Sono 15 gli studenti che potranno fare un’esperienza lavorativa di tre mesi presso aziende con sede all’estero grazie ai fondi ricavati dal versamento del 5 per 1000 destinato dall’Università per il progetto “My First Work Experience”. Un’iniziativa messa a disposizione dal SOrT-Career Service che consente agli iscritti al terzo anno dei Corsi di Laurea Triennale o in corso della Magistrale di svolgere un’attività di placement a tempo pieno in Europa (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria). Gli stagisti avranno l’opportunità di lavorare presso ONG, fondazioni, musei, associazioni, centri di formazione e di ricerca, Università, Camere di Commercio, Rappresentanze e Istituti di Cultura. “Ho scelto di partecipare al progetto perché ritengo fondamentale acquisire delle competenze pratiche che la sola formazione teorica non può fornire. Il mio obiettivo è quello di mettere in atto le nozioni apprese durante i tre anni di studio, di testare sul campo le mie capacità e di imparare quante più cose possibili”, racconta Nunzia Attanasio, studentessa al terzo anno di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. Nunzia ha iniziato a lavorare da un mese presso la Camera di Commercio Italo-Belga di Bruxelles e prevede di laurearsi al suo ritorno entro il mese di maggio. “Qui lavoro come assistente presso l’Ufficio Europa, Master e Formazione, e mi occupo in particolare della gestione e promozione dell’International Master in European Studies, organizzato in collaborazione con l’Istituto di Studi Europei dell’Università Cattolica di Lovanio. In questo modo, sto quindi approfondendo le mie conoscenze su politiche e istituzioni europee e, allo stesso tempo, migliorando le mie competenze gestionali, amministrative e di marketing”. La scelta del Belgio. “Il motivo principale per cui ho optato per Bruxelles – continua Nunzia – è il mio forte interesse verso le istituzioni europee come luogo di scambi e incontri. Mi piacerebbe moltissimo in futuro lavorare in aziende internazionali o nel settore della comunicazione e della mediazione tra Paesi diversi. In più, qui ho anche la possibilità di sviluppare una padronanza maggiore delle lingue che ho studiato”. Entrare in contatto con il mondo del lavoro usando quotidianamente l’inglese e il francese, “che sono non a caso le due lingue ufficiali dell’Unione Europea, è il valore aggiunto di questo stage. Sono molto soddisfatta e ho già imparato tante cose che prima non sapevo neppure di poter fare, senza contare la grande quantità di dritte e consigli preziosi. Il personale che mi circonda mi sta insegnando come si lavora in un’azienda di un certo livello e su scala internazionale, per cui mi aspetto di avanzare sempre di più e di poter fare mio un bagaglio di strumenti pratici, che finalmente potrò impiegare fruttuosamente nel mercato occupazionale”.
Non solo Europa,la Russia in primo piano
Insieme alle convenzioni con 27 nazioni europee, aderiscono al progetto alcuni enti che appartengono a paesi non comunitari, quali Albania, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Russia, Serbia, Svizzera e Turchia. “Ho scelto la Russia perché ho colto subito l’occasione di un bando che riguardava anche stati extraeuropei, dal momento che sia il programma Erasmus sia l’Erasmus Placement non contemplano alcune mete”, spiega Annamaria Merciai, dottoressa in Linguistica e Traduzione Specialistica nelle lingue Russo e Inglese, che partirà la prima settimana di marzo. “La data limite per partire era il 30 marzo, ma io ho voluto aspettare così tanto per questioni climatiche”. Le offerte di stage post-lauream, stanziate dal servizio di Orientamento in uscita, sono riservate per legge anche ai laureati entro un anno dal conseguimento del titolo finale. “Ho deciso, inoltre, di partecipare poiché, essendo ormai alla fine degli studi, questa era l’ultima possibilità per me di andare all’estero ricevendo un aiuto finanziario”. Le borse consistono in contributi economici di 1.800 euro lordi, necessari per le spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute durante il soggiorno. “A differenza di altre borse, questa punta a istituti privati e forse permette realmente di inserirsi. Mi piace pensare che, una volta finito il tirocinio, potrei affacciarmi a un ulteriore progetto lavorativo presso la stessa azienda. Lì mi occuperò di risorse umane, job recruitment e attività segretariali. Mi aspetto di migliorare la lingua lavorando in un team di diversa nazionalità, poiché lo staff sarà completamente russo”, aggiunge Annamaria. Insieme a lei anche Martina Stabile, neolaureata in Mediazione Linguistica e Culturale, è in procinto di partire per la Russia, “in particolare per la città di Chelyabinsk, perché lì ho già un bel gruppo di amici che ho conosciuto durante il mio Erasmus in Estonia. Adesso, però, voglio vivere la vera Russia, quella in cui per farsi capire bisogna necessariamente parlare la lingua del posto e in cui non ci sono molti stranieri”. La destinazione di Martina è “un’Università privata, il Russian-British Institute of Management, dove insegnerò inglese e italiano. In poche parole, sarò una lettrice. Per fortuna, ho ricevuto un ottimo esempio dai lettori de L’Orientale e spero di cavarmela a pieni voti”. Sulla scia di un’antecedente esperienza di studio a Tallinn, “sono sicura che sarà altrettanto positiva e altamente formativa dal punto di vista professionale. Mi auguro soprattutto che mi aiuterà a capire cosa voglio davvero fare in futuro. Sto valutando, infatti, di continuare i miei studi nel campo della didattica dell’italiano per stranieri. La nostra è una lingua meravigliosa ed è studiata da moltissime persone, per cui non vedo l’ora di partire di nuovo, fiera di portare la cultura italiana oltreconfine”, conclude Martina.
Sabrina Sabatino
Sabrina Sabatino







