Francesco Romano, dottorando italo-tedesco

“La cooperazione consente ai piccoli di competere con i grandi, sennò vincono sempre loro”, così Francesco Romano, 26 anni, napoletano, dottorando in Diritto Privato contemporaneamente alla Federico II e all’Università di Potsdam, descrive il suo progetto di ricerca sul contratto di rete e la concorrenza. Un lavoro che gli è valso una borsa di studio della Philip Morris. “Il contratto di rete definisce un profilo giuridico che facilita la collaborazione fra piccole imprese le quali si comportano come un unico soggetto, garantendo stabilità e autonomia ed evitando che le realtà di grandi dimensioni si prendano tutto. É un’idea pensata per il nostro territorio e le due ricerche, italiana e tedesca, si aiutano a vicenda”. Tutto è cominciato l’anno scorso con la vittoria del bando STAR, Sostegno Territoriale alle Attività di Ricerca, indetto dall’Ateneo, grazie al quale si è recato nella Germania Orientale: “Esperienza da cui è nato questo percorso in cotutela sotto la guida della prof.ssa Consiglia Botta e un docente tedesco”.
Una scelta non casuale, dal momento che quella tedesca è la sua prima lingua straniera: “sono stato in Germania per la prima volta a quattordici anni con il programma Intercultura e da allora ci sono tornato spesso. Ogni volta che ho potuto”. La prossima sarà con un finanziamento nell’ambito del DAAD, il Servizio di Scambio Accademico Tedesco.
Racconta di essersi ‘laureato felicemente’ presso un Corso di Studio che non esiste più, quello in Economia e Diritto, figlio della prima riforma che ha introdotto il doppio livello, triennale e biennale. Approfondiva il profilo del giurista d’impresa e presentava un curriculum da operatore giuridico internazionale: “ho frequentato una scuola linguistico-aziendale e quando mi sono diplomato ero molto indeciso. Pensavo di iscrivermi a Scienze Politiche perché mi affascinava la carriera diplomatica, mi piaceva l’idea di andare all’estero e non volevo affrontare Economia, con tanta Matematica. Poi ho scoperto questo percorso, mi è sembrato un modo di unire le due cose”. Durante gli anni di formazione, partecipa ad un Erasmus in Olanda, aggiungendo anche un po’ di olandese alla rosa delle lingue straniere che già comprendeva: inglese, francese, spagnolo e, ovviamente, tedesco.
Ha inoltre partecipato a diverse iniziative di scambio internazionale, affrontando innumerevoli questioni di tipo giuridico, come la tutela dei dati generici dei contratti assicurativi: “insieme con la professoressa, partecipiamo a tutti i bandi che troviamo, partendo dall’idea che i fondi non esistono, si devono trovare, anche nel settore privato. La borsa di studio della Philip Morris mi avrebbe permesso di andare in un qualunque posto d’Italia, ma io ho voluto restare qui, perché mi trovo benissimo. Il Dipartimento funziona e la Federico II mi ha dato tanto”.
Dopo la laurea in Economia, considera il Dottorato in Diritto il giusto completamento di una figura professionale adeguata ai tempi: “Le imprese hanno molto bisogno di consulenza giuridica, perché se ne fa poca”.
Simona Pasquale
- Advertisement -




Articoli Correlati