Scienze per la Natura e per l’Ambiente. Il naturalista? “Un esperto che monitora gli ecosistemi e la biodiversità con un approccio olistico”

“Il naturalista è un esperto che studia e monitora gli ecosistemi e la biodiversità con un approccio olistico. O, se si preferisce, multidisciplinare. Il geologo si occupa di alcuni aspetti, il biologo di altri, il chimico di altri ancora. Nel naturalista le diverse competenze si tengono insieme e sono finalizzate al monitoraggio e allo studio della biodiversità.

Alla conoscenza degli ecosistemi naturali, in sostanza, che poi è il requisito essenziale affinché tali ecosistemi e le specie animali e vegetali che ne fanno parte siano preservati e conservati”. La prof.ssa Olga Mangoni, che è la Coordinatrice dei Corsi di Laurea Triennale in Scienze per la Natura e per l’Ambiente e Magistrale in Scienze Naturali (questo ultimo ha un curriculum sui Cambiamenti globali ed uno sulla Gestione della biodiversità), presenta agli studenti la figura del naturalista che entrambi i percorsi, con differenti livelli di approfondimento, puntano a formare. Ateneapoli la contatta il 16 giugno, mentre è nel Salernitano, nell’ambito di una escursione multidisciplinare con gli studenti lungo il corso del Sele.

“L’attività di campo – sottolinea – è parte integrante di questa laurea, sia nel triennio iniziale sia nel biennio di approfondimento”. Precisa: “Certamente il percorso è stato ideato ed architettato in sequenza. Dopo la Triennale è importante proseguire con quella Magistrale, perché si acquisiscono competenze ed esperienze che danno una formazione più strutturata e meglio spendibile sul lavoro”. Insegnamento, consulenze ed attività libero-professionale nei parchi, negli enti di ricerca, nelle agenzie pubbliche che si occupano di monitoraggio ambientale sono alcune delle possibilità offerte dalla Laurea Magistrale. Un settore in espansione è quello dell’ecoturismo. Ci sono naturalisti che si sono specializzati nell’accompagnare i turisti alla conoscenza di sentieri e percorsi naturali.

La passione verso gli animali, le piante e la natura in generale è certamente il motore che induce ad immatricolarsi. I prerequisiti, se così si vogliono definire. Poi, però, serve studiare per acquisire le competenze tecniche e scientifiche indispensabili alla formazione di un naturalista. “Tra le quali – sottolinea la prof.ssa Mangoni – ci sono la matematica, la chimica, la fisica. Capisco bene che uno studente immatricolato possa trovare più consona alle sue scelte la zoologia, ma un naturalista deve conoscere la matematica, perché la userà nei monitoraggi delle specie o in altre attività di campo, o la chimica, che è parte di ogni ecosistema. Questi insegnamenti, del resto, sono declinati con attenzione alle specifiche esigenze degli studenti del Corso, proprio perché funzionali alla formazione del naturalista”.

La prof.ssa Mangoni suggerisce a chi si immatricolerà “di seguire il piano di studio nell’ordine in cui sono previsti gli esami, senza posticiparne alcuni, magari quelli che si teme possano essere più duri”. Un altro consiglio: “Valorizzate il periodo di tirocinio e di preparazione della tesi, sia di quella Triennale sia di quella Magistrale. Sono occasioni importanti perché sotto la guida di un docente e di un tutor sperimenterete sul campo in cosa consiste l’attività del naturalista. La tesi Triennale è per questo motivo anche l’occasione per alimentare nuovo entusiasmo, che vi aiuterà poi a proseguire nel percorso Magistrale”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 16

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