Stop al test d’ingresso, via al semestre filtro. Che sia tutto pronto o quasi (in tanti stanno incrociando le dita e continuano le riunioni fiume tra coordinatori di tutta Italia), sta per iniziare un anno accademico senza precedenti nella storia del Corso di Laurea a Ciclo unico in Medicina e Chirurgia.
Le incognite sono tante, a partire dal numero di iscritti, che al momento è solo presumibile ma non realmente calcolabile, almeno fino alle 17.00 del 25 luglio, quando scadranno i termini di presentazione delle domande. Ancora da chiarire del tutto per quanto riguarda la Federico II le modalità di erogazione delle lezioni di Chimica e propedeutica biochimica, Biologia e Fisica – gli insegnamenti di 6 crediti formativi ciascuno che fungeranno da sbarramento per gli studenti che sognano il camice bianco.
La volontà dell’Ateneo pare quella di garantire una parte in presenza. Questo è quanto ha detto ad Ateneapoli il prof. Gerardo Nardone, il Coordinatore del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia: “Proveremo a far svolgere il 70% delle lezioni in sede e la restante parte da remoto. Bisogna considerare che si iscriveranno forse 3000 persone, se non di più, e portarle tutte in presenza significherebbe avere molti più docenti e aule enormi. Dobbiamo pensare di erogare anche una didattica da remoto, caricando anche del materiale online proveniente dalle lezioni”.
L’obiettivo: “ci renderebbe orgogliosi vedere accedere al secondo semestre tanti più federiciani possibile”. Come noto, le lezioni, con frequenza obbligatoria, inizieranno il 1° settembre e termineranno il 31 ottobre. Ma come prepararsi per i tre esami? Innanzitutto affidandosi ai Syllabus redatti e pubblicati dal Ministero per ognuno dei tre insegnamenti. “Consiglio di controllare questi e leggerli per bene”. E cosa ancora più importante: “iniziare a studiare già da agosto, perché in due mesi i ragazzi dovranno arrivare a possedere una preparazione per la quale prima erano concessi più di tre mesi”.
Ogni esame sarà lo stesso in tutte le sedi e comprenderà 31 domande (15 a risposta multipla e 16 a completamento). Per completare ciascuna prova saranno messi a disposizione 45 minuti, con un intervallo di 15 minuti tra una materia e l’altra. Quanto al calcolo del punteggio, questo è lo schema generale: risposte corrette 1 punto; risposte sbagliate -0,25; risposte non date 0 punti. Per entrare nella graduatoria nazionale, è necessario ottenere almeno 18/30 in ciascun esame. Due le date per le verifiche: il 20 novembre e il 15 dicembre.
Ad ogni modo, il centro di gravità per Medicina e Chirurgia resta la formazione, che pure sta subendo una rivisitazione generale. Permane la divisione in due blocchi: “i primi tre anni sono dedicati alle scienze di base, e l’organizzazione prevede lezioni al mattino ed esercitazioni eventuali al pomeriggio; mentre il secondo triennio a quelle cosiddette formative o cliniche, durante il quale al mattino si svolgono i tirocini, mentre le lezioni frontali al pomeriggio”.
Le principali novità dal punto di vista didattico riguardano le lezioni in aula: “stiamo realizzando dei corsi compatti e vogliamo che alla fine di questi lo studente sostenga l’esame. Il tutto è anche finalizzato a stimolarne la presenza in aula, perché quando si ha un ruolo attivo e si ascoltano le voci integrate di più docenti, la percentuale di apprendimento si alza tantissimo”. Anche i programmi sono sotto la lente di ingrandimento, perché l’idea che si sta facendo strada è “offrire una preparazione di base, non troppo specialistica, per consentire al laureato di potersi orientare in tutti gli aspetti della Medicina.
Una preparazione solida che aiuti il professionista a capire quando un paziente possa essere trattato in prima persona e quando necessiti di cure ospedaliere”. Un orizzonte diverso dettato soprattutto dal fatto che, da qualche anno, il titolo è diventato abilitante. E infatti il coordinamento sta potenziando la formazione oltre che con le consuete attività pratiche in reparto, con i simulatori di cui si è dotata la Scuola, “così lo studente può esercitarsi praticamente su ciò che ha studiato sui libri e in aula”.
Infine, le caratteristiche che dovrebbe possedere una persona che intende diventare un medico: “Questa scelta richiede disponibilità, aggiornamento continuo e non deve essere motivata da interessi economici. Non credo che sia una missione, perché anche il medico deve vivere, ma ci si confronta con persone che versano in condizioni critiche. E il medico deve essere in grado di offrire professionalità, disponibilità e umanità, tendendo una mano”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 51