La voce degli studenti. “Un ambiente speciale”

La voce degli studenti racconta un’esperienza universitaria che va oltre le aule, fatta di incontri significativi, consapevolezze maturate e una comunità accademica sentita come una vera famiglia.

Laura D’Amico, iscritta al secondo anno di Scienze della Formazione Primaria, ripercorre con entusiasmo il suo primo anno, sottolineando quanto sia stato centrale l’esame di Didattica Generale. “È stato fondamentale per la mia consapevolezza, perché parla dell’insegnamento nella sua essenza: cosa significa insegnare, come ci si deve porre nei confronti degli alunni, l’importanza del ruolo dell’insegnante”, spiega.

Il tirocinio le ha permesso di vivere in prima persona l’esperienza in classe. Addirittura si è trovata accanto alla sua vecchia maestra: “Mi ha fatto un po’ strano, ma è stato davvero bello. Il tirocinio ti mette davanti a ciò che farai un domani. È proprio lì che ho capito che questa è la mia strada, perché ho avuto la possibilità di vedermi nel futuro, a contatto con la purezza dei bambini”. Il suo consiglio agli altri studenti è chiaro: “Non ascoltate troppo le esperienze altrui, ognuno ha la propria. L’importante è studiare e arrivare preparati”.

Un’esperienza simile è quella di Ilaria Testa, anche lei al secondo anno di Scienze della Formazione Primaria, che racconta come l’incontro con la prof.ssa Stefania Tondo e l’esame di Letteratura per l’infanzia siano stati momenti rivelatori: “Mi hanno fatto capire che ero sulla strada giusta. Lavorare su ‘Alice in Wonderland’ durante il laboratorio ci ha fatto riflettere su temi come lo stereotipo e la concezione del bambino nell’epoca vittoriana. È stato un viaggio nell’evoluzione del pensiero sull’infanzia”.

Ilaria non nasconde le difficoltà di un percorso quinquennale, ma invita a non scoraggiarsi: “sembrano cinque anni lunghi e pesanti, e i concorsi dopo l’università spaventano. Ma se vi piace davvero il mondo dell’insegnamento, con impegno possiamo farcela”. Più fresco il punto di vista di Simone Esposito, al primo anno di Scienze della Comunicazione, che spiega senza esitazione la sua scelta: “Sono appassionato di comunicazione e credo che questo Corso apra molte strade: dal giornalismo alla televisione, fino al cinema”.

Apprezza in particolare l’ambiente dell’Ateneo, che definisce “davvero speciale”. Spiega: “Conosci tante persone, impari nuove tecniche di studio, ti confronti e si creano legami autentici”. Sabrina Porcini, iscritta al secondo anno di Scienze Psicologiche, sottolinea la qualità degli esami, che reputa ben strutturati e coinvolgenti. Tra questi, spicca per complessità quello di Basi Neurali: “Appena inizi, tutti ti parlano di quell’esame. Bisogna essere molto preparati, ma il confronto continuo con i professori e i colleghi rende lo studio più vivo.

Cercare di capire cosa c’è dietro la nostra mente è un lavoro straordinario”. Per Sabrina, il punto di forza del Suor Orsola è proprio il senso di comunità: “Anche gli esami più impegnativi si superano grazie all’armonia che c’è tra gli studenti. Alle future matricole dico: buttatevi, se sentite che una scelta è giusta per voi, fatela con il cuore, senza pensarci troppo”.

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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 147

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