Davide Onorato, Nicola Fiore, Angela Silvestro, Immacolata Prisco: i nomi di alcuni premiati di quest’anno, raccontano di come l’economia possa essere vissuta in modo personale e stimolante, ma anche come ponte tra teoria, realtà e futuro.
Davide Onorato motiva la scelta del percorso con la passione per le materie quantitative: “Alla Triennale di Economia e Commercio sono stato colpito dagli esami finanziari. Mi sono iscritto, poi, alla Magistrale in Finanza per approfondire le tematiche che mi incuriosivano e in cui avevo ottenuto risultati migliori”. L’economia, sottolinea: “è al centro delle più grandi questioni attuali, crisi finanziarie, cambiamenti tecnologici e climatici, guerre, quindi comprendere gli strumenti economici per gestirle, interpretare il mondo e provare a cambiarlo vuol dire avere una marcia in più”.
Per questo alla Magistrale ha anche affiancato il corso di alta formazione sulla Finanza etica, esperienza che ha contribuito a indirizzarlo: “Vorrei applicare la finanza in modo sostenibile e con impatto sociale positivo”. Prossimo alla laurea, Davide guarda al futuro con pragmatismo ma anche idealismo: “Credo che l’economia vicina al sociale porti a ridurre le diseguaglianze economiche e a migliorare lo sviluppo della società”. Il percorso di studi non è sempre agevole: “seguire, soprattutto alla Triennale, è complesso perché a volte non si trova nemmeno posto per sedersi e nella marea di studenti si può perdere il contatto con i professori”, racconta.
Ma “bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, è stimolante, ti dà una marcia in più e ti prepara al mondo del lavoro”. Il suo consiglio ai più giovani: “Non porsi troppe domande all’inizio, buttarsi e poi sperimentare. Nella vita si può sbagliare ma si può sempre cambiare. Non serve essere geniali: con costanza e forza di volontà si raggiungono i risultati”.
“Siamo sulla stessa barca e assieme possiamo remare più veloce”
Nicola Fiore dopo il liceo linguistico ha scelto Economia delle imprese finanziarie, perché “è un percorso completo. Non ha nulla di troppo specifico, ma un po’ di tutto, in maniera approfondita, perciò permette di affrontare tutto”. Per lui il campus di Monte Sant’Angelo è “la migliore di tutte le sedi, perché è facilmente raggiungibile e ben collegata”, anche se ci sono “poche aule studio, non molto tranquille, e la biblioteca chiude alle 16.30, anche se i corsi finiscono dopo”.
Consiglia di “non spaventarsi per la transizione dalle superiori, perché è un’esperienza condivisa con i colleghi, siamo sulla stessa barca e assieme possiamo remare più veloce”, ma di “non prendere le cose sottogamba, non bisogna farsi sopraffare dalle emozioni passivamente, ma cercare un nuovo metodo di studio e non isolarsi, ma cercare aiuto dagli studenti più grandi”. Ora è in procinto di laurearsi alla Magistrale in Economia e Commercio e sta svolgendo uno stage presso un’azienda bancaria. Ha maturato interesse per il mondo aziendale e per le professioni legate alla consulenza finanziaria: “Mi piacerebbe accompagnare le persone nelle loro scelte. È una materia sociale, di relazione”.
Sul piano delle competenze, Nicola ha sottolineato l’importanza delle soft skill, ad esempio è bene “sviluppare elasticità mentale e problem solving, utili per il mondo del lavoro”. Le prove orali, afferma, contribuiscono a rafforzare il linguaggio e la capacità di relazione con il pubblico.
“Tutto quello che si studia torna utile”
Angela Silvestro, vincitrice del riconoscimento di migliore studentessa sia in Triennale che in Magistrale in Economia e Commercio, si dice contenta: “ognuno si impegna e lavora sodo all’università per se stesso, ma è bello avere un riscontro, stringere la mano ai professori e condividere l’esperienza con i colleghi”.
Sul perché abbia scelto di studiare Economia, la risposta è chiara: “Per comprendere la realtà che ci circonda e le dinamiche sociali sottese, per unire la razionalità alla presa di decisioni, ma capendo che quelle decisioni hanno un riscontro sulla vita vera delle persone”. Angela vorrebbe partecipare al concorso per il dottorato in Economia: “Mi piacerebbe provare una nuova esperienza sempre alla Federico II”, spiega, sottolineando il valore dell’Ateneo: “Ci si lamenta spesso delle strutture, che hanno sicuramente dei problemi, ma la Federico II ha docenti e assistenti molto preparati. Questa è la cosa principale: i professori ti trasmettono tanto. C’è qualche pecca a livello organizzativo, ma quello che ti danno i docenti è fondamentale”.
Il percorso universitario, in particolare la Magistrale, le ha offerto un’esperienza più diretta e concreta: “grazie al minor numero di studenti, si ha un rapporto più diretto con i docenti, si può approfondire. Ci sono anche esperienze più pratiche: project work, lavoro di gruppo, e contatto con il mondo delle aziende”. Ad esempio, ricorda: “Durante un hackaton di Data mining con ING Bank, abbiamo presentato un progetto, interfacciandoci in maniera protetta con il mondo del lavoro, ma mantenendo anche un piede nel mondo accademico e teorico”.
Consiglia, soprattutto all’inizio, di non scoraggiarsi: “Non fermatevi alle prime difficoltà. I primi esami, più teorici, sono stati complicati. L’economia, però non è solo numeri e modelli teorici, ma strumento fondamentale per capire la realtà”. Alla fine, l’economia si è rivelata per lei la scelta giusta, anche per le sue potenzialità trasversali: “Chi studia economia è una persona curiosa. Il mio consiglio è di approfondire: andando avanti, si capirà che tutto quello che si studia torna utile”.
“Non abbiate paura di essere poliedrici”
Immacolata Prisco, laureata in Economia Aziendale e poi in Economics and Finance, ha ricevuto il Premio Lilli Basile per la partecipazione a una summer school in econometria. Il suo percorso, apparentemente “incongruente”, si è evoluto grazie alla curiosità e alla volontà di sperimentare: “All’inizio non avevo le idee chiare. Così, anche se venivo dal liceo classico, ho scelto Economia perché mi consentiva di studiare sia materie scientifiche che umanistiche – racconta – Ho frequentato il doppio percorso con Giurisprudenza, che ho abbandonato per Economics and Finance”.
La sperimentazione è andata anche oltre i confini dell’Ateneo: “Durante il secondo anno di Magistrale ho trascorso un semestre a Lisbona in un programma di double degree. Ho capito quanto sia importante allargare gli orizzonti e imparare nuovi modi di fare ricerca e insegnare”. Ed è stata una continua sorpresa: “Amo l’insegnamento, ma mi ritenevo inadatta alla ricerca, però il prof. Saverio Simonelli mi ha chiesto di fare ricerca con lui e ho capito che faceva per me e mi sto preparando per continuare con il dottorato”.
Anche materie per cui nutriva pregiudizi, come la Programmazione, si sono rivelate appassionanti: “Ora la adoro perché è uno strumento non sterile se messo a servizio della conoscenza di cosa ci circonda”. In vista del test di dottorato, esprime riconoscenza verso la Federico II: “Mi ha formato molto. Ho incontrato grandi professori che mi hanno guidata, come Iacopo Grassi e Simonelli. La vicinanza dei docenti è stata fondamentale”.
Il suo messaggio ai coetanei è un invito alla sperimentazione: “Ritengo che si debba provare. Siamo giovani, nessuna strada ci è preclusa. Non abbiate paura di essere poliedrici. Il vostro punto di forza è la curiosità: essere curiosi significa anche non annoiarsi mai e continuare ad arricchirsi”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 69-70