Biotecnologie Biomolecolari e Industriali, Corso di Laurea Triennale che afferisce al Dipartimento di Scienze Chimiche, ha sede nel Complesso di Monte Sant’Angelo. “Abbiamo il numero programmato – spiega la prof.ssa Daria Monti, Coordinatrice del Corso – che è di 150 nuovi iscritti. Non è previsto un test d’ingresso, ma si guarda al voto di diploma.
Ciò premesso, come ripeto sempre durante gli incontri di orientamento con gli studenti, non raggiungiamo mai il tetto massimo e dunque chi vuole iscriversi entra. Lo scorso anno abbiamo avuto 611 domande, ma poi molti sono andati altrove e, con i vari scorrimenti di graduatoria, siamo arrivati ad una ottantina di immatricolati. Insomma, chi è davvero intenzionato, conviene inizi a frequentare i corsi anche se è collocato al quattrocentesimo o al cinquecentesimo posto della graduatoria. Nel giro di qualche settimana dovrebbe ritrovarsi in posizione utile”.
Matematica, Chimica generale e Biologia sono le materie del primo anno al primo semestre; il secondo semestre prevede Fisica, Chimica organica, Genetica e Inglese. “L’approccio giusto – dice la prof.ssa Monti – è la perseveranza e la costanza. I ragazzi devono motivarsi a seguire. Sono a volte spiazzati dal cambio di vita che segna il passaggio dalla scuola all’università. Si trovano in aule dove sono inizialmente emeriti sconosciuti per tutti e dove il docente fa lezione che ci siano o che non ci siano. Tutto ciò mentre hanno un maggiore grado di libertà rispetto alla scuola nel seguire o non seguire. Ecco, il problema è imparare a gestire questa libertà, capire che la palestra va bene ed è giusto frequentarla, ma dopo lo studio; che si può fare tardi la sera nel fine settimana, ma che durante la settimana bisogna andare presto a letto per essere freschi in aula”.
Una caratteristica del Corso di Laurea è la forte presenza dei laboratori. “Ne prevediamo sin dal primo semestre del primo anno. Chi viene da noi lo sa e lo apprezza. Se lavori con le mani, naturalmente con una base scientifica, non dimentichi più quello che fai”. Al terzo anno è stata introdotta una sfida in collaborazione con Federchimica: “Alcune aziende chimiche proporranno un problema e gli studenti in gruppi si sfideranno a risolverlo. Non ci sarà un voto finale, ma una idoneità. Quel che più importa, però, è che la challenge abituerà gli allievi a lavorare in gruppo. Il che è fondamentale per quando si cimenteranno con le sfide del mercato del lavoro”.
Conseguita la Laurea Triennale, “non conosco studenti che si fermino lì e non decidano di iscriversi alla Magistrale. Dopo tre anni si comincia a capire realmente che cosa si sta facendo e si entra nel vivo della materia”. Un anno dopo il conseguimento del titolo Magistrale oltre il 95% è occupato. “Sono numerose le aziende che chiedono laureati. Sia italiane che estere. Alcune chiedono proprio i laureati alla Federico II. Ci sono inoltre opportunità nei centri di ricerca. Non pochi proseguono il percorso universitario con il dottorato”.
Conclude: “Capita che durante gli incontri di orientamento gli studenti mi chiedano di spiegare il più semplicemente possibile che cosa siano le biotecnologie industriali. Io rispondo così: sono una cassetta degli attrezzi. Noi diamo le conoscenze e la possibilità di applicarle è molto ampia e spazia in campi molto vari, dai farmaci agli impianti industriali”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 22