Appelli e lauree: polemiche sul nuovo calendario

Arriva il nuovo calendario delle sedute di laurea e degli appelli d’esame ed è polemica in Senato Accademico. L’organizzazione prevede sei appelli, invece degli otto precedenti: il primo va dal 15 dicembre al 17 gennaio, il secondo dal 19 gennaio al 7 febbraio, il terzo dal 16 febbraio al 7 marzo, il quarto dal primo al 20 giugno, il quinto dal 22 giugno all’11 luglio, l’ultimo dal 7 al 26 settembre. La proposta che ha suscitato maggiori dissidi è la scomparsa della sessione di novembre: “durante il Consiglio di Dipartimento del 15 luglio, all’ordine del giorno si era discusso circa la sospensione delle sedute di laurea nei mesi di gennaio e febbraio per problemi tecnici. Ho proposto ed ottenuto due importanti punti: la possibilità di iscriversi ai Corsi di Laurea Magistrale in data successiva al 28 febbraio, facendo slittare il termine delle immatricolazioni almeno alla fine di marzo, e il reintegro della sessione d’esame di novembre, in seguito alla sua abolizione da parte dei Consigli di Dipartimento di Economia e Giurisprudenza”, afferma il rappresentante degli studenti in Senato Accademico Tommaso Petito. “Gli studenti hanno bisogno di questa sessione, perciò in Senato ne ho richiesto il reintegro, offrendo la possibilità a tanti di sostenere gli ultimi esami e laurearsi a dicembre o marzo, per immatricolarsi alle Magistrali entro la fine di marzo o aprile”. Nel Senato Accademico del 25 luglio il Rettore, il Prorettore ed il prof. Antonio Romano, insieme ai Direttori di Dipartimento dell’area economica, “hanno rettificato la mia proposta di reintegro aperta a tutti, limitandola ai soli studenti a due esami dalla laurea, giustificando la loro decisione in merito a Consigli di Dipartimento tenuti nel mese di marzo, dove i rappresentanti degli studenti hanno votato con parere favorevole all’abolizione della sessione ad oggetto”. Petito ritiene amara la decisione presa: “poiché non tiene conto delle esigenze degli studenti, corsisti e non, che scelgono la Parthenope proprio per le possibilità di conseguire esami in maniera semplice e ripeterli più volte in caso di bocciatura. Ancora più amara è la votazione tenuta nel mese di marzo, in cui i rappresentanti degli studenti hanno espresso parere favorevole al nuovo calendario, annullando totalmente la sessione di novembre e approvando la riduzione degli appelli da 8 a 6”. Petito ha protocollato una richiesta indirizzata a tutti i Direttori per modificare il calendario e provvedere al reintegro per tutti della sessione discussa: “continuerò a combattere in Senato ed in Consiglio per la modifica del calendario, a partire da una raccolta firme, ed invito i rappresentanti ad appoggiare le mie proposte, per tutelare gli interessi di tutti gli studenti, non solo dei corsisti”.
Favorevole al nuovo calendario accademico è invece Antonio Cennamo, anch’egli rappresentante degli studenti in Senato Accademico, il quale ne illustra le migliorie apportate: “non è stata eliminata alcuna sessione. Quella di novembre è stata semplicemente spostata a dicembre, con uno slittamento di una decina di giorni. La scelta è molto criticata, poiché quando si ha l’impressione di togliere un appello, lo studente sente sottrarsi un diritto. La decisione dello slittamento è stata presa in Consiglio per impedire lo svuotamento delle aule durante i corsi. Lo slittamento, che coinvolge anche la sessione di maggio (inglobata in quella di giugno), consentirà di seguire le lezioni senza interruzioni e facilitando lo svolgersi di prove intercorso”. Il nuovo calendario introduce un’altra importante novità: “l’eliminazione del salto d’appello. In questo modo sarà possibile prenotarsi al successivo, seppure l’esame non è stato superato nel precedente”, sottolinea Cennamo. “Inoltre le date d’esame, avendo appelli più distesi, finalmente non si accavalleranno, e sarà possibile conoscerle all’inizio dell’anno accademico, in modo da poter programmare il percorso in anticipo”, aggiunge Michele del Vescovo.
Le novità non sono finite: “verranno eliminati tutti i libretti cartacei per risparmiare i costi; i docenti si muniranno di tablet in seduta d’esame, con data base digitali che sostituiranno le camicie. La soppressione temporanea delle sedute di laurea di gennaio e febbraio è dovuta appunto a necessità amministrative di aggiornamento database”, conclude Cennamo.
Allegra Taglialatela
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