“Progettualità, pensiero e capacità di realizzazione operativa” per affrontare i problemi posti a un fisico

“Curiosità, capacità critica e di concentrazione, volontà di studiare quotidianamente, senza rimandare tutto alla fine, a poco prima dell’esame”. Sono gli elementi indispensabili alla buona riuscita del primo anno in Fisica secondo il prof. Gaetano Festa, che è il Coordinatore del Corso di Laurea. Poi annuncia una novità: “abbiamo modificato il regolamento e ridotto di uno il numero di esami. Il percorso al secondo anno era troppo oneroso e non portava reali vantaggi in termini formativi. Abbiamo dunque istituito tre crediti formativi di attività complementari a scelta come seminari o competenze linguistiche avanzate. Abbiamo inoltre aumentato il numero di crediti per Meccanica analitica del secondo anno ed eliminato un esame a scelta libera. Spero che questo renda più affrontabile il percorso formativo”.

Per accedere al Corso di Laurea gli studenti devono sostenere una prova di autovalutazione che non è selettiva. Se anche il risultato è insufficiente, ci si può immatricolare. “Capita raramente – sottolinea il docente – ma se qualcuno non raggiunge la sufficienza al test dovrà concentrarsi per recuperare alcuni aspetti di matematica di base. Ci sono precorsi che riteniamo utili anche per chi abbia una buona preparazione di base”.

Il primo anno prevede al primo semestre Analisi matematica e Geometria e Laboratorio di Fisica e Fisica, “questi ultimi due sono annuali”. L’attività di Laboratorio è costante già nel triennio: “per noi la parte sperimentale è essenziale. Un laureato in Fisica deve affrontare problemi e questo richiede progettualità, pensiero e capacità di realizzazione operativa. In termini di conoscenza l’aspetto sperimentale e pratico con il laboratorio è fondamentale”.

Il tasso di abbandono tra primo e secondo anno è pari a circa il trenta per cento degli immatricolati. “Una parte di quel 30% – commenta il docente – è costituito da persone che hanno sbagliato scelta, perché avevano un’idea della fisica che non hanno ritrovato nel percorso formativo. Per questo cerchiamo sempre di essere presenti nelle scuole con attività di orientamento. Bisogna che gli studenti abbiano le idee chiare. C’è poi sicuramente una percentuale rappresentata da studenti i quali semplicemente non riescono a tenere il passo, magari per lacune di base o altro. Per loro le attività dei precorsi e di tutorato possono essere molto utili”.

Le statistiche dicono che la quasi totalità dei laureati triennali in Fisica si immatricola poi a una Magistrale. “La Triennale dà le basi – dice Festa – e consente di affacciarsi al mondo del lavoro per alcune posizioni ed in determinati ruoli, ma per essere competitivi serve la Magistrale. In generale i nostri laureati si iscrivono a Fisica, ma potrebbero optare anche per Data Science o Quantum Science and Engineering”.

Gli sbocchi occupazionali dei laureati Magistrali sono ottimi. “Non pochi peraltro proseguono nella ricerca, perché si sono molto appassionati durante il percorso formativo della Magistrale, Corso che offre diversi curricula: tra essi Fisica teorica, Fisica della materia, Astrofisica, Geofisica, Fisica delle particelle. Quello della Fisica, nei suoi molteplici aspetti, è un ambito estremamente affascinante e più si va avanti più cresce la voglia di approfondirlo e di conoscerlo”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 19

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