Ultima tappa del progetto AppBenessere, un percorso lungo un anno che ha messo al centro il benessere psicofisico delle studentesse e degli studenti universitari. Dibattiti, mostre, concerti e tavole rotonde: un pomeriggio di riflessione e condivisione che si è concluso con un concerto gratuito di Eugenio Bennato. Venerdì 10 ottobre Piazza Municipio si è trasformata in un grande palcoscenico del benessere.
Nato grazie al finanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e coordinato dalla prof.ssa Rita Mastrullo, ex Pro-Rettrice dell’Università Federico II, AppBenessere ha coinvolto dieci istituzioni universitarie campane. Attraverso laboratori, workshop e incontri, il progetto ha lavorato contro il disagio psicologico e le dipendenze, promuovendo uno stile di vita più equilibrato. Un ruolo centrale lo ha avuto la piattaforma StaiChill: uno spazio digitale che invita a rallentare, a riscoprire il valore della socialità e a coltivare momenti di cura di sé.
Il pomeriggio del 10 ottobre si è aperto nella Stazione Metro Municipio con il concerto “Rallenta-Menti” del Quartetto del Duae Siciliae Sax Ensemble del Conservatorio San Pietro a Majella composto da Adriana Silluzio, Laura Sorrentino, Daniele Peligra, Giuseppe Gibilisca.
Nello stesso spazio sono stati esposti i poster “Stazione di Benessere”, realizzati dai partner del progetto. L’evento ha visto una partecipazione molto numerosa, soprattutto di studenti che, mossi dalla causa, hanno assistito proprio perché “è sempre più fondamentale creare un ambiente tranquillo e avere anche all’università figure competenti o iniziative di questo tipo che possano farci sentire ascoltati e accolti”, ha affermato Carmine De Meo, 24 anni, studente di Professioni Sanitarie presso l’Università Vanvitelli.
Alle 17.30 si è poi entrati nel vivo dell’evento con la conduzione a cura di Emanuela Bervicato e Matteo Torromino, studenti di F2RadioLab, web-radio ufficiale dell’Università Federico II. La prof.ssa Mastrullo ha accolto gli ospiti e il pubblico dell’evento ringraziando tutti i partner, nonché l’ANM, coloro che hanno contribuito alla campagna di divulgazione del progetto StaiChill, ma soprattutto “ringrazio le studentesse e gli studenti che hanno animato ProBen e hanno permesso di capire come l’Università può e deve essere un luogo in cui le persone sono accolte ed accudite, dove la richiesta di aiuto è un momento di forza e non di debolezza”.
Ha poi concluso il suo intervento con un augurio importante: “che ognuno di noi si porti con sé un pezzetto di ciò che ci ha insegnato questo progetto: la capacità di ascoltare e sostenere ogni singola persona senza giudicare”. Sono stati poi presentati da Luciano Colella i numeri di AppBenessere, con un videoracconto curato da Videometrò News Network insieme agli studenti dell’Accademia di Belle Arti e in seguito l’intervento della giornalista di Sky Tg24 Emanuela Ambrosino sul tema “Università come comunità accudente”, la quale ha sottolineato l’importanza della leggerezza nella vita e nella formazione e l’importanza di rallentare, “le famiglie dovrebbero invitare i propri figli a rallentare”.
Poi la parola è passata agli studenti, protagonisti delle tre tavole rotonde, presentate da Antonino Esposito, membro del Consiglio Nazionale degli Studenti, il quale ha ricordato l’importanza della giornata durante la quale si è concluso questo progetto dedicato al benessere psicofisico della popolazione studentesca universitaria: il 10 ottobre ricorre la giornata mondiale della salute mentale. Le tre tavole rotonde hanno messo al centro tematiche fondamentali. La prima, dal titolo “Riconoscere i segnali – Identificare il disagio in sé e negli altri”, ha visto la partecipazione di Ludovica Di Motta, dell’Università Suor Orsola Benincasa, Osvaldo Fava, studente della Scuola Superiore Meridionale, e Alessio Lustro, Università Vanvitelli, moderati da Damiano Schiavone.
Si è dibattuto sull’importanza di saper riconoscere i segnali di disagio, come “l’eccessiva competitività che viviamo nell’ambiente universitario, un aspetto molto negativo perché così facendo l’università viene vista come esamificio e non come luogo formativo, quale è; le persone sono storie, sono vite, e non voti”, ha spiegato Lustro, ricevendo immediatamente un applauso del pubblico. La seconda tavola rotonda, “Creare spazi di ascolto – Costruire fiducia, superare lo stigma”, è stata presieduta da Giovanna Coletta, Università del Sannio, Emanuela Cristofaro, Università L’Orientale, e Doriana Donato, Università Federico II, e moderata da Pierfrancesco Gargiulo.
Ha visto al centro un tema importante: l’ascolto. Grazie al Centro di Ascolto in Ateneo “non mi sono mai sentita un limite, ma sempre amata proprio perché sono stata ascoltata”, ha raccontato Cristofaro. L’importanza dell’ascolto, soprattutto da parte dei docenti, è emersa anche tra gli altri studenti che hanno assistito all’evento. “Capita spesso di incontrare docenti che riescono a mettermi a mio agio ascoltandomi e questo mi aiuta tantissimo perché fa sparire gran parte dell’ansia”, la testimonianza di Fortuna Guarino, 25 anni, studentessa di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa presso L’Orientale.
Infine, la terza tavola rotonda, dal titolo “Agire per il benessere – Dalla consapevolezza alle azioni concrete”, ha permesso di ascoltare le testimonianze di Sofia Boscaino, Università di Salerno, Giuseppe di Maio, Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, e Serena Zizza, Università Parthenope, moderati da Tommaso Fusco. È stata raccontata l’azione concreta di AppBen, in quanto “il progetto ha insegnato l’importanza della relazione e ha fornito spazi in cui potersi raccontare e ascoltare”, ha affermato Boscaino.
“Le università, con una serie di azioni, aiutano a crescere i propri studenti accompagnandoli e valorizzandoli”, le parole di Gargiulo durante la restituzione plenaria. “Più della metà degli studenti intervistati soffre di ansia e depressione e più della metà degli studenti di Medicina ha pensato che il suicidio fosse la soluzione ai propri problemi. Bisogna dunque pensare gli Atenei in modo diverso affinché questi campanelli di allarme non nascano nemmeno”, ha concluso così la plenaria Antonino Esposito.
A terminare questa prima parte di evento è stato poi il sindaco della città di Napoli Gaetano Manfredi: “avete portato avanti un progetto fondamentale, decisivo, perché oggi il vero tema è avere cura e attenzione delle persone, fare in modo che le persone non si sentano sole. I ragazzi che stanno crescendo e costruendo il proprio futuro hanno bisogno di essere ascoltati”.
Alle 20.00, poi, tutti in Piazza Municipio per la conclusione della giornata con il concerto di Eugenio Bennato e della sua band, con Ezio Lambiase, Mujura, Sonia Totaro, Eugenia Bennato e Walter Vivarelli.
“Con la mia musica, mi limito a dirvi che la funzione della nuova generazione è quella di portarci tutti in una dimensione nuova; la musica nasce proprio per il benessere psicofisico, per entrarci nell’animo, la musica è la più grande e più alta espressione bel benessere, e il benessere deve essere anche la capacità di scegliere delle strade nuove”, le parole del cantautore.
Annamaria Biancardi
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Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 9