Non una Triennale generalista, né un ripiego per indecisi. Lettere Classiche è una scelta chiara, consapevole, che attira studenti appassionati della cultura antica e della sua forza trasformativa. “Il nostro Corso è unico – sottolinea il prof. Giancarlo Abbamonte, Coordinatore e docente di Filologia Classica – In Italia ce ne sono solo due interamente dedicati alla classicità: l’altro è alla Sapienza di Roma. La nostra ambizione è offrire una formazione completa che attraversi il mondo classico in tutte le sue declinazioni, esplorandone anche le ricezioni lungo la storia”.
Il percorso si avvia sin dal primo anno con le discipline fondanti: Lingua e Letteratura greca, Lingua e Letteratura latina, Storia greca. La progressione è coerente lungo i tre anni, con 17 esami obbligatori (18 se lo studente decidesse di sostenere invece di un esame a scelta singolo da 12 crediti, due da 6 crediti), perfettamente compatibili con i requisiti per l’insegnamento, qualora si prosegua con la Magistrale in Filologia Classica. Ampia la possibilità di personalizzazione: ci si può affacciare ad ambiti come Storia medievale, moderna e contemporanea, Archeologia classica, Filosofia antica, Filologia bizantina, Papirologia e Paleografia – anche nella sua declinazione digitale.
Tra le novità più apprezzate introdotte quest’anno, ‘La prima storia’, un insegnamento a scelta del terzo anno dedicato alla protostoria e all’archeologia preclassica: “Ha avuto un ottimo riscontro – racconta il prof. Abbamonte – e richieste di tesi per il prof. Marco Pacciarelli. Un’apertura al versante archeologico che era un po’ debole nella nostra offerta formativa”.
Massima attenzione al singolo: “Garantiamo un tutorato individuale costante, ogni studente ha l’opportunità di colmare eventuali lacune e rafforzare le proprie basi. Il percorso non è mai anonimo: si costruisce insieme, passo dopo passo”. L’accompagnamento comincia già a settembre, con un corso intensivo di Greco base pensato per chi vuole iscriversi ma sente di non avere basi solide: “Nel 2024 ha avuto una buona partecipazione e sarà riproposto anche quest’anno”.
Sempre nell’ottica di un sostegno mirato si inseriscono i test obbligatori di latino e greco, previsti a dicembre e distinti dai TOLC: “Non sono selettivi, ma strumenti di autovalutazione. Venti domande, dieci per lingua, su sintassi, grammatica e cultura, per calibrare al meglio i corsi di recupero che partono tra gennaio e febbraio”. I numeri confermano questa impostazione: 110 immatricolati nell’ultimo anno e un tasso di abbandono attorno al 10%.
“Chi entra, resta e questo per noi è un indicatore fondamentale”. E sul fronte occupazionale, le prospettive sono concrete: “I dati ci dicono che entro due anni dalla Laurea Magistrale i nostri studenti trovano lavoro. È uno dei tempi più brevi nell’ambito umanistico”. Tra i settori in espansione, spiccano archivi e biblioteche: “Si stanno aprendo nuovi concorsi pubblici e i nostri laureati sono molto richiesti, in particolare per la gestione di fondi antichi, manoscritti e raccolte storiche”.
Nuove opportunità si profilano anche per l’insegnamento: “La riforma della scuola media potrebbe reintrodurre, almeno in parte, lo studio del latino. Sarebbe un’occasione importante, soprattutto per bilanciare la sua progressiva esclusione dagli indirizzi tecnico-scientifici”.
Per chi dubita che i classici abbiano ancora qualcosa da dire, la risposta di Abbamonte è definitiva: “Ad un’epoca come la nostra di fake news e narrazioni distorte, i classici parlano con voce limpida. Ci insegnano a distinguere il bene dal male. Aristotele lo dice con chiarezza, Cicerone lo ribadisce: loro ci ricordano che l’aggressore è l’aggressore, e l’aggredito è l’aggredito”.
Un’eredità potente, che scava in profondità: “Ci parlano di amore, odio, morte, dolore, felicità. Temi eterni, che continuano a interrogarci. E tra tutte le culture occidentali – conclude – credo siano ancora gli antichi ad aver trovato le parole più vere. Le più forti. Le più umane”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 74–75