Gli studenti: in Dipartimento un ambiente stimolante

Il cortile di Porta di Massa pullula ogni giorno – da settembre fino a giugno inoltrato – di giovani con storie, passioni e sogni da coltivare. Qui la vita universitaria è un vero laboratorio di idee, di relazioni e di scoperte. A raccontarlo sono proprio loro: gli studenti, alcuni dei quali impegnati nella rappresentanza studentesca.

“Il nostro Dipartimento è un luogo vivo, aperto, in cui la passione per gli studi umanistici trova piena espressione – dice Ernesto Paesano, studente di Lettere Moderne – A Porta di Massa si intrecciano pensieri e dialoghi, anche tra persone che non si conoscono, in spazi che – pur con i loro limiti – sanno creare socialità e confronto. Qui si respira un’aria di rispetto e inclusione: ogni studente può sentirsi accolto senza il peso del giudizio”.

La sua voce si fa ancora più decisa quando parla della rappresentanza: “Viviamo la politica universitaria in modo attivo, lottiamo ogni giorno per i diritti e il benessere psicologico degli studenti. Siamo convinti che non siamo solo numeri o scadenze, ma persone che meritano di essere supportate davvero”. La collega prossima alla laurea, Francesca Arrichiello, ricorda invece l’inizio del suo percorso: “Alla prima lezione online, il prof. Pasquale Sabbatino di Letteratura Italiana ci fece ascoltare un pezzo di musica classica. Fu un momento di magia, nella freddezza del post-pandemia.

Da lì, un percorso difficile ma bellissimo, fatto di sfide e di incontri preziosi. Ho scelto di diventare rappresentante degli studenti proprio per contribuire a rendere questo luogo ancora più accogliente e vivibile”. Un legame che si rinsalda con il tempo, come testimonia Adele di Vuolo, laureata in Lettere Moderne: “L’esperienza come rappresentante è stata straordinaria. Il dialogo con la Coordinatrice del Corso, la prof.ssa Oriana Scarpati, e con la comunità studentesca è stato un punto di forza. Abbiamo portato avanti riforme importanti, come quella degli OFA e la calendarizzazione degli appelli: conquiste che nascono proprio dalla collaborazione e dall’ascolto reciproco”.

Dai laboratori ai seminari agli eventi culturali

Ma la vita in Dipartimento non è fatta solo di impegno e politica universitaria: è anche passione per le discipline studiate, curiosità e la voglia di spingersi oltre i propri limiti. Lo racconta Claudia Fiorentino, al terzo anno di Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale, curriculum archeologico: “Non è una passeggiata. Servono metodo e determinazione.

Ma se ami il patrimonio culturale, qui trovi pane per i tuoi denti. Ho partecipato a campagne di scavo e ad incontri con esperti: qui il passato prende vita e il piano didattico ha un vero valore spendibile”. Non mancano i momenti di difficoltà: “Ho dovuto ripetere più volte alcuni esami, ho pensato di mollare – ammette Vincenzo Russo, laureando in Storia – Ma ho trovato conforto nei colleghi e nei docenti. Qui si impara a non avere paura delle difficoltà: fanno parte del percorso”.

E la scoperta è spesso anche interiore, come per Giada Alfieri, secondo anno di Scienze e Tecniche Psicologiche: “Pensavo che Psicologia fosse solo capire gli altri. Ho scoperto che è prima di tutto un viaggio dentro se stessi. Le lezioni e i lavori di gruppo ti spingono a metterti in gioco in prima persona”. Il vero punto di forza di Studi Umanistici è il mondo di possibilità che si apre agli iscritti: laboratori, seminari, spettacoli ed eventi culturali. Vincenzo di Ronza, secondo anno di Lingue, racconta la sua esperienza presso il Laboratorio di Teatro Plurilingue del Dipartimento: “Mi ha cambiato, in meglio. Mi ha fatto conoscere persone straordinarie e mi ha permesso di acquisire fiducia in me stesso. Ho iniziato a parlare nuove lingue e ad interessarmi seriamente al teatro. È un percorso che ti spinge oltre i tuoi confini”.

Annachiara Amato, laureanda in Lettere Classiche, sottolinea il valore dei seminari extracurriculari: “Ti aprono la mente e ti fanno riflettere su temi attuali. I docenti sono i primi a trasmettere entusiasmo, a seguirti nei progetti, a darti fiducia. Queste occasioni non sono scontate ma rappresentano una vera e propria linfa vitale perché segue un percorso accademico intrecciato con i propri sogni, le proprie aspirazioni”.

E c’è anche chi ha portato la propria voce e la propria musica sul palco, come Carlo De Luca, primo anno di Filologia Moderna: “Grazie al seminario Scritture in Transito, coordinato dalla prof.ssa Silvia Acocella, ho avuto l’opportunità di esibirmi nel nostro chiostro, voce e chitarra, davanti ad un pubblico che condivide la mia stessa passione. È stato un momento in cui mi sono sentito ascoltato davvero, ed è stato bellissimo”. Gli fa eco la collega Rebecca Impacciato: “Essere immersi in un ambiente così stimolante e poliedrico, votato alla cultura e all’arte, è il primo atto di amore verso se stessi”.

Per chi si affaccia ora all’università, i consigli dei veterani raccontano la verità con lucidità e cuore. “Non scegliete questi Corsi per inerzia – dice Giacomo Cava, laureando alla Magistrale in Lingue – né per nostalgia. Sceglieteli solo se siete pronti a comprendere davvero come funzionano le parole, le idee, i testi. Perché si tratta di percorsi impegnativi, ma ciò che ricevi in cambio è immenso”.

E conclude: “Studiare qui significa imparare ad osservare il mondo con occhi nuovi. Non ti dà risposte facili, ma ti insegna a porre domande migliori. Ed è proprio questa la lezione più importante. A tutti quelli che presto varcheranno le nostre sedi non possiamo che dirvi: benvenuti nella vostra nuova casa”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 79-80

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