“Fate quello che vi piace e vi appassiona, perché per emergere bisogna sempre rimboccarsi le maniche e questo lo si può fare solo se si è spinti da un grande interesse”. Tanto entusiasmo e fame nelle parole di Roberto Punzo, ventinovenne iscritto al secondo della Magistrale in inglese ‘Sustainable Food Systems’, che racconta la sua esperienza, dentro e fuori dalle mura universitarie. Sul Corso che sta frequentando, solo parole positive: “mi sta dando più di quanto mi aspettassi, non solo mi sta formando su tutto ciò che attiene alla sostenibilità nell’agroalimentare, ma anche oltre questo settore.
Penso ad esami come Economia circolare, Efficienza energetica, Gestione dei rifiuti. Tutti temi fondamentali per chi studi la sostenibilità”. L’inglese è una sfida: “comporta delle difficoltà aggiuntive per dei non madrelingua ma porta con sé anche delle opportunità di crescita”. Roberto racconta due aneddoti che hanno il profumo della svolta nel percorso di studio condotto finora. Il primo: “ho capito di aver fatto la scelta giusta durante una delle prime lezioni di Economia circolare del prof. Luigi Cembalo. Il suo modo di spiegare mi ha fatto sentire al posto adatto nel momento adatto.
Mi ha ispirato a continuare con grande energia”. L’altro riguarda l’università in senso lato: “nel mentre del primo semestre del secondo anno ho lavorato in un pastificio di Gragnano. In quell’occasione sono stato scelto tra più di 80 candidati per i miei studi sulla sostenibilità. È stata la cosa più soddisfacente”. Ma di esperienze sul campo lo studente ne ha da vendere, soprattutto grazie alla Magistrale che sta svolgendo. “Abbiamo fatto tantissime esperienze diverse – penso alle visite alla Doria, alla Masseria Frutti Rossi in Puglia”.
Una particolarmente stimolante è tuttora in piedi con Bolton Food, che produce tonno: “c’è una collaborazione in atto con il Dipartimento per dare un valore nuovo agli scarti del pesce che producono – il 60% di un tonno è scarto. Per esempio lo scarto si potrebbe sfruttare per la produzione di collagene, con cui si possono creare cosmetici e gelatina alimentare”.
Insomma, le idee sul futuro sono chiare: “il settore al quale aspiro è quello della consulenza ambientale in ambito sostenibilità. Più in particolare vorrei diventare Consulente strategico di sostenibilità o Consulente Environmental, Social and Governance, una figura che calcola tutti gli indici della sostenibilità come i consumi di acqua, energia elettrica, rifiuti”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 45