Saranno 158, come un anno fa, gli ammessi al Corso di Laurea a ciclo unico (durata quinquennale) in Architettura. “Confermiamo il numero – dice il prof. Marino Borrelli, Coordinatore del Corso – e siamo fiduciosi che anche questa volta, a conclusione dei due test in calendario a fine luglio (il 25) e a settembre (il 9), copriremo tutti i posti messi a concorso.
C’è interesse per la nostra proposta formativa”. I corsi sono organizzati in semestri, che poi in realtà sono quadrimestri. “Iniziano a settembre – spiega il prof. Borrelli – e si concludono a gennaio. Riprendono a fine febbraio, dopo la conclusione della finestra di esame, e terminano a fine maggio o nei primi giorni di giugno”.
La presenza, sottolinea il docente, è essenziale: “Il passaggio dalla scuola superiore all’università implica un cambio di responsabilità da parte dello studente. Deve acquisire consapevolezza che quelli di Architettura sono corsi con obbligo di frequenza. Bisogna stare in aula perché ci sono corsi laboratoriali, durante i quali si sviluppano progetti in aula. Insegnamenti come Composizione architettonica oppure Rappresentazione o Tecnologie necessitano che lo studente viva l’Università in presenza”. Aggiunge: “Si sviluppa un lavoro passo dopo passo, sono essenziali i rapporti con i docenti e con i colleghi di corso”.
Oltre a frequenza, un’altra parola chiave che le matricole dovranno tenere a mente è costanza. “Se dovessimo paragonare il percorso di studi in Architettura ad una competizione sportiva – sottolinea il docente – è una gara di fondo. Più che gli scatti, serve la regolarità. Intendo dire che, alla luce dell’organizzazione didattica, gli studenti devono entrare nella logica dello studio quotidiano. Gli esami vanno preparati giorno dopo giorno. La corsa finale, quando manca poco tempo alla prova, raramente porta a risultati soddisfacenti”.
Prima di cominciare a frequentare “è opportuno leggere con attenzione i presupposti dell’insegnamento. Il regolamento didattico, per esempio, perché in esso è spiegato nel dettaglio come funziona il Corso di Laurea, quali sono i contenuti formativi qualificanti. Prima di intraprendere il cammino è utile conoscere a cosa porterà ed è tutto scritto nei documenti. I quali, tra l’altro, sono facilmente consultabili, perché disponibili nella nostra pagina web”.
L’altro consiglio alle matricole è quello di “inserire un ingrediente determinante per il mestiere dell’architetto, che è la passione. Studiare ed affrontare gli ostacoli con passione è la migliore strategia per chi si iscrive ad Architettura. È l’ingrediente che porta a realizzare quello sforzo in più, a ricercare quel volume e quel libro più adatto ai propri interessi, ad approfondire quell’architetto perché lo vedi più vicino alle tue sensibilità”.
Conclude: “Esauriti consigli e moniti, alle ragazze e ai ragazzi che decideranno di trascorrere con noi alcuni anni, fino alla laurea, dico che ad Architettura della Vanvitelli si sta bene. Si trascorrono belle giornate. C’è un bel clima di collaborazione, i professori sono disponibili, la sede è un gioiello storico ed architettonico. I rapporti tra studenti, facilitati dalla frequentazione dei laboratori, sono cordiali. Questi aspetti sono importanti per un ragazzo che intraprende un nuovo percorso di vita”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 120