“Sono figlio e padre di odontoiatra. Ho conosciuto da vicino l’evoluzione che questa figura ha subito negli ultimi settant’anni. Tanto tempo fa era considerata il paria della Medicina: pochi facevano questa scelta per passione, molti invece per guadagnare in fretta. Inoltre, il livello tecnologico era basso. Adesso, nell’ambito medico, credo invece che l’Odontoiatria sia una di quelle branche che ha conosciuto un progresso maggiore ed è diventata estremamente specialistica e innovativa – non a caso si parla di digitalizzazione della professione, da intendersi come facilitazione a raggiungere livelli altissimi”.
A parlare è il prof. Gilberto Sammartino, Coordinatore della Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria, Corso abilitante che dà accesso alla professione subito dopo il titolo e afferente al Dipartimento di Neuroscienze e Scienze riproduttive e odontostomatologiche. Poi, con orgoglio, ha aggiunto: “L’odontoiatria italiana è considerata tra le prime quattro al mondo assieme a quella svedese, americana e svizzera; ma tanti reputano la nostra Scuola come la migliore in assoluto. E lo verifico anche nella mia attività internazionale (il docente è delegato del Rettore per l’attività internazionale di Ateneo, ndr)”.
E la conferma diretta, per quanto riguarda i nostri confini, arriva dal QS World University Rankings by Subject 2024, che ha eletto l’odontoiatria federiciana come la migliore in Italia e tra le prime 50 nel mondo – “un risultato pazzesco che ci riempie di soddisfazione”. Non solo lustro e riconoscimenti, però. Come noto, il Corso è stato coinvolto dalla riforma dell’accesso che ha abolito il test di ingresso, sostituendolo con l’ormai famoso semestre filtro.
In proposito, il docente ha detto: “abbiamo dovuto cambiare ancora una volta (il coordinamento è intervenuto in più momenti su regolamento e ordinamento negli ultimi anni, ndr) inserendo i 18 crediti totali delle tre materie Chimica, Fisica e Biologia. Pur non entrando nel merito, mi sento di dire che bisognava preparare il tutto con più tranquillità date le criticità che si sono presentate e si presenteranno”.
Dal punto di vista didattico, Odontoiatria condivide il piano di studio dei primi tre anni con Medicina, “gli insegnamenti caratterizzanti iniziano sostanzialmente al quarto anno, con qualche eccezione al terzo e risultano di preparazione alla professione”. Alcuni esempi di insegnamenti specifici che i futuri odontoiatri incontreranno lungo il cammino: al quarto Chirurgia orale, Odontoiatria conservativa, Protesi dentaria I, Parodontologia I, Ortodonzia I, Gnatologia Clinica; al quinto anno Endodonzia, Parodontologia II, Ortodonzia II, Protesi II.
Quanto alla sede, il Corso, fondato dal prof. Giancarlo Valletta, abita l’Edificio 14, che dispone di aule didattiche, laboratori, un’aula informatica con 25 postazioni, spazi di studio e di ritrovo per gli studenti – come tutte le aree del Policlinico destinate alla didattica, d’altronde. Altrettanto importante, nonché unica nel suo genere, l’aula per le esercitazioni pratiche su manichini per gli studenti, un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale e inaugurata solo pochi anni fa, precisamente nel 2021.
Inoltre, sempre nell’Edificio 14, si svolgono anche molteplici attività assistenziali. Sammartino, rivolgendosi alle future matricole, parla da padre: “come dico a mio figlio, oggi l’Odontoiatria è una branca medica a tutto tondo, siamo a livelli altissimi. Dà soddisfazioni immediate e pure a lungo termine. Inoltre, abitua subito all’aspetto relazionale con il paziente. Dunque, non deve esserci alcun complesso di inferiorità. Bisogna crederci e curare la formazione, anche a costo di iniziare l’attività professionale più tardi, altrimenti si rischia di fare come il tennista che, non correggendo il rovescio da giovane, si trascina il difetto a vita”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 52