Resta la Triennale più scelta dell’Ateneo nonostante il calo generale di iscritti e, l’anno prossimo, ripartirà con un impianto del tutto nuovo, figlio di una riforma dell’ordinamento che ha integrato tutte le riflessioni portate avanti con i rappresentanti dei settori. Più in generale, la revisione profonda ha uno scopo ben preciso: “definire meglio gli obiettivi e proporre una formazione completa, interessante per i nostri studenti”.
Mediazione linguistica e culturale è pronto ai nastri di partenza per presentare alle matricole i due nuovi curricula e altre novità – “siamo molto entusiasti”, ha detto ad Ateneapoli la prof.ssa Jana Altmanova, la Coordinatrice. La denominazione dei percorsi: ‘Mediazione linguistica per le attività economico-culturali’ e ‘Mediazione linguistica interculturale’. Posto che entrambi mirano a formare professionisti della comunicazione in senso lato, il primo indirizzerà verso “contesti aziendali nazionali e internazionali con particolare attenzione al territorio e alle sue potenzialità imprenditoriali e culturali”; il secondo verso “contesti plurilingue e multietnici con riferimento al contesto internazionale”.
E per una loro maggiore differenziazione, Altmanova elenca anche insegnamenti più orientati verso l’uno e l’altro: Città, regioni e sviluppo territoriale, Marketing interculturale (per il primo curriculum), Storia economica delle migrazioni, Sociologia delle migrazioni e delle relazioni interculturali, Studi culturali e Media Studies (per il secondo curriculum) per non parlare dell’insegnamento trasversale Islam per mediatori introdotto già qualche anno fa e che rappresenta un unicum nel contesto italiano. Sono stati introdotti anche altri insegnamenti, comuni: Codici culturali della comunicazione, che “ha l’obiettivo di formare studenti a un utilizzo corretto del messaggio linguistico”; ma anche Storia e critica del cinema, Storia delle religioni, Letteratura italiana.
Si arricchisce anche il ventaglio delle lingue offerte. Le new entry sono ebraico moderno, turco, georgiano e indonesiano. E si aggiungono a francese, olandese, portoghese, spagnolo, svedese, albanese, inglese, bulgaro, tedesco, ceco, finlandese, polacco, romeno, russo, serbo-croato, ungherese, sloveno, neogreco, arabo. Una novità assoluta riguarda l’abolizione delle restrizioni per la scelta delle lingue: “d’ora in poi tutte le combinazioni sono possibili”.
Fino allo scorso anno, per esempio, non era consentito accoppiare inglese e spagnolo: “ci è sembrato opportuno, in occasione della riforma, non precludere questa possibilità più tradizionale”, spiega la docente. Ma come scegliere la coppia di lingue? “Alla base di una buona scelta credo ci siano curiosità e motivazione. In alcuni nascono spontanee, in altri invece dopo aver conosciuto bene l’offerta – in questo senso è fondamentale l’attività di orientamento, attraverso la quale offriamo tutte le informazioni necessarie per una scelta consapevole. Aggiungo che più in là organizzeremo eventi mirati sulla fase di transizione dalla scuola all’università”.
Confermati i 6 crediti formativi per il tirocinio, che resta una parte molto importante “per potenziare la parte professionalizzante del Corso”. Quanto agli sbocchi lavorativi: “amministrazione pubblica, enti privati come imprese turistiche, culturali (cinema, teatro), sociali e altri contesti linguistici. Di recente abbiamo anche organizzato dei seminari di orientamento per studenti in uscita, intitolati Mediatori linguistici e culturali: i risvolti di una professione.
Nell’ultimo incontro abbiamo ospitato quattro rappresentanti del settore socio-sanitario. La figura del mediatore è trasversale”. Altra opportunità da non sottovalutare se ci si iscrive a Mediazione: “il percorso per il conseguimento del Doppio Titolo, molto apprezzato dagli studenti, con l’Università Aix-Marseille (Francia). La mobilità si effettua al terzo anno”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 141