Il primo anno comune a tutti, con tanto di insegnamento obbligatorio di lingua ‘English for Social Sciences’, al secondo la scelta tra ben quattro curricula diversi: Relazioni internazionali; Economico-giuridico; Storico-politico; Scenari areali: Asia, Africa e Americhe. La Triennale di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali cambia i connotati e presenta una serie di novità sostanziali, dando vita a percorsi molto differenziati tra loro.
Come spiega la Coordinatrice, prof.ssa Libera D’Alessandro, i primi dodici mesi sono utili per “acquisire conoscenze e competenze di base e risentono di una forte impronta interdisciplinare – la denominazione di qualche insegnamento è cambiata, così come i contenuti”.
Altra novità relativa al primo anno: “per i primi tre curricula si potrà scegliere una materia tra le tante impartite in Ateneo o mutuabile dagli altri percorsi”. La docente entra poi nel merito di ogni singolo curriculum. A partire dai due dal profilo internazionalistico, ovvero Relazioni internazionali e Scenari areali. “Per il primo rafforziamo la componente internazionalistica con nuovi esami a scelta, soprattutto al terzo anno, e ci sarà possibilità di scelta delle caselle areali. Resta l’attenzione alla storia delle relazioni internazionali – un nuovo insegnamento è Storia della politica estera italiana”.
Sul secondo: “È un percorso che si differenzia molto perché ci sono più storie areali, diritti areali, tutti declinati su singole regioni mondiali o specifici Paesi con un’offerta che in parte rimodula insegnamenti già esistenti in parte ne introduce di nuovi. Tanto per fare degli esempi, si potrà studiare Storia dell’America latina contemporanea e, ovviamente, Storia dell’America del Nord. La combinazione tra Scenari areali e le lingue che porta in dote L’Orientale rende la nostra offerta unica sul piano nazionale, perché consente di studiare tre annualità di una lingua dell’Asia, dell’Africa o delle Americhe insieme, come detto, alle relative storie e diritti areali o di singoli Paesi o regioni – penso ad Africa subsahariana, Sudest asiatico, Asia orientale, Cina, Giappone”.
Fondamentale per tutti i curricula lo studio delle lingue, che servono per assorbire “gli strumenti linguistico-culturali per declinare le prospettive internazionalistiche”. Sui restanti due nuovi profili, quello Economico-giuridico e quello Storico-politico, D’Alessandro spiega: “per il primo il focus è sui sistemi del diritto e dell’economia con materie nuove o già esistenti i cui crediti sono aumentati e spesso in continuità con la Magistrale.
Restando sulla Triennale e volendo fare un esempio, ci sono 12 cfu di Diritto amministrativo che si potrebbero sfruttare per i concorsi pubblici. Stesso discorso per l’altro percorso: il focus è sui sistemi e i processi storico-politici”. Menzione a parte merita il parco lingue che ogni curriculum propone. Per Relazioni internazionali si potrà scegliere tra turco, russo, francese, tedesco, spagnolo e altro ancora. Per l’Economico-giuridico solo l’inglese e per lo Storico-politico, oltre all’inglese, ci sono francese, spagnolo, tedesco e portoghese.
Riguardo l’ultimo, Scenari areali: si studiano tre annualità di un idioma dell’Asia, dell’Africa o delle Americhe. Nel rivolgersi alle future matricole, la docente sottolinea il peso delle esperienze all’estero per un Corso del genere – e L’Orientale ne offre a iosa. “Con la nuova offerta diventano ancora più importanti. Per primo e quarto curricula, sembrano quasi una vocazione naturale, ma lo stesso discorso vale anche per gli altri due”. Un soggiorno fuori dai confini di casa rappresenta “il completamento del percorso che si tratti di borse di studio o tirocini”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 144