“Negli anni buoni abbiamo avuto circa 40 immatricolati. Adesso sono un po’ calati. È un percorso molto specifico e orientato alla professione”: il prof. Rosario De Rosa, che lo coordina, presenta così il Corso di Laurea Triennale in Ottica e Optometria. Dopo la laurea “si può sostenere l’esame di abilitazione alla professione di ottico. Per quest’ultimo ci avvaliamo della convenzione con l’Istituto Bernini-De Sanctis, che ha sede a Napoli ed ha un indirizzo di studio in Ottica. Ci sono anche docenti di quella scuola che collaborano con noi per la didattica”.
Il Corso, che prevede “moltissime ore di laboratorio e tirocinio. Le attività pratiche sono tantissime”, da quest’anno ha un nuovo regolamento che “favorisce l’apprendimento degli studenti: si diluiscono in più ore i crediti formativi degli insegnamenti di Ottica e Fisica e aumenta il numero dei laboratori”.
Sono 390 le ore di laboratorio e sono distribuite tra Ottica, Optometria e Contattologia. Con riferimento agli insegnamenti teorici: “gli studenti incontrano difficoltà non tanto con la Matematica, perché sono stati ridotti i programmi e si impara poco più di quanto si studia a scuola, quanto con la Fisica e con la Chimica. Per Fisica e Matematica, in ogni caso, è previsto un tutorato per il primo e per il secondo anno”. La maggior parte dei laureati Triennali lavora nei centri ottici.
“È vero – precisa il docente – che non è indispensabile la laurea per diventare ottici, ma è altrettanto vero che sempre più oggi si richiedono persone con professionalità e qualificazione elevata. Una laurea alla quale corrisponda una solida formazione certamente può fare la differenza. Il lavoro c’è. Alcuni laureati lo trovano anche nelle aziende che producono occhiali e lenti a contatto. Quelle più note hanno istituti di rappresentanza anche in Italia. Molti tra i nostri allievi trovano impiego ancor prima di raggiungere la Laurea e in ogni caso il 63% dei laureati trova lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo”.
Sono pochi, circa il 5%, i laureati che scelgono poi di immatricolarsi ad una Magistrale. “Chi compie tale scelta si iscrive in genere alla Magistrale in Fisica, qualcuno a Ingegneria ottica, ma non in Campania”.
Lancia un appello a chi si immatricolerà: “Non commettete l’errore di non seguire i corsi. Soprattutto negli ultimi anni questa tendenza si è consolidata e non è affatto positiva. Si sottovalutano i vantaggi che derivano dall’essere presenti. Vantaggi particolarmente evidenti in un Corso di Laurea nel quale il numero degli immatricolati è basso. Chi frequenta si trova a seguire le lezioni e i laboratori in aule che, per numero dei presenti, assomigliano a quelle scolastiche. Si viene a creare un rapporto molto stretto con i professori”. Matematica, Fisica, Chimica, Biologia sono le materie di base del primo anno. “I programmi sono orientati e calibrati sulle esigenze di chi sta studiando per diventare ottico. Ci sono poi insegnamenti più specifici come Ottica geometrica, con il relativo laboratorio; Strumentazione ottica e optometrica, anch’esso con laboratorio”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 20