Cosenza: “ad Ingegneria meritocrazia e professori di alto livello”

Ampio dibattito negli atenei napoletani dopo l’articolo pubblicato sullo scorso numero di Ateneapoli, su quello che alcuni ormai definiscono: “il caso Quaranta”. Dal nome del ricercatore che ha denunciato, “in via preventiva”, alla Procura della Repubblica, un caso, a suo dire, di malauniversità: un concorso per professore associato ad Ingegneria Navale del Federico II, con risultato, a suo dire, preconfezionato, caratterizzato da “un clima ostile contro di me” Quaranta chiede invece “serenità e imparzialità” di giudizio. Ricordiamo che Franco Quaranta è uno dei leader dei ricercatori del Federico II, ed è membro riconfermato del Senato Accademico, proprio in rappresentanza dei ricercatori. Quaranta, ha anche inviato richiesta al Rettore Trombetti, di ricusazione del membro napoletano della commissione di concorso. 
Le reazioni. Solidarietà a Quaranta da molti ricercatori, sia confermati che precari. Alcuni hanno anche telefonato ad Ateneapoli. Qualcuno riferisce anche di cause giunte a sentenza definitiva (caso Motta, a Medicina), o ancora in appello, in Cassazione o presso il Consiglio di Stato. Cause aventi sempre ad oggetto concorsi per professore o ricercatore – come a Scienze e Veterinaria -, ma non ancora giunte a sentenza definitiva. 
Qualche perplessità fra i professori, sia ordinari che associati. Uno fra questi? Il prof. Angelo Chianese, consigliere di amministrazione del Federico II e professore straordinario ad Ingegneria Informatica: “l’Università ha sempre premiato chi ha investito in essa e la qualità ha sempre vinto. Sarà perché sono un ottimista, ma le azioni legali non sono nello stile del mondo accademico e vanno evitati – da parte di tutti – comportamenti che gettano fango sull’Università italiana, già attaccata da più parti, governo compreso. Credo nelle persone e spero che certi equivoci vengano chiariti”.
Cosenza: 
“sono arrabbiato,
Ingegneria ha ben 
altre facce”
Chi è veramente incavolato è però il neo Preside di Ingegneria, prof. Edoardo Cosenza, che ad Ateneapoli rilascia un vero e proprio sfogo. “Sì. Sono molto arrabbiato. Difendo l’orgoglio, l’onorabilità e la storia della prestigiosa Facoltà di Ingegneria. Per me, all’Università vince sempre la meritocrazia. L’Università è uno dei luoghi più meritocratici e puliti che esistono”. “Sono estremamente irritato, perché a fine anno la prestigiosa rivista inglese, Economist, in uno speciale di 14 pagine sulle istituzioni culturali e formative italiane, ha citato Ingegneria di Napoli come una delle istituzioni più prestigiose. Ed ora, invece, esce questa questione che ci mette in cattiva luce e non rende merito alla Facoltà”. Ancora: “Ingegneria di Napoli ha avuto, ed ha tuttora, straordinari maestri, ha fornito personalità di rilievo alla città ed alle istituzioni, come al mondo scientifico”. Fin qui lo sfogo. 
Preside, lei dunque esclude che concorsi pilotati, – anche se verso i più bravi – ad Ingegneria o nell’Ateneo, possano accadere o essere accaduti. E va bene. Eppure, in altri Atenei italiani, ci sono state varie condanne, – a Firenze e a Bari, ad esempio – “Concorsopoli” non è certo un’invenzione di Francesco Quaranta. Cosenza: “io mi attengo ai fatti. Posso parlare solo di ciò che so, di cui sono a conoscenza. E non mi risulta che al Federico II o negli altri atenei napoletani ci sia traccia di episodi del genere”.  Ad Ateneapoli risultano invece processi tuttora in corso, in secondo e terzo grado di giudizio, relativi a concorsi per ricercatore. 
Ed occhi puntati sono anche sul prossimo concorso per ricercatore di Fisiologia Veterinaria, alla facoltà di Veterinaria, dove fra i candidati c'è anche il giovane Pavone: figlio dell'ex direttore del Dipartimento di Chimica, Vincenzo Pavone, scienziato di chiara fama, e del direttore del Dipartimento n. 54, prof.ssa Norma Staiano. 
“Relativamente alla denuncia del dott. Quaranta, non posso parlare perché non ho né i documenti né particolari informazioni. Dall’intervista tra l’altro non traspare, in prima impressione, nessuna notizia di reato: è piuttosto una denuncia preventiva; una modalità giuridica che mi sorprende non poco”. “Noto solo che il concorso non è neppure cominciato e già c’è una denuncia. Ma, ripeto, a me non risultano casi di questioni o comportamenti discussi o discutibili ad Ingegneria. Se fenomeni ci dovessero essere, da qualche parte negli atenei Federico II e napoletani, ritengo siano certamente largamente periferici e comunque lontani da me e dalla mia Facoltà. Facoltà di cui, ripeto, difendo la dignità nel modo più assoluto”. Assoluto livello scientifico e qualità internazionale che Ateneapoli neppure lontanamente si sogna di mettere in discussione. Noi facciamo solo cronaca. “Aggiungo: mi dispiace per Francesco Quaranta, persona perbene, capace e nota in facoltà e nell’ateneo”, afferma il Preside.
“Ingegneria Navale
settore prestigioso”
“Tra l’altro – continua Cosenza – l’Ingegneria Navale di Napoli è molto prestigiosa: lavora con l’Accademia Navale di Livorno, abbiamo la vasca navale più grande d’Italia, ci sono laureati che conosco anche personalmente, che ricoprono ruoli di vertice alla Fincantieri di Trieste e di Genova. È un gruppo disciplinare insomma importantissimo, con soli altri due Corsi di laurea in tutta Italia. Un gruppo che certamente non sarà scalfito da questa vicenda”. Permetta altre due domande. Nell’atto d’accusa di Quaranta si chiede pari dignità con gli altri candidati e che vinca il migliore e chi ha più titoli. “Ed è sempre così che avviene, nei concorsi di Ingegneria. Vince il migliore e chi ha più titoli”. Quaranta afferma che stanno facendo arrivare candidati da Genova, anche da altre aree disciplinari, purchè non vinca lui. “Guardi, che possano vincere idonei di altri atenei nei concorsi può capitare. Ma io mi attengo alla nostra esperienza e debbo dire che sono tanti i napoletani di Ingegneria che vincono altrove, è un fatto frequente. Ma questo significa che i nostri sono bravi, non altro. Perché vengono da una grande scuola”. 
Paolo Iannotti
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