Pubblicati due nuovi bandi per la mobilità internazionale europea ed extraeuropea. C’è tempo fino al 19 aprile per presentare domanda. Novità di quest’anno: “è la prima volta che accorpiamo le convenzioni internazionali”, esordisce il prof. Sergio Corrado, docente di Letteratura Tedesca, dal 2014 Delegato della Rettrice al Programma Erasmus+. È stato, infatti, aperto il 26 marzo un ‘Bando Unico per le convenzioni internazionali su fondi di Ateneo’, strutturato sul modello Erasmus, con una ricca offerta di Paesi coinvolti: Argentina, Cile, Colombia, Cina, Corea, Egitto, Indonesia, Iran, Tanzania, Tunisia, Vietnam. Presentato nel corso dell’Infoday tenutosi presso Palazzo du Mesnil nella mattinata di mercoledì 3 aprile, il nuovo bando consentirà agli studenti di frequentare corsi e sostenere esami presso 30 Università partner ricevendo una borsa di studio (con un importo economico differenziato per accordo). È possibile scegliere fino a tre destinazioni, anche per Paesi diversi. Potenziata, inoltre, l’assistenza didattica da parte dei docenti referenti delle varie convenzioni, “ciascuno dei quali costituisce un punto di riferimento per informazioni mirate relative all’Università e al singolo accordo”. È vero, infatti, che “la mobilità è molto cambiata, più globalizzata e veloce: non è detto, ad esempio, che uno studente di tedesco debba per forza andare in Germania per sostenere gli esami di Lingua”. Gli accordi sono diversificati per area disciplinare e per alcuni non vi è l’obbligo di conoscere la lingua parlata nel Paese d’arrivo poiché la didattica si svolge in inglese. Basti pensare, ad esempio, che “due convenzioni, una per il Vietnam e l’altra per l’Argentina, siano riservate agli studenti di discipline economiche”.
Oltre ai requisiti minimi per inoltrare la candidatura (regolare iscrizione presso l’Ateneo e una media pari o superiore a 26/30), sono stati predisposti nei minimi dettagli i sotto-requisiti per tutte le convenzioni, con lo scopo di “indirizzarle a tipologia precisa di studenti, specificità queste di cui non si tiene conto nel Bando Erasmus+ Studio per Paesi europei”. Le convenzioni internazionali, invece, riguardano “mete particolari sia in termini di soggiorno che spese di viaggio e con sistemi universitari diversi da quelli europei, con altri tempi, scadenze e restrizioni”.
L’attento lavoro di uniformazione amministrativa, svolto in sinergia con l’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica, “risponde a un criterio di organizzazione basato sulla trasparenza”, già sperimentato nei mesi scorsi con un Bando extra-UE per 5 Paesi (Brasile, Marocco, Russia, Serbia, Giappone), che “è andato molto bene con 115 domande confermate. Sono state assegnate quasi tutte le borse e presto ribandiremo per gli idonei le destinazioni ancora disponibili”. Hanno ricevuto un’ottima risposta anche il Bando Erasmus+ Studio “con numeri in aumento (40 domande in più) rispetto all’anno scorso” e il Bando Swiss-Europe che ha “triplicato il numero di domande” (22 in totale). Risultati che sono frutto dell’informazione, assistenza capillare rivolta agli studenti e monitoraggio dell’offerta.
Oltre ai requisiti minimi per inoltrare la candidatura (regolare iscrizione presso l’Ateneo e una media pari o superiore a 26/30), sono stati predisposti nei minimi dettagli i sotto-requisiti per tutte le convenzioni, con lo scopo di “indirizzarle a tipologia precisa di studenti, specificità queste di cui non si tiene conto nel Bando Erasmus+ Studio per Paesi europei”. Le convenzioni internazionali, invece, riguardano “mete particolari sia in termini di soggiorno che spese di viaggio e con sistemi universitari diversi da quelli europei, con altri tempi, scadenze e restrizioni”.
L’attento lavoro di uniformazione amministrativa, svolto in sinergia con l’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica, “risponde a un criterio di organizzazione basato sulla trasparenza”, già sperimentato nei mesi scorsi con un Bando extra-UE per 5 Paesi (Brasile, Marocco, Russia, Serbia, Giappone), che “è andato molto bene con 115 domande confermate. Sono state assegnate quasi tutte le borse e presto ribandiremo per gli idonei le destinazioni ancora disponibili”. Hanno ricevuto un’ottima risposta anche il Bando Erasmus+ Studio “con numeri in aumento (40 domande in più) rispetto all’anno scorso” e il Bando Swiss-Europe che ha “triplicato il numero di domande” (22 in totale). Risultati che sono frutto dell’informazione, assistenza capillare rivolta agli studenti e monitoraggio dell’offerta.
Tirocini all’estero,
l’anno scorso
442 domande
l’anno scorso
442 domande
Componente quest’ultima a cui è stata accordata particolare attenzione nel nuovo elenco delle destinazioni disponibili per il tirocinio all’estero (anch’esso in scadenza il 19 aprile) con una manutenzione accurata degli accordi. “Abbiamo avuto per alcune aziende riscontri non troppo positivi ai fini dell’esperienza lavorativa, per cui abbiamo provveduto a un controllo più effettivo delle partnership”. L’Erasmus Traineeship (a cui possono partecipare anche neolaureati, fino a un massimo di 12 mesi per ciclo di studi) ha visto “l’anno scorso un boom enorme di richieste con 442 domande”. Anche in virtù dei vantaggi apportati dalla facilità d’uso della piattaforma (http://erasmusmobilitainternazionale.unior.it/) che “consente la gestione di tutte le procedure on-line nonché l’accesso ai documenti, ivi compreso il Learning Agreement e il Diploma Supplement. Il cartaceo, spesso avvertito come un ostacolo dallo studente, è venuto praticamente meno: ogni candidato inoltra la domanda accedendo alla piattaforma che costituisce un archivio dei suoi dati e uno strumento di interfaccia tra l’Università e i partner coinvolti”.
Obiettivi per il prossimo anno: chiusi i due nuovi Bandi, “presenteremo alla Rettrice un bilancio complessivo iniziando a ragionare sui miglioramenti in direzione di una maggiore chiarezza. Si potrebbe, ad esempio, provare a intervenire sul meccanismo di graduatoria con la possibilità di riassegnare le borse rifiutate dai vincitori agli idonei che le avevano indicate come prima scelta. Vorremmo, invece, per l’Erasmus Studio adottare una verifica più sistematica per gli accordi relativa agli esami che si possono sostenere con certezza nell’Università ospitante”. Insomma, viene da dire: “finché c’è Erasmus c’è speranza”.
Obiettivi per il prossimo anno: chiusi i due nuovi Bandi, “presenteremo alla Rettrice un bilancio complessivo iniziando a ragionare sui miglioramenti in direzione di una maggiore chiarezza. Si potrebbe, ad esempio, provare a intervenire sul meccanismo di graduatoria con la possibilità di riassegnare le borse rifiutate dai vincitori agli idonei che le avevano indicate come prima scelta. Vorremmo, invece, per l’Erasmus Studio adottare una verifica più sistematica per gli accordi relativa agli esami che si possono sostenere con certezza nell’Università ospitante”. Insomma, viene da dire: “finché c’è Erasmus c’è speranza”.
Sabrina Sabatino







