“Un istruttore ha sempre ‘fame’ di novità”

Il Functional training per dimagrire, tonificare e imparare a stare dritti e con le spalle larghe. Lo sport da scegliere provando e riprovando, finché cupido non scaglia la freccia. La ‘fame’, che cerca il miglioramento lì dove tutto sembra andare per il meglio. Dalla palestra del Cus Napoli arrivano indicazioni a tutto tondo sul mondo sport e fitness da uno dei volti nuovi della rosa di tecnici. Da qualche mese in sala attrezzi e al corso di Functional training a dettare il piano di lavoro c’è un ex pallavolista di Asti. Il palmares parla di promozioni dalla B2 alla B1, una Coppa Italia di Serie B e un’esperienza in serie A: “ho iniziato a 9 anni e ho smesso a 36. La pallavolo mi ha condizionato molto, non tanto dal punto di vista lavorativo, perché avevo la testa sulle spalle e sapevo di non poter vivere di quello, ma nella vita privata. Di fronte alla richiesta ‘scegli me o la pallavolo’ ho sempre avuto pochi dubbi sulla risposta da dare. La pallavolo è stata ed è ancora la mia grande passione. Sono un tecnico federale di pallavolo, ma per ora sono fermo, nonostante qualche proposta sia arrivata pure dal CUS. In futuro, chissà”. Classe 1980, Roberto Brodolin oggi insegna Scienze Motorie al Liceo Nitti di Napoli. All’ombra del Vesuvio, città natale della fidanzata, si è trasferito nel 2017. Nello stesso anno i primi passi al CUS, per allenarsi con i pesi. Poi le prime esperienze da tecnico: “sono stati mesi molto positivi. Mi allenavo lì già da un anno e avevo dato la mia disponibilità come tecnico. Gli istruttori mi hanno accolto bene”. Sul corso di Functional Training: “è un lavoro a circuito molto intenso e breve, di circa quaranta minuti, in cui si mantiene il livello cardiaco alto”. Uno sforzo indirizzato di volta in volta su specifiche parti del corpo. Aspetti fondamentali: “la qualità del gesto. Se eseguito male, è solo tempo perso”. Lo dice da istruttore posturale con esperienze professionali con anziani, bambini e studenti: “anche a scuola mi occupo di posturologia. Incentro tutto molto sulla parte tecnica”. Per addolcire la pillola, “cerco sempre di fare in modo che siano quaranta minuti intensi ma non noiosi, variando molto le tipologie di esercizio”. Soddisfacente la risposta del pubblico: “i corsi sono sempre pieni. Le lezioni sono seguite e c’è una platea fidelizzata, che dimostra che funzionano”. Mai accontentarsi è il diktat quando si parla di spazi e strumenti al servizio dello sport: “sicuramente un istruttore ha sempre ‘fame’ di novità. Di base la palestra del CUS è ben dotata di attrezzature tecniche, cardio, per la parte riabilitativa e per il corpo libero. Ovviamente la concorrenza è alta e bisogna sempre essere concentrati sul mercato per capire le nuove tendenze”. Agli studenti: “devono pensare che curare il fisico significa curare il cervello. Aiuta a scaricare lo stress da studio”. 
C.B.
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