Raffa: “la qualità di questa edizione è stata particolarmente elevata”

Centoquattordici progetti in gara per l’edizione 2016 di Start Cup Campania, il premio per l’innovazione promosso dagli Atenei della nostra regione che, ogni anno, mette a confronto le idee imprenditoriali proposte da studenti, docenti, dottorandi, amministrativi ed in generale ricercatori delle università campane. Poco meno della metà dei progetti, 47, era targato Federico II. A seguire: Università di Salerno (30), Parthenope (12), Seconda Università (11), Università del Sannio (10), Suor Orsola (3), L’Orientale (1). Trentotto sono già cantierabili, perché hanno presentato il business plan, un documento che sintetizza contenuti e caratteristiche del progetto. 
La classifica finale premia la Federico II, che piazza tre squadre nei primi cinque posti in classifica. Il primo premio è andato al progetto MegaRide, proposto da Flavio Farroni, trentunenne assegnista di ricerca, Francesco Timpone ed Aleksandr Sakhnevych. Verte sulla realizzazione di software che simulano il comportamento degli pneumatici delle automobili sia dal punto di vista della modifica delle temperature, sia relativamente all’attrito. “Il pacchetto di base – spiega Farroni, che è stato il coordinatore della squadra – è composto da 4 software. TRICK (Tyre/Road Interaction Characterization & Knowledge) è un modello fisico di veicolo sviluppato allo scopo di ottenere informazioni dettagliate su caratteristiche e prestazioni (aderenza, usura, rigidezza) degli pneumatici, impiegando direttamente i dati acquisiti in pista, come le telemetrie. Il thermoRIDE, nato vari anni fa all’interno del nostro gruppo di ricerca e poi ampliato e perfezionato fino alla versione attuale, è uno strumento in grado di predire in tempo reale la temperatura degli pneumatici in ogni loro punto, fino agli strati più profondi del battistrada. Rappresenta un elemento fondamentale nell’analisi dei dati di gara e nell’impiego di simulatori di guida. Poi c’è adheRIDE. È uno stimatore fisico-analitico di aderenza, essenziale nella previsione delle performance. Infine il TRIP-ID (Tyre/Road Interaction Parameters IDentificator)”. Il gruppo era composto tutto da laureati in Ingegneria Meccanica dell’Ateneo federiciano: ricercatori, dottorandi ed assegnisti. “Il progetto – prosegue Farroni – è lo sviluppo di un percorso di ricerca che è stato avviato da tempo e che, personalmente, ha fatto sì che entrassi in contatto con aziende primarie del settore automobilistico, Ferrari compresa. Proprio lì ho avuto l’opportunità, tempo fa, di svolgere il dottorato di ricerca”. L’incubatore di MegaRide è stato il Tyre Lab presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale. Il futuro? “Stiamo registrando i software alla Siae – risponde l’ingegnere meccanico – e siamo fortemente intenzionati a trovare uno sbocco imprenditoriale che ci aiuti ad uscire dalla precarietà e dall’incertezza nella quale sono condannati a vivere i ricercatori in Italia”. 
Tutt’altro settore di interesse per la squadra seconda in classifica, composta da Enza Torino, Donatella Vecchione, Maria Russo ed Alfonso Maria Postiglione. La prima ha 35 anni, è laureata in Ingegneria Chimica alla Federico II ed è ricercatrice presso l’Istituto italiano di tecnologia. Tutti gli altri sono studenti di dottorato. “Il nostro progetto – racconta Torino – si chiama Kyme. Vuole contribuire al miglioramento della diagnostica per immagini attraverso l’utilizzo di nanotecnologie innovative. Ad oggi, Kyme è uno spin-off dell’Istituto Italiano di Tecnologia. L’idea è stata sviluppata presso…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola da giovedì 27 ottobre (n. 17/2016)
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