C’è chi sogna di far muovere meglio il corpo umano e chi si allena a proteggere i sistemi informatici. Chi impara a costruire edifici e chi si prepara a gestire imprese turistiche. Chi entra in questo Ateneo lo fa cercando una direzione. Ma spesso trova molto di più: una comunità, un’occasione, un’energia che cambia il modo di guardare al futuro.
Tra aule, laboratori, palestre e corridoi pieni di vita, ogni studente scrive la sua storia. E tutte insieme, queste storie, raccontano cosa significa davvero essere Parthenope. “Non è una passeggiata, e non deve esserlo – dice con convinzione Barbara Della Rosa, studentessa di Scienze Motorie – Al CUS impariamo il vero spirito dello sport: il lavoro di squadra, la resilienza, l’inclusione.
Studiamo materie complesse come Anatomia, Biologia, Fisiologia Umana e tante altre. È un percorso serio, non un piano B”. Ma per Barbara l’università non è solo studio: è anche partecipazione. “Create un gruppo studio, fate rete, partecipate alle attività sportive che propone l’Ateneo, anche al di fuori dal Corso in Scienze Motorie. Fanno bene al corpo e anche al morale”.
Una visione condivisa anche dal collega Luca Argentini, al secondo anno: “Questo è un Corso poliedrico. Le attività motorie sono al centro, ma si studiano anche discipline manageriali ed economiche: servono disciplina, curiosità e costanza. E se qualcosa non è chiaro? Andate a ricevimento, fate domande. A via Acton i professori sono sempre disponibili, ma tocca a voi fare il primo passo”.
Gestionale non è “una laurea light”
E da via Acton si vola al Centro Direzionale, dove le giornate scorrono tra calcoli, progetti e formule, laboratori. Giacomo Mazza, primo anno fuoricorso di Ingegneria Gestionale, smonta uno dei luoghi comuni più diffusi: “Molti pensano che la nostra sia una laurea ‘light’ del campo ingegneristico. Invece è tosta, ma completa. Ti apre al mondo organizzativo sì, ma non si disprezza neanche la tecnica con insegnamenti tipo Elettrotecnica, Automatica.
E poi ovviamente c’è il tirocinio. Il mio consiglio? Non rimandate Matematica e Fisica. Affrontateli subito, anche se fanno paura”. Una lezione che Michela Casolaro, sempre terzo anno ma ramo Civile, ha imparato sulla propria pelle: “L’università ti insegna anche a smettere di dare la colpa agli altri. Se un esame va male, spesso è perché non si è studiato abbastanza. Io ho imparato ad autogestirmi e a pianificare. Approfittate dei tanti appelli: vi permettono di organizzare bene lo studio”.
E c’è chi, come il collega Francesco Tammaro, enfatizza ancora il valore umano: “Seguite i corsi in aula, non fate l’errore di isolarvi. Alla Parthenope c’è un’energia che va vissuta. Il gruppo aiuta, e non solo nello studio. Sapere di non essere soli, durante la preparazione degli esami più duri, può fare la differenza”.
A Cybersecurity “si fa pratica vera”
Ancora un po’ più lontano geograficamente, ma al centro dell’innovazione, c’è il Corso di Ingegneria e Scienze Informatiche per la Cybersecurity, sede di Nola. I primi laureandi raccontano un’esperienza formativa fuori dal comune. Benedetto Pio Turino è uno di loro: “Questo Corso ti cambia. Ti abitua a pensare in modo analitico, ad essere ordinato, rigoroso. E già dal secondo anno si fa pratica vera: simulazioni, sviluppo software, analisi di vulnerabilità.
Ogni progetto è un’occasione per imparare davvero”. Percorso a parte, il senso dell’università è: “l’amicizia instaurata con i miei colleghi. Quando superi un esame difficile insieme, si crea un senso di appartenenza che ti resta dentro. E poi: non abbiate fretta, ma nemmeno paura. Parlate con i docenti, qui vi ascoltano davvero”. Alessandro Ortoli, anche lui tra i pionieri del Corso, conferma: “Essere in pochi ci ha aiutato. I docenti ci conoscono per nome, c’è un confronto continuo. Dal secondo anno in poi entri nel vivo: penetration test, business plan, sicurezza delle applicazioni. È un percorso impegnativo, ma la soddisfazione è enorme. Cosa posso dire alle matricole? Niente scorciatoie. Il bello è proprio mettersi alla prova”.
Una sede con vista mare
A Palazzo Pacanowski, sede d’eccellenza dei Corsi economici-giuridici, gli studenti affrontano numeri, bilanci e strategie aziendali. Martina Caruso, al terzo anno di Economia Aziendale, è vicina alla laurea: “Mi mancano solo due esami. Poi la tesi, che ho già in mente.
So che proseguirò con una Magistrale in Marketing e Management Internazionale. Alla Parthenope ho trovato un ambiente stimolante, con docenti esigenti ma presenti. E poi sono serena per il mio futuro: le prospettive occupazionali sono tante e ben retribuite”.
Patrizia Scaletti, collega di Corso, concorda e aggiunge: “Una cosa bella che ho trovato qui è il senso di appartenenza. La sede è come se fosse una seconda casa, con tutti i comfort, la vista del mare e poi il corpo docente e il personale tecnico-amministrativo è formato da persone umane, con cui si può instaurare un vero rapporto, professionale ma non solo. Qui non mi sento un numero ma un essere umano con sogni e ambizioni”. Cosa sogna di diventare da grande? Patrizia non ha dubbi: “Responsabile Marketing. In un’era come la nostra si tratta di una figura ancora imprescindibile”.
Domenico Squillace, primo anno di Management delle Imprese Turistiche, ha già imparato a sfruttare al massimo le possibilità offerte: “Quando qualcosa non mi è chiaro, vado subito a ricevimento. Mi fa arrivare più sicuro all’esame. Non c’è niente di male ad ammettere di avere dei dubbi, di non aver capito: questo ce l’hanno insegnato i docenti ed è un approccio che fa la differenza per il proprio percorso”. Chiude Rebecca Tangredi, studentessa di Management delle Imprese Internazionali, che nel suo percorso ha trovato un contesto capace di trasformare le idee in progetti concreti.
“Durante l’iniziativa Circular Spring ho collaborato con un gruppo di colleghe alla creazione di Circolab, un’app progettata su Figma per promuovere la cultura della riparazione e la sostenibilità ambientale”. Un’esperienza significativa, resa possibile proprio grazie alle attività extracurriculari promosse dall’Ateneo: “Qui non ci si limita alla formazione accademica. La Parthenope ci spinge a ragionare in modo critico e a costruire un’identità consapevole, orientata al bene comune e attenta alle sfide del futuro”.
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Ateneapoli – n. 11-12 GUIDA UNIVERSITARIA – 2025 – Pagina 125