Tutto parte da una curiosità quasi fanciullesca, che fa della meraviglia il suo motore. Il bambino osserva e si chiede: come funziona? È la scintilla che si accende in chi è attratto dall’ingegneria. Che sa tramutare i punti interrogativi in soluzioni concrete: progettazione di edifici antisismici, creazione di robot, controllo dell’energia, dominio dei cieli, miglioramento della salute umana.
Alcune delle tantissime declinazioni di un universo, quello ingegneristico, che alla Vanvitelli è strutturato su cinque diverse Triennali – il primo anno è comune ad ogni Corso, perché basato sulle discipline di base come Matematica, Fisica; mentre al terzo tutti prevedono un tirocinio in aziende del territorio. Sulle pagine di Ateneapoli, i rispettivi docenti coordinatori ne hanno presentato le caratteristiche generali.
Il prof. Luigi Mollo delinea il profilo di Ingegneria Civile-Edile-Ambientale. E spiega: “prepara lo studente ad affrontare la progettazione e la costruzione di infrastrutture ed edifici, con un focus sugli aspetti tecnologici, strutturali e costruttivi. Aggiungo che uno degli obiettivi nell’ambito della recente riforma nazionale è garantire competenze sempre più trasversali agli iscritti.
Noi stiamo provando a farlo contaminando i percorsi anche con materie non tipicamente ingegneristiche e facendoli interagire con discipline di aree vicine – elettrica, elettronica, per esempio – per rispondere alla richiesta pressante di progettazione di sistemi avanzati, con particolare attenzione agli aspetti edilizi, strutturali, infrastrutturali e ambientali”.
Ediltronica, la novità
I curricula offerti dal Corso sono quattro: Civile, Edile, Ambientale e – vera novità – Ediltronica. E su quest’ultimo il docente anticipa qualcosa: “rappresenta proprio la nostra risposta per fornire agli studenti gli strumenti per interagire al meglio con l’attività delle costruzioni. È importante che un ingegnere civile sappia parlare con gli impiantisti, gli elettronici, quelli dell’automazione, per approcciare correttamente gli strumenti informatici ed elettronici presenti nell’edificio. E per questo abbiamo affiancato agli insegnamenti classici del settore quelli dell’elettronica, dell’elettrotecnica, dell’informatica”. Sul tirocinio: “abbiamo un accordo con la sezione casertana dell’Associazione nazionale costruttori edili, oltre a una serie di convenzioni con singole aziende. Per il futuro, l’obiettivo è far diventare il tirocinio un’attività di formazione ancora più professionalizzante”.
Di Elettronica e Informatica, invece, ne ha parlato il prof. Alberto Cavallo: “ha un taglio di tipo tecnologico, molto spinto, che implica la necessità di conoscenze di base, soprattutto in matematica. I vantaggi sono innegabili, si trova subito lavoro. È una certezza assoluta, come testimoniano i dati Almalaurea: dopo tre anni dal titolo il 100% dei laureati ha un’occupazione, e di qualità, aggiungo, perché le prospettive di fare carriera sono elevate”.
Poi il richiamo all’attenzione: “chiariamo un punto, questo è un Corso di Laurea difficile, ma al tempo stesso ha un grande fascino. Se ci si applica e si infonde impegno, emergono gli aspetti più interessanti della parte di elettronica e telecomunicazioni relativi a radar, antenne – competenze tra l’altro richiestissime”.
Sul versante dell’informatica “la fa da padrona l’Intelligenza Artificiale”. Che significa “città intelligenti, velivoli autonomi, auto che si guida da sola, l’aereo-taxi, il controllo automatico di cui mi occupo io. Tutti argomenti estremamente interessanti”. Non mancano i rapporti con l’estero, in particolare “progetti europei e non in comune con Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti”.
Dopo la laurea, i sacrifici sono ripagati
Lo stesso Cavallo coordina anche Biomedica. Sul quale riferisce: “l’aspetto bio e medico è quello distintivo naturalmente, ma la vera peculiarità sta nel fatto che sfruttiamo il nocciolo duro di competenze della Scuola di Medicina per inserire insegnamenti erogati dai docenti medici, un’assoluta particolarità in Italia e molto apprezzata dai ragazzi. Questo Corso approfondisce tutto il campo relativo alle attrezzature e dispositivi medici, ma anche quella delle biotecnologie, in grande sviluppo in questo periodo. In ogni caso, i sacrifici in fase di studio saranno ben ripagati dopo la laurea”. E indipendentemente dalla difficoltà di un percorso bisogna scegliere, secondo il professore, “ciò che desta interesse e stimola la passione”.
È arrivata al suo terzo anno di vita Gestionale, che si conferma una new entry vincente, come racconta il prof. Andrea Unich. “Abbiamo completato il primo triennio e ha avuto da subito un’ottima risposta in termini di immatricolazioni. Considerando che lo sbocco lavorativo porta ad aziende e imprese, Il nostro punto di forza è il legame con numerosi soggetti del territorio, a livello locale e regionale”. Sulla figura che emerge dal percorso: “si occupa di una serie di aspetti legati al mondo della produzione, di organizzazione e logistica del lavoro e delle linee produttive. Sicuramente parliamo di un professionista molto versatile, che si forma anche in finanza, marketing che hanno una loro importanza nell’ambito aziendale”.
I contatti con il mondo produttivo
Parlando della didattica, il docente anticipa alcuni esami caratterizzanti che si incontrano lungo il cammino: “quelli di materie economiche si incontrano già al primo anno, altri, relativi alla gestione degli impianti industriali veri e propri e alle tecnologie meccaniche, al terzo anno”. È lo stesso Unich che chiude, tratteggiando il profilo dell’ultima Triennale: Aerospaziale, Meccanica, Energetica.
“Tocca orizzonti decisamente attuali e al tempo stesso tradizionali”. Sul primo indirizzo dei tre: “lo spazio è una realtà molto importante e anche in questo caso vantiamo contatti con il mondo produttivo e della ricerca, in particolare con il CIRA i legami sono saldi, molti tirocini vengono svolti lì”; nel secondo caso (Meccanica) “parliamo di una figura molto generalista, poliedrica che si può occupare di tanti ambiti diversi”; l’industriale ha un ruolo decisivo, svolge un lavoro che “impatta sulla vita di tutti i giorni e sulle scelte internazionali”.
A chi vorrà continuare dopo il triennio, poi, il Dipartimento offre ben otto Magistrali: Aerospaziale, Civile, Elettronica, Energia e Ambiente, Gestionale, Informatica, Meccanica e Biomedica.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 94