“In Italia c’è carenza di medici veterinari. Fino a quattro o cinque anni fa tra tutti i Corsi di Laurea i posti messi a concorso erano nel complesso non più di 800. Adesso sono diventati un po’ di più – circa 1200, se la memoria non mi inganna – ma rimane il dato della carenza di professionisti. Per questo motivo credo che chi si immatricola oggi a Veterinaria avrà discrete opportunità di lavorare, a patto che siano rispettate alcune condizioni”.
È l’incipit del prof. Paolo Ciaramella, Coordinatore del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria di durata quinquennale. La prima condizione, specifica, è che la preparazione sia molto solida: “il Corso di Laurea, anche in virtù di una serie di modifiche che sono state introdotte negli anni, offre a chi sappia sfruttarle buone opportunità per formarsi. Il resto devono farlo gli studenti i quali devono essere consapevoli che in un mondo dove la competizione è sempre più spinta la carta vincente è quella di una solida preparazione”. La seconda: “La consapevolezza che il veterinario è parte di un sistema più ampio di sanità che tocca aspetti vari, compresi quelli della salute umana.
Si parla molto di One Health e il medico veterinario è coinvolto a pieno titolo in questo discorso”. Suggerisce inoltre agli immatricolandi di mettere in archivio l’immagine del veterinario che in un ambulatorio si occupa da solo degli animali da compagnia: “quella è solo una delle molte opportunità. C’è il settore delle ispezioni degli alimenti, quello degli animali esotici, quello degli allevamenti e delle aziende zootecniche, solo per citare alcuni esempi.
Nell’ambito degli stessi ambulatori per animali da compagnia, poi, emerge sempre più l’esigenza della collaborazione tra professionisti specializzati in ambiti differenti della veterinaria, dalla cardiologia all’oncologia”. Prosegue: “L’amore per gli animali non basta ad iscriversi a Veterinaria, non può essere l’unica spinta. Poi, certo, occorrono passione ed empatia verso gli animali, questo è fuori di dubbio”.
C’è posto per 81 matricole
Non cambiano per il prossimo anno accademico i numeri degli ammessi al Corso di Laurea. “Sono sempre – specifica il prof. Ciaramella – 76 più 5 posti riservati a candidati che vivono all’estero e non risiedono in un Paese dell’Unione Europea. Per un totale di 81 posti. Cambia la modalità di selezione, perché ci sarà un semestre filtro al quale potranno accedere tutti e che sarà comune a noi, a Medicina e a Odontoiatria, al termine del quale si sosterranno esami di Fisica, Chimica e Biologia.
La selezione avverrà in questa fase e chi non la supererà sarà destinato ad un Corso non a numero programmato che avrà indicato. Insomma, il numero programmato rimane”. Gli esami del primo anno? “Anatomia in genere spaventa gli immatricolati perché è una materia nuova, che a scuola non hanno affrontato. Chimica e Matematica possono creare qualche problema perché c’è chi le considera distanti dalla scelta che ha effettuato. Devo però ricordare che i docenti sono attenti a calibrare programmi e insegnamenti in ragione delle esigenze di chi studia Veterinaria”.
Il Corso di Laurea integra lezioni frontali, esercitazioni di laboratorio ed attività sul campo. “Ci siamo sforzati – conclude il prof. Ciaramella – di accrescere le opportunità di pratica per i nostri iscritti, perché sono essenziali nella formazione di un buon veterinario. In questa ottica sono maturate le intese con la Nunziatella e con la Polizia in virtù delle quali ci prendiamo cura dei loro cavalli e che certamente sono un nostro fiore all’occhiello”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 47-48