Sono trascorsi circa due mesi dalla stipula del preliminare di acquisto di alcuni spazi all’interno dell’ex Manifattura Tabacchi per la realizzazione di una residenza universitaria, ma il progetto ha già incontrato un ostacolo inatteso. La decisione del commissario straordinario per l’emergenza rifiuti di adibire l’ex Manifattura a sito di stoccaggio della spazzatura ha lasciato l’Università Parthenope in una posizione di stand by. Si è in attesa di vedere cosa accadrà. Certo, tornare indietro è quasi impossibile, poiché ne deriverebbero problemi di carattere tecnico-giuridico di particolare complessità, considerato anche che nel progetto è coinvolta una pluralità di attori. Il suo costo, pari a 22 milioni di euro, è ripartito tra Università Parthenope, Mur e Regione Campania. Sulla base della legge 338/2000, infatti, è stata presentata al Ministero dell’Università un’istanza di cofinanziamento del 50% del’intervento, mentre un cofinanziamento pari a 8,8 milioni di euro, basato sui fondi FAS (fondi europei) è stato richiesto alla Regione. Per la restante parte sono stati impiegati fondi della Parthenope. Secondo l’accordo contrattuale, la residenza, da 180 posti letto, troverà posto all’interno del grande edificio già esistente, di cui occuperà solo una parte. I lavori di ristrutturazione dovrebbero concludersi in 24 mesi. “Dietro questo progetto c’è un accurato studio esecutivo”, spiega il Rettore Ferrara, “i fondi sono stati stanziati per quel disegno, e noi ci siamo impegnati secondo il valore indicato dall’Ufficio tecnico del territorio. Se pure si potesse annullare il contratto, potrebbero quei soldi essere destinati ad altro progetto? La Regione, ad esempio, potrebbe impiegare diversamente i fondi europei? Vengono fuori problemi di natura squisitamente giuridica. E poi noi non riusciremmo a trovare facilmente un altro edificio adatto a divenire residenza per gli studenti. Quindi per adesso stiamo ad aspettare”. Il prof.Ferrara non nasconde il suo sconcerto, ma sottolinea che come rettore non considera la questione dal punto di vista politico, bensì da quello amministrativo e gestionale. “Abbiamo un programma e per realizzarlo usiamo soldi pubblici: dobbiamo renderne conto. Siamo responsabili di fronte alle amministrazioni pubbliche che ci hanno finanziato, di fronte alla Corte dei Conti perché si tratta di fondi iscritti nei nostri bilanci, di fronte ai nostri studenti, che ad oggi non hanno un solo metro quadrato di residenza universitaria”. La notizia della nuova destinazione dell’ex Manifattura Tabacchi è stata appresa dalla stampa, ma non si è fatta attendere una comunicazione dell’amministrazione della Fintecna, la società (interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) proprietaria del sito. Doveroso tuttavia ricordare che lo stoccaggio dei rifiuti nella grande area di via Gianturco dovrebbe essere soltanto provvisorio. “E’ vero, ma, se tutto va bene, una conseguenza negativa comunque ci sarà: il ritardo”, dice il Rettore. Che, in conclusione, riassume il commento all’intera vicenda “con un punto interrogativo”. E chi vivrà vedrà. Abbiamo chiesto un commento anche al prof. Giuseppe Vito, presidente dell’Adisu Parthenope, l’Azienda per il Diritto allo Studio che gestirà la residenza una volta terminata la sua realizzazione, e preside della Facoltà di Scienze Motorie, per la quale pure si stavano valutando le possibilità di ubicazione nel complesso dell’ex Manifattura Tabacchi. Il prof. Vito ha ritenuto di darci una valutazione come “ingegnere di bilanci”, prevedendo che “la spazzatura non ci sommergerà”. “Il sito di stoccaggio non può che essere provvisorio, perché per una legge fisica a un certo punto si tornerà in equilibrio. Dunque si tratta solo di aspettare”.
Sara Pepe
Sara Pepe







