Una Summer School a Scienze Chimiche. Marzieh Moosavi-Nasab, docente iraniana, a Napoli tra incontri stimolanti e ansia per il conflitto in corso

Nell’ottica delle iniziative per aprire sempre più il Dipartimento di Scienze Chimiche alle relazioni con ricercatori e docenti di altri Atenei in ogni parte del mondo, è stata organizzata una Summer School che si terrà presso il complesso federiciano dei Santi Marcellino e Festo dal 14 al 17 luglio. “È una Scuola internazionale – dice la prof.ssa Loredana Mariniello, che insegna Biochimica – con relatori e studenti da varie parti del mondo: Tunisia, Serbia, Grecia, Palestina, Iran e Italia. È stata organizzata anche con il patrocinio della Società italiana di Biochimica, della quale molti di noi fanno parte”.

Una delle relatrici alla Summer School sarà la docente iraniana Marzieh Moosavi-Nasab, dell’Università di Shiraz, che sarà ospite presso il Dipartimento fino alla fine di agosto. Ateneapoli l’ha incontrata il 24 giugno a Monte Sant’Angelo, durante giornate per lei molto impegnative dal punto di vista professionale e molto angoscianti sotto il profilo umano. Erano infatti i giorni del conflitto tra Israele e l’Iran, durante i quali la capitale dell’ex Persia subiva ripetuti attacchi missilistici. “Sono venuta all’Università Federico II – ha spiegato la docente – per una ricerca sul biofilm e sulle bioplastiche.

L’ho scelta non solo in ragione della sua eccellenza accademica, ma anche per l’unicità del suo ambiente di ricerca e per la sua apertura alle collaborazioni internazionali. La mia esperienza qui è stata estremamente positiva. Ho avuto l’opportunità di incontrare ricercatori stimolanti, di lavorare in un ambiente molto dinamico e di esplorare la bellezza e la storia di Napoli. Una città accogliente e piena di vita. Il cibo, la storia e il calore umano hanno reso indimenticabile la mia permanenza qui”.

Ha aggiunto: “Ho tenuto un seminario a metà giugno ed è stata una grande opportunità di condividere la mia ricerca e di ricevere riscontri dai colleghi che sono qui. Questa visita ha aperto nuove opportunità per la cooperazione accademica e sto già progettando future intese di ricerca con i colleghi della Federico II. Sono grata all’Ateneo, al Dipartimento di Scienze Chimiche e alla prof.ssa Mariniello”.

La docente ha poi raccontato come stava vivendo, a migliaia di chilometri di distanza, la guerra in corso. “Mi sento molto triste – ha detto – e sono preoccupata perché penso al mio Paese, alla mia gente e a miei parenti. Sto molto male e questo a volte compromette anche la capacità di concentrazione. Spero che questa situazione finisca prestissimo”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 26

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