liberti – offre buone opportunità nell’ambito del design per la moda anche con il percorso Magistrale. C’è anche chi si iscrive al dottorato, dopo aver conseguito il titolo di secondo livello”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 119