Eletto il nuovo CdiA

Nelle elezioni per il Consiglio di Amministrazione della Seconda Università, tenutesi il 5 e 6 ottobre scorso, sono stati eletti quattro professori ordinari, quattro associati, tre ricercatori e tre del personale tecnico-amministrativo. È stato inoltre rinnovato il Senato Accademico, con l’elezione di quattro fra professori ordinari ed associati in rappresentanza delle “aree territoriali” di Napoli, Caserta, Aversa e S. Maria Capua Vetere; due ricercatori e due del personale tecnico-amministrativo. La competizione più forte era proprio per eleggere i professori. E qui le sorprese non sono mancate. In particolare per il Consiglio di Amministrazione.
La parola agli eletti
Clelia Mazzoni, Sante Capasso, Alberto Abruzzese Saccardi, Patrizia Galletti: i 4 eletti per gli ordinari.
Clelia Mazzoni, 46 anni, docente di Economia della SUN, prima eletta con 45 voti. Un voto un po’ a sorpresa. “Allieva e cultrice della materia con il prof. Sergio Sciarelli”, tiene a precisare, ricercatrice a Salerno, associato alla SUN nel 1998, professore straordinario dal 2003 di Economia e Gestione delle Imprese, con supplenza al Federico II. Fa parte delle nuove leve, “la squadra giovane” come la definisce il Preside Vincenzo Maggioni, di Economia di Capua. Già delegata all’orientamento di Facoltà, ha unito in questi anni ruoli accademici con esperienze gestionali manageriali: socio fondatore e comproprietaria della società editrice del settimanale e del quotidiano economico “Il Denaro”, Vice Presidente dell’Associazione culturale “Officina di Economia”, impegnata nella formazione anche con l’Associazione “Il Denaro Ricerche e Formazione” che tra l’altro offre anche borse di studio e stage. È inoltre membro del  Nucleo di Valutazione dell’Orientale e nel Consiglio scientifico del Centro di Qualità della SUN. Così commenta l’esito del voto: “Un incarico importante ed impegnativo. Sono lusingata e responsabilizzata anche perché sono stata votata in maniera compatta da diverse facoltà: Economia, Giurisprudenza, Studi Politici per l’Alta Formazione Europea e Mediterranea ma anche dal Polo di Aversa (Ingegneria e Architettura) e da Medicina. Cercherò di applicare le mie competenze di aziendalista” forse fra “i motivi della mia elezione”. “Il nostro ateneo ha bisogno di un lavoro di network e di team, con diverse professionalità che danno il loro contributo. Fare il consigliere di amministrazione è sicuramente un incarico che richiede grossa concentrazione ed impegno. Farò del mio meglio. Essendo stata eletta da più facoltà mi ritengo espressione di tutte. Porterò dunque avanti le istanze delle piccole facoltà non sempre adeguatamente ascoltate, ma non solo”. Fra le priorità: “la gestione delle scarse risorse. Ridurre le inefficienze e le ridondanze”. Come si fa quando ci sono tempi di vacche magre: “avere una razionalità economica nell’uso delle risorse, scegliendo delle priorità”. Quali secondo lei? “Innanzitutto più fondi alla ricerca di base, favorendo i migliori che intendono avviarsi nella carriera universitaria, e dunque attenzione ai dottorati di ricerca”. “Ma anche alle sedi delle facoltà, belle e prestigiosi monumenti ma molto onerose nella quotidianità e nella manutenzione, anche per i troppi vincoli”. Lei è risultata prima degli eletti. Una riflessione. “Non è merito mio, ma di quanti mi hanno votata facendo quadrato sulla mia candidatura”. Brave le facoltà non mediche, insomma.
Il quasi colpaccio delle
facoltà non mediche
L’ultimo eletto fra gli ordinari per il rotto della cuffia è stato attribuito alla Facoltà di Medicina. Sono infatti giunti pari merito, 32 voti a testa, il candidato di Architettura, prof. Luigi Maffei, e la prof.ssa Patrizia Galletti del policlinico con sede a Napoli. in virtù dell’anzianità accademica ha avuto la meglio la seconda. Per poco le facoltà non mediche non hanno fatto il colpaccio: giusto l’opposto delle previsioni. Evidentemente a Medicina si sono giocati male la distribuzione delle preferenze, frutto anche di una fitta lotta intestina in vista delle elezioni per la Presidenza della Facoltà. Dove i candidati sono tanti e la facoltà rischia di uscirne dilaniata, mettendo anche a rischio la necessaria unità per portare il prof. Francesco Rossi, attuale Preside, allo scranno del Rettorato nella prossima estate (a meno di elezioni anticipate per l’ipotesi di candidatura alle prossime elezioni politiche per il Rettore in carica Antonio Grella). Si sussurra di qualche sonoro “cazziatone”, post-elettorale, da parte di docenti anziani ai protagonisti di questa situazione.
Patrizia Galletti, professore ordinario, da tempo impegnata nella politica accademica dell’ateneo. 57 anni, al Federico II nel 1970, associato nell’81, “di ruolo nell’86 come ordinario, quando eravamo prima Facoltà di Medicina”. Ordinario di Chimica Biologica, due anni e mezzo negli Stati Uniti, all’Università Temple di Filadelphia. Ha avuto responsabilità nella Società Italiana di Biochimica ed è stata Direttore dell’Istituto di Biochimica delle Macromolecole. I motivi della candidatura: “mettere a disposizione un certo patrimonio di esperienza, tempo e voglia di partecipazione  per collaborare con l’attuale Rettore e con il nuovo alla soluzione dei problemi dell’ateneo”. “Dare una mano” alla risoluzione dei tanti problemi “dell’ateneo”, ed anche della Facoltà di Medicina. “Perché solo da uno sviluppo organico ci può essere sviluppo anche per la Facoltà di Medicina. Facoltà che con la sua tradizione è la più antica di Napoli, con quasi 800 anni”.
Le cose da fare? “Sono molte. Anzitutto affrontare gli aspetti della sede del Policlinico di Caserta, che nasce come un Policlinico avanzato che ha come simili in Italia solo il Gemelli di Roma. Poi la soluzione dei problemi di Medicina di Napoli, in collaborazione con l’Azienda Policlinico”. Dunque, “da ricercatrice e responsabile di un Dottorato di Ricerca, cercare di spingere il più possibile per trovare delle fonti di finanziamento, per tutte le facoltà, sia fonti pubbliche che private”. “Quindi l’internazionalizzazione dell’ateneo anche per accedere a finanziamenti europei e per maggiori relazioni di ricerca europea ed internazionale. Sempre in collaborazione con il Rettore, che è colui che fa i progetti, con il Senato Accademico, i Presidi, i Direttori di Dipartimento. Perché vedo il Consiglio di Amministrazione come un organo di controllo e di supporto”. Ma anche politiche per l’ateneo. “Uno sviluppo organico delle Facoltà, a livello di strutture e di formazione, di attività didattica che è il nostro principale compito”. E fa un esempio: “se il mio appartamento è bello e in buone condizioni, ma in un palazzo fatiscente, anche il mio appartamento non avrà la valutazione che merita. Perciò, deve essere bello e funzionante l’intero palazzo”. E chiude così: “abbiamo enormi potenzialità alla SUN, di uomini e di capacità. Vanno fatte operare nelle migliori condizioni. Perché non sono seconde a nessuno”. 
ASSOCIATI
Rotondo: “sviluppo, 
diversificazione, unità”
Anche fra gli associati, due eletti a Medicina (Michele Rotondo e Pasquale Petronella), due per le facoltà non mediche (la professoressa Maria Luisa Chirico, di Lettere, prima eletta e Alessandro Mandolini).
50 anni il prossimo 4 novembre, segno zodiacale scorpione, e se ne vanta, è professore associato di Neurochirurgia alla Facoltà di Medicina, con funzione di primariato in Neurochirurgia traumatologica, un curriculum accademico tutto all’interno della “Prima Facoltà di Medicina del Federico II e Medicina della SUN” poi, con soggiorni scientifici in Svizzera e negli Stati Uniti. Segni particolari: il papillon che indossa quotidianamente, estate compresa, “annodato personalmente ogni mattina”, afferma. Un vezzo. È il prof. Michele Rotondo, chirurgo per professione e politico per passione, secondo degli eletti fra gli associati. Intanto un giallo: pur avendo ottenuto 58 voti, gliene sono stati attribuiti solo 47. Il commento sull’esito elettorale: “sono naturalmente contento per l’elezione e la stima dei colleghi. Ma ciò che preme per primo evidenziare è la larga partecipazione al voto in tutte le facoltà. Che significa consapevolezza dello stato in cui versa l’università italiana e la Seconda Università, ma anche impegno per le sfide del futuro”. Priorità? “Inaugurare una stagione di sviluppo dell’ateneo, per tutte le facoltà”. Su quale progetto? “Il problema della Seconda Università non riguarda solo il suo corpo accademico, ma anche enti locali, imprese, mondo economico, Regione Campania. Ed in questo quadro va immaginata una logica di diversificazione dell’offerta formativa, anche in base all’utilità territoriale di alcune figure di laureati”. “Diversificazione anche fra le diverse facoltà di Medicina”, afferma. Ed in questo senso “saluto positivamente la nascita della Facoltà di Medicina di Salerno e del Polo medico di Avellino. In questo quadro va pensato anche il ruolo del Polo universitario di Medicina nel centro storico di Napoli”. insomma, occorre “una visione moderna, di sistema e di unità”. Niente più contrapposizioni, insomma. Neppure fra le facoltà dell’ateneo: “le elezioni per il Consiglio di Amministrazione della SUN, hanno dimostrato la crescita delle facoltà non mediche, che ottengono due consiglieri su quattro sia fra i professori ordinari che fra gli associati, dimostrando forza e coesione. Registriamo dunque un perfetto equilibrio che ritengo attesti la fine definitiva della stagione delle contrapposizioni. Le facoltà non mediche evidenziano legittime aspirazioni di crescita e questo tema sarà nelle priorità anche del nuovo Consiglio di Amministrazione, insieme alla realizzazione del Policlinico a Caserta e di un ruolo da trovare per il Polo universitario napoletano di Medicina”. Ed inoltre: “lavorare per ridurre il frazionamento della Facoltà di Medicina”.
Insomma, sviluppo e unità. Ma con quali fondi? “Eh. Questo è il problema. Ma lo vedremo poi. Prima diamoci un indirizzo politico, che è quello che dicevo prima. Poi, una volta insediati, dovremo ipotizzare processi che portino ad attrarre fondi”. 
Alessandro Mandolini, professore associato  di Ingegneria Geotecnica, 42 anni, romano, eletto in CdiA, allievo del prof. Carlo Viggiani (fra i maestri della Geotecnica Italiana), dal 1996 ricercatore di Ingegneria della SUN e associato dal 2000.
I motivi della candidatura: “fare in modo che il Polo Universitario di Aversa avesse un rappresentante in CdiA”. Voti presi da Ingegneria, Architettura, Economia e Scienze MMFFNN. Le cose da fare? “Tante, purtroppo. Dal gestire il bilancio di ateneo senza che poi certe voci  vengano eliminate e si debba andare a trovare fondi all’esterno”. Quali ad esempio? “L’attività di ricerca ha ormai fondi ridotti al lumicino”. Ancora: “un maggiore equilibrio nella ripartizione delle risorse all’interno dell’ateneo. Perché non sempre  è stato così”. “Oggi ci vengono chiesti, dei criteri ma per distribuire cosa, per distribuire zero fondi! Allora, o bisogna spostare voci di spesa da dove ci sono, se ci sono, anche di spreco. Oppure dichiarare l’impossibilità di procedere nell’attività universitaria”. La situazione insomma non è bella. “Del resto il nostro Rettore, il prof. Grella, in questi giorni sta effettuando egli stesso, l’occupazione del suo rettorato, al fianco dei docenti e ricercatori in agitazione. Evidentemente, avrà dei buoni motivi per una scelta così forte”.
Paolo Iannotti
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