Analisi superiore: bello e sconfinato

Quello che a loro interessa sopra ad ogni altra cosa è la preparazione. Non solo perché è la ragione per la quale sono all’università, ma anche, e soprattutto, perché la decisione di iscriversi a questo Corso, piuttosto che ad un altro, è stata mossa dalla volontà di studiare e approfondire un settore scelto per curiosità e passione. In una parola, per amore. E le cose che si amano si vogliono fare per bene. Almeno è come la pensano gli studenti di Matematica. “L’ambiente è piacevole; c’è molta collaborazione fra colleghi ed una buona disponibilità anche da parte dei professori. Ovviamente esistono casi limite da entrambi i versanti, ma qui le cose funzionano abbastanza bene, siamo seguiti e c’è una buona corrispondenza fra crediti assegnati ad una materia e carico didattico previsto. Non per tutte certo, ma è impossibile avere la perfezione”, dice Marica, studentessa Magistrale. Poi racconta della vera preoccupazione di tutti coloro i quali riescono ad andare oltre il primo livello: Analisi Superiore. Obbligatoria per tutti, basata sulla preparazione pregressa in Algebra I, Analisi Matematica II e Logica e Fondamenti, ha “un programma gigantesco, ricco. È uno fra i corsi migliori mai seguiti; non è contenutistico, ma personale, metodologico, apre la mente. Solo che non sempre c’è stato il tempo, in precedenza, di assimilare tutte le nozioni necessarie per affrontarla, per questo risulta un po’ pesante”. “Se fai l’Erasmus non ne trovi un equivalente”, sottolinea Rossano Sannipoli. La Matematica si fa per passione, poi si pensa al futuro, affermano alcuni ragazzi. Del resto, anche se la cultura generale è ancora molto orientata alla ricerca, gli sbocchi ci sono. “Il dialogo con i docenti è costante e molto costruttivo, ma quasi sempre verte su aspetti culturali e formativi. L’unica occasione in cui si è parlato di prospettive post-laurea per i matematici è stata la presentazione di un Master in Economia e Finanza. Per il resto, si affronta il tema lavoro solo per la Laurea Magistrale in Ingegneria Matematica”, afferma Vittoria Martuscelli. “Il problema della Federico II e, in generale, delle Università del Sud, rispetto a quelle del Nord, è il minor collegamento con le aziende e un ridotto numero di indirizzi; ne abbiamo solo due, che danno una preparazione più che discreta dal punto di vista teorico, ma con poche ricadute pratiche”, sottolinea Sara Spalice. 
Dagli studenti della Magistrale a quelli della Triennale. “L’organizzazione che abbiamo qui è migliore rispetto a quella di quasi qualunque altro Corso di Studio – affermano Annachiara Savarese e Alba Lia Masiello – Facciamo lezione tutti i giorni dalle 9.00 del mattino, fino a massimo le 16.00. Anche le date d’esame sono ben strutturate, i professori ci aiutano tantissimo e, spesso decidiamo insieme il giorno dell’esame”. “Molti problemi sono stati risolti con il dialogo, soprattutto per quanto riguarda i crediti effettivi di alcuni esami rispetto a quelli dichiarati, e poi abbiamo il tutorato di ogni materia. Non siamo mai lasciati da soli e abbiamo anche esercitazioni straordinarie”, raccontano Fiore Maffìa, Francesco Fato e Vincenzo Angiuli. Le interviste terminano con una richiesta e una proposta. “Sarebbe bello poter restare in biblioteca fino alle 20:00 e durante i week-end. Qui in zona ce n’è solo una in funzione ventiquattr’ore su ventiquattro, a Pianura, e un’altra aperta il sabato mattina a Pozzuoli”, dice Sara che vorrebbe anche poter apprendere di più sul programma informatico Latex, molto diffuso in ambito matematico: “Da noi si utilizza solo per la stesura della tesi, mentre altre università hanno dei corsi che insegnano a sfruttarlo anche per appunti e ricerche”.
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