Il 10 novembre finalmente è entrata in funzione la tratta ferroviaria, gestita da Eav, che collega la stazione della Circumflegrea di Soccavo alla sede universitaria di Monte Sant’Angelo. Sessantadue le corse giornaliere, attive dalle 7.26 alle 19.34, con una frequenza di 24 minuti tra un treno e l’altro.
La stazione ha due uscite: una sulla sede universitaria federiciana ed una sul Rione Traiano. Il primo giorno l’affluenza dei passeggeri è stata decisamente ridotta. Il 12 novembre, in concomitanza con la giornata inaugurale di Univexpò, la manifestazione di orientamento promossa da Ateneapoli, c’erano molte più persone. Come sempre accade durante le fasi di rodaggio, l’apertura della linea al pubblico ha evidenziato anche inconvenienti e disservizi che ci si augura possano essere risolti presto.
Ascensori chiusi e scarse indicazioni
Quello più evidente riguarda gli ascensori. Lunedì 10 quello esterno che dal piazzale di Monte Sant’Angelo dovrebbe condurre all’interno della stazione era chiuso. L’addetto agli impianti elevatori, impegnato a svolgere verifiche e controlli, garantiva però che l’impianto era già in condizione di operare e che avrebbe chiesto di aprirlo nell’arco della mattinata.
Mercoledì 12 era tuttavia ancora interdetto al pubblico. Come d’altronde gli ascensori inclinati che sono dislocati all’interno della stazione e che dovrebbero rappresentare un’alternativa alle scale mobili per superare i dislivelli interni a beneficio, per esempio, dei disabili o di persone che portano passeggini. Il 10 novembre erano tutti fuori servizio. Stessa situazione mercoledì 12. Funzionava già nel primo giorno, invece, l’ascensore che conduce direttamente alla banchina dei treni.
Altra questione che sarebbe utile affrontare è quella delle indicazioni interne al complesso universitario. Attualmente chi sbuca all’aperto attraverso la ciclopica opera dell’artista Anish Kapoor – 19 metri di altezza e 220 tonnellate di peso – si trova in prossimità del piazzale dove sono in corso lavori. Arriva davanti ad un cantiere, in sostanza. Per raggiungere la zona delle aule c’è un percorso obbligato segnalato da alcune indicazioni, ma mancano per il cammino inverso, per chi dalla zona delle aule e dei laboratori voglia recarsi alla stazione.
Perdersi è facile e ci si ritrova a domandare quale sia la strada a chiunque capiti a tiro. Spesso con risultati deludenti, perché la novità dell’apertura della stazione fa sì che a Monte Sant’Angelo siano in molti a non sapere ancora come raggiungerla. Certamente la situazione migliorerà con la conclusione dei lavori in corso nel piazzale antistante la stazione, attraversando il quale sarà molto più facile e rapido raggiungere i vari edifici delle aule e dei laboratori, ma nel frattempo qualche cartello in più sarebbe certamente auspicabile.
Al netto di tutto ciò, le persone intervistate tra lunedì e mercoledì hanno espresso soddisfazione e contentezza per l’opportunità che ora hanno di raggiungere in treno la sede universitaria. Il prof. Davide Franco, docente di Matematica, mercoledì intorno alle 8.30 è seduto nel convoglio in partenza da Soccavo. Commenta: “Io abito a Quarto e per me questa linea è ottima. Raggiungo Soccavo con la Circumflegrea e poi prendo il treno che in un minuto di viaggio mi porta a Monte Sant’Angelo.
Fino al 9 novembre ero costretto ad utilizzare l’auto, ma se c’era traffico diventava veramente snervante, oppure a scendere dal treno alla fermata Rione Traiano della Circumflegrea e poi a proseguire a piedi circa 20 minuti. La strada non è bellissima, specialmente quando è sera”. Mattia De Rosa, diciottenne diretto il 12 novembre mattina ad Univexpo, vive a Licola. “Nei giorni scorsi – racconta – ho visto in tv un servizio sull’apertura della linea tra Soccavo e Monte Sant’Angelo e ho deciso che l’avrei utilizzata oggi.
È stata una buona scelta, perché l’alternativa del bus sarebbe stata molto più lunga e molto meno comoda. Così poi sono certo che non resterò intrappolato nel traffico”. Considerazioni analoghe quelle di Denise Villino, un’altra viaggiatrice sul treno delle 8.30 di mercoledì 12: “Abito a Monterusello, non lontano dalla stazione Grotta del Sole. Stamane ho preso la Circumflegrea in direzione Montesanto, sono scesa a Soccavo e ho trovato quasi subito la navetta”.
Il prof. Lapegna “Ho atteso trent’anni”
Stesso percorso per Chiara Marico, anch’ella diretta ad Univexpò: “Promuovo la navetta, ma a Soccavo ho avuto difficoltà a capire da quale binario partisse, perché non era indicato né annunciato. Ho chiesto al personale Eav e sono stati gentilissimi ad accompagnarmi fino alle porte del treno.
Qualche indicazione in più sarebbe utile”. Andrea Sollai, dottorando in Fisica che vive a Napoli ed è di origini sarde, ha sperimentato la nuova linea il 10 novembre, nel giorno dell’inaugurazione. Ha viaggiato sul treno Soccavo – Monte Sant’Angelo delle 9.26.
“Abito al Vomero – racconta – e questa mattina ho preso il 132 per arrivare a Soccavo e poi questo treno. Sono contento perché finora ho utilizzato la linea di pullman S5 dal Vomero a Piazzale Tecchio e di lì un altro autobus per raggiungere Monte Sant’Angelo. Con il traffico, da piazzale Tecchio all’Università ho impiegato in bus anche 30 minuti”. Il prof. Marco Lapegna, che insegna Informatica al Dipartimento di Matematica, il 10 novembre si gode il breve viaggio come chi non ci credeva più.
“Ho atteso trent’anni – dice – e ho temuto che non avrebbe aperto prima che andassi in pensione”. Ha lasciato l’auto in garage: “Ho preso la Circumflegrea a Montesanto per raggiungere Soccavo e ora la navetta. Al netto dei disservizi che possono verificarsi, in treno mi rilasso. Leggo, ascolto musica”. Era tra i viaggiatori anche Maria Michela Corsaro, docente al Dipartimento di Scienze Chimiche. Commenta: “Se funzionerà bene e saranno rispettati gli orari, questo treno per me sarà una svolta. Abito in centro e sarà comodissimo andare al lavoro senza auto”.
Per Giada Postiglione, iscritta al primo anno di Biologia, la navetta è parte di una sperimentazione. “Da quando sono iniziati i corsi – racconta – sto provando varie opzioni per raggiungere la sede universitaria. Una è la combinazione tra il bus 165, che da Marano, dove abito, mi porta a Chiaiano, la linea 1 della metro fino a Quattro Giornate e poi il bus S2 che arriva a Monte Sant’Angelo oppure il 633, che raggiunge Montagna Spaccata dal Vomero. In questo caso per arrivare all’Università cammino poi a piedi per un chilometro e mezzo”.
Aggiunge: “Questa navetta potrebbe permettermi di risparmiare circa mezz’ora di viaggio e di svegliarmi un po’ più tardi”. Antonio Del Prete, che si è da poco laureato in Fisica, e Flavio Girardi, ancora studente del Corso di Laurea, il 10 novembre si sono presi una pausa dalle attività universitarie per esplorare la nuova stazione. “Oggi – raccontano – non siamo venuti col treno, ma eravamo curiosi di dare un’occhiata. Se ne parla da anni qui a Monte Sant’Angelo”.
Lorenzo D’Angelo, studente fuorisede originario di Capri, che abita a Piazza della Borsa, valuta la possibilità che la navetta possa sostituire i suoi viaggi quotidiani su un bus privato che dal centro lo porta nel complesso universitario di via Cinthia. “Potrebbe essere un’alternativa – riflette – perché la stazione di Eav di Montesanto a piedi non è molto lontana da casa”.
Il prof. Ettore Valente, docente del Dipartimento di Scienze della Terra, è contentissimo nel primo giorno di viaggio del treno tra Soccavo e Monte Sant’Angelo: “Appena ho saputo che finalmente sarebbe stata attivata la navetta ho acquistato l’abbonamento. Abito non lontano da Montesanto e finora avevo sempre preso l’auto per raggiungere la sede universitaria. Gli orari del treno da Soccavo all’Università mi paiono ben calibrati e funzionali”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n.18 – 2025 – Pagina 16-17







