I consigli dei docenti. “Studiare all’Orientale è un viaggio di continue scoperte”

Qualcuno lo è stato a L’Orientale, qualcun altro in Atenei differenti. Il passato è comune: tutti i professori hanno vestito i panni degli studenti, seppur in tempi diversi. E come gli iscritti che dal prossimo settembre se li troveranno dall’altra parte della cattedra, hanno affrontato il primo giorno di università e i primi esami, un mondo tutto nuovo, foriero del classico disorientamento iniziale.

Proprio per questo, Ateneapoli ha chiesto ad alcuni docenti di sedersi, riflettere e porgere consigli a chi sta per affrontare una fase importante della propria vita, che si tratti della scelta del Corso di Laurea o dell’approccio da assumere nei confronti degli stessi professori o dei colleghi. Il primo è il prof. Vincenzo Bavaro, docente di Letteratura anglo-americana: “a differenza delle superiori, studiare all’università è un continuo esercizio di autonomia.

I vostri tempi, i vostri modi, le vostre scelte. A parte cercare di seguire sempre i corsi, e imparare a prendere appunti (mai registrare l’audio!), ricordate che i docenti sono lì per voi: andate a ricevimento se avete dubbi o domande. Non fatevi intimidire, prendete la parola ogni volta che potete”. Per la prof.ssa Laura Cannavacciuolo (Letteratura italiana contemporanea), invece, il primo consiglio è “scegliere il Corso di Laurea in base ai propri interessi e alle proprie passioni.

Suggerisco inoltre di approfittare dell’estate per leggere, leggere bene e tanto: giornali, fumetti, romanzi ma anche saggi, per cominciare a prendere confidenza con la manualistica accademica. Alle future matricole de L’Orientale ricordo inoltre le iniziative di orientamento e gli eventi in programma per il Festival delle Lingue, occasione in cui potranno scoprire le sedi dei nostri Dipartimenti e seguire le lezioni dei professori dei nostri Corsi di studio”.

Breve e concisa la prof.ssa Sarah Nora Pinto, docente di Lingua francese, che sottolinea: “frequentate il più possibile e non fidatevi troppo delle informazioni e delle sintesi già pronte che girano sui gruppi degli studenti. Approfittate dei ricevimenti per confrontarvi con noi docenti e dissipare ogni dubbio”. Orizzonti di crescita infiniti per la prof.ssa Antonia Soriente, docente di Lingua indonesiana: “all’Orientale si possono approfondire e studiare lingue e culture di tutto il mondo – per esempio l’indonesiano e il vietnamita, penso ai laboratori di filippino – perché si può imparare anche a suonare in un’orchestra di gamelan indonesiano, e si hanno numerose possibilità di studiare all’estero.

Grazie all’Ateneo si entra a far parte di una comunità internazionale, dinamica e inclusiva, dove si possono vivere esperienze multiculturali, scientifiche, professionali e umane che arricchiranno e consentiranno di aprire spazi e connessioni, stimoleranno la curiosità e la voglia di conoscere il mondo e diventarne cittadini globali”. Al centro, anche la conoscenza di persone: “studiosi, giornalisti, artisti, attivisti”.

Il prof. Giuseppe Balirano, docente di Lingua e linguistica inglese, Storia del cinema italiano, nel tendere una mano, volge lo sguardo al passato, quando lui stesso era studente dell’Orientale. E racconta: “mi sento di dire loro qualcosa che ha funzionato per me. Non abbiate paura di porre domande, di cambiare idea, di esplorare percorsi non lineari. Studiare all’Orientale è un viaggio di continue scoperte, non una corsa ad ostacoli verso un titolo”. Dunque, iscriversi all’Orientale, per il docente “è un atto di fiducia verso una formazione che da sempre coniuga il rigore scientifico con un’apertura radicale al mondo.

L’Orientale non è solo un’università: è un luogo dove si apprendono lingue, culture e visioni critiche sul mondo intero, tutti strumenti indispensabili per interpretare il presente e immaginare il futuro. Chi entra all’Orientale non ne esce mai uguale, e questo, nel senso più profondo, è sempre un bene”. La prof.ssa Adele Del Guercio, docente di Diritto Internazionale, innanzitutto, suggerisce di scegliere “sulla base delle vostre attitudini e passioni, di modo da vivere con motivazione e interesse il percorso universitario, mirando innanzitutto alla vostra crescita personale e professionale, e non solamente al risultato. Provate ad arricchire il percorso che farete accogliendo gli stimoli offerti sia dall’università (occasioni di incontro, laboratori, conferenze, Erasmus…) ma anche dall’ambiente esterno”.

Poi, si sposta sul piano più umano, porgendo quasi una carezza: “assecondate i vostri tempi, senza farvi prendere dall’ansia da prestazione, coltivate sempre la motivazione, che è la vera carta vincente in qualsiasi scelta di vita. E se doveste sentirvi disorientati o in ansia, sappiate che le università prestano attenzione al benessere delle loro studentesse e dei loro studenti: ci sono persone (docenti, tutor, sportello di counseling) pronte ad accogliervi e ad ascoltarvi. Il percorso universitario può essere un viaggio bellissimo e ricco di stimoli: che lo sia per voi che state scegliendo per il vostro futuro”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 138

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