Tasse, ritardi nel pagamento della prima rata: le lamentele degli studenti

Diversi studenti hanno segnalato una problematica relativa al pagamento in ritardo della prima rata delle tasse universitarie. “Mi mancano cinque esami alla laurea. Ho sempre pagato la prima rata secondo le scadenze previste, ma quest’anno per questioni economiche ho deciso di aspettare. Di recente, dopo aver accumulato per mesi la somma necessaria, sono andata in segreteria e lì mi è stato detto che ormai non potevo più far nulla, se non iscrivermi nuovamente a settembre per l’anno accademico 2017-2018 e poi pagare insieme le vecchie e le nuove tasse (più di 1000 euro). Tutto questo per dare solo i miei ultimi cinque esami, che potrò comunque sostenere solo a inizio sessione invernale nel febbraio 2017. In questo modo, rischio di perdere un intero anno e non sono l’unica”. Insieme a Marzia un centinaio di studenti hanno riscontrato lo stesso inconveniente, però tra questi occorre una distinzione tra laureandi e non. “I laureandi che non hanno ancora pagato la prima rata perché contavano di laurearsi in corso a maggio e poi non sono riusciti a superare gli ultimi esami a marzo possono pagarla in aggiunta con la mora in primavera e quindi laurearsi successivamente nella sessione estiva. Coloro, invece, che sono in debito di più di tre esami e che non sono in regola con i pagamenti, perché avevano intenzione di laurearsi nelle sedute successive a quelle di maggio, non possono essere ammessi agli esami da marzo in poi”, chiarisce Nadia, studentessa al terzo anno di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Alcuni hanno deciso di inoltrare una richiesta formale alla Rettrice, altri di riunirsi in gruppo per far valere la propria posizione. “Non abbiamo semplicemente ‘dimenticato’ di pagare. Serie difficoltà ce l’hanno impedito. Inoltre, ora è troppo tardi, poiché, non avendo inserito l’ISEE sulla pagina personale entro il 31 dicembre, non è più possibile scaricare il mav di pagamento. In più, in segreteria mi hanno consigliato di non prendere iniziative personali in quanto il versamento potrebbe essere bloccato. Se avessimo saputo in anticipo che, malgrado i diritti di mora e i vari oneri amministrativi, le scadenze sarebbero state così categoriche, bisognava che fossero comunicate volta per volta anche le conseguenze peggiori. Al contrario, io l’ho scoperto per puro caso,solo perché dovevo modificare il piano di studi sul libretto elettronico on line”, interviene di nuovo Marzia, iscritta a Lingue e Culture Comparate. “Non abbiamo effettuato i versamenti entro i termini non perché mossi dalla volontà di non pagare ma dalla speranza di laurearci entro maggio, coperti dalle tasse dell’anno precedente. Ora mi è stato detto che devo aspettare il mese di settembre per fare l’iscrizione e che, fino ad allora potrò ‘riposarmi’. Sono fuoricorso da una vita e pensavo di laurearmi per l’estate. Quello che più mi dispiace è considerare irreversibile una questione che affligge più studenti”, sostiene Brunella di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe.
La risposta 
della Rettrice
La Rettrice Elda Morlicchio fa il punto della situazione replicando agli studenti l’impossibilità di proroghe all’infinito. Il termine di pagamento della prima rata per l’immatricolazione all’anno accademico era stato fissato al 31 dicembre con il supplemento della mora. “Quest’anno, però, un gran numero di studenti ha dichiarato di non essere riuscito a compiere quest’operazione entro la data fissata con le motivazioni più disparate. Per venire incontro agli studenti ho concesso una proroga fissando la nuova scadenza al 31 gennaio. Quindi hanno avuto un altro mese intero per provvedere al pagamento della prima rata e circa un centinaio ne ha usufruito”. A questo punto, “è controproducente rispetto alle delibere assunte dagli organi collegiali introdurre ulteriori proroghe, che oltretutto creano molte complicazioni dal punto di vista organizzativo, sia sulla presentazione dei piani di studi sia sulla programmazione dell’offerta didattica”. Nel frattempo, dal 1° febbraio in poi “mi sono arrivate altre richieste, ma le scadenze erano ben note da tempo e non erano diverse da quelle degli ultimi anni. Nessun cambiamento può spiegare questo ritardo nel pagamento delle tasse a fine febbraio. Sono già venuta incontro alle loro ragioni e reputo il discorso ormai chiuso, poiché le scadenze fanno parte della vita del cittadino e vanno pertanto rispettate”. Se non si ha la certezza di laurearsi, “si può procedere comunque al pagamento della prima rata. Poi, se lo studente si laurea in tempo, l’importo gli viene automaticamente restituito. Non è una novità di oggi, questi studenti non sono più matricole e sanno come funziona, anzi una concessione è stata già fatta in via del tutto eccezionale. Concessione che l’anno venturo non intendo assolutamente ripetere”.
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